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SANTUARIO DI HERA (Tavole Palatine) (VI sec.a.C.)

Luogo sacro esterno alla città, posto lungo un importante asse della viabilità antica del territorio metapontino, in posizione dominante rispetto alla grande vallata del fiume Bradano, quasi a controllo della linea di frontiera verso nord (Taranto) con il fiume Bradano in cui gli storici greci indicavano il limite settentrionale dell'Italia. Il rapporto topografico ancora esistente con la moderna statale Ionica n.106, che ripropone tracciati precedenti, è un chiaro indizio della funzione strategica svolta in antico da questo santuario. Indicato come tomba di Pitagora o Tavole Palatine, ha rappresentato spesso nell'immaginario popolare l'intera città, ormai distrutta ed abbandonata. Si tratta invece, di un elegante tempio dorico periptero con 6x12 colonne, costruito nella seconda metà del VI sec. a.C. con lo stesso progetto architettonico del tempio A del santuario urbano, ugualmente dedicato ad Hera. In età Repubblicana ed Imperiale romana l'area conserva tracce di una frequentazione umana, anche se non può essere provato il mantenimento della sua funzione religiosa.

Autore: Cartello affisso sul luogo

 

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