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Testi su Lauria

Antonio Boccia:
Il testo che fa sintesi di tutte le teorie elaborate sulle origini di Lauria, affermando che essa sorse intorno all'ottavo sec. d.C. intorno ad una laura basiliana, narra, con dovizia di particolari, tutti gli avvenimenti che sono accaduti nella nostra città nel corso dei secoli, raccogliendo le testimonianze sparse dei vari autori che, nel raccontare la storia dei popoli meridionali, hanno citato Lauria, é "Lauria tra leggende e realtà" di Antonio Boccia.



Vito Pasquale Rossi:
Un'opera molto importante, per la complessità e per l'approfondimento del livello delle ricerche, è "Uomini illustri di Lauria" di Vito Pasquale Rossi il quale ha dedicato un intero tomo alla figura dell'Ammiraglio Ruggiero di Lauria, dando un'ipotesi certa sui suoi natali, descrivendone le gesta ed inquadrandone tutta la vita nel complesso contesto storico; l'altro volume raccoglie, invece, le notizie riguardanti la vita di altri celebri laurioti: fra tutti Don Domenico Lentini, beatificato il 12 ottobre 1997 da Papa Giovanni Paolo II, e, poi, Nicola Carlomagno, patriota del 1799, Nicola Miraglia, il Cardinale Lorenzo Brancati, Mariano Lanziani, Francesco Maria Gallo, Mons. Ludovico Ludovici, Nicola Santo.



Don Antonio Spagnuolo:
Altro testo dedicato all'indagine sulle origini della città è "Lauria" di Don Antonio Spagnuolo che, prima di esporre la sua opinione, mette in risalto le differenze esistenti tra i due rioni che avrebbero avuto un origine diversa: il rione superiore si sarebbe formato con gli scampati della città di Siri, il rione inferiore, invece, con i profughi della distrutta Blanda.
Secondo l'autore nell'odierna contrada di Seluci sarebbe esistita una città di nome Siri; egli suffraga tale ipotesi con le seguenti considerazioni:
- il fiume Sinni, corrispondente all'antico Siris, attraversa tutta la contrada;
- la tradizione popolare mantiene vivo il ricordo dell'esistenza dell'antichissima città chiamata Sirio;
- a Seluci convergono antichi tratturi oltre alla strada che congiunge con Rotonda, l'antica Nerulum.



Placido Troylo:
Riferendosi, poi, a quanto scritto da Placido Troylo riguardo l'esistenza di Siruci (Seluci) Don Curzio afferma che le genti di Siruci si sarebbero trasferite in Lauria il cui abitato era limitato al Caffaro Pinto e a S. Veneranda cinto da mura con due porte, una con una chiesetta intitolata a S. Giovanni, l'altra con una chiesetta intitolata a S. Antonio Abate.

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