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LE SORGENTI DEL SAMMARO

A nord ovest del centro abitato di Sacco, ad una quota di circa 400 metri s.l.m., è ubicata un altro tratto fluviale caratterizzato da una valle con versanti pressochè verticali, è la gola del Sammaro. Raggiungibili a piedi anche dal centro abitato di Sacco, da cui distano poco più di 2 km, nel tratto centrale della forra sono osservabili, quando il fiume è in magra, le sorgenti del Sammaro. Esse fanno parte dell'unità idrogeologica del Monte Motola. Tale unità idrogeologica è costituita da una dorsale carbonatica allungata in senso Est-Ovest confinati nella sua parte orientale con il Vallo di Diano e ad Ovest ed a Nord con le colline della Valle del Calore. La sua circolazione idrica sotterranea risulta essere principalmente basale poiché la maggiore tra le sorgenti che afferiscono a questa unità, la sorgente del Sammaro appunto, emerge nel punto altimetricamente più basso del contatto con i terreni meno permeabili, all'estremità occidentale. Le altre sorgenti, con portata molto inferiore emergono lungo il bordo meridionale caratterizzato una grande faglia bordiera normale dove l'azione parzialmente tamponante di alcuni lineamenti strutturali fa emergere localmente la falda. Le sorgenti del Sammaro non sono captate, nonostante esista l'acquedotto omonimo realizzato e mai utilizzato. La potenzialità idrica sotterranea dell'unità idrogeoliga del monte Motola stimata nel 1983 era di cira 40 milioni di metri cubi.

Autore: Cartello affisso

 

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