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SPINOSO 2

Spinoso o la piccola terra di Spinoso, come un tempo si diceva, non ha origini molto antiche; esso le trasse da uno dei gruppi di fuggiaschi della vicina città di Grumento, allorché venne distrutta dalle fondamenta da orde barbariche saracinesche verso la fine del IX secolo o nel corso dell’oscuro mille, i quali fuggiaschi dapprima vi formarono un cosiddetto pago ossia villaggio mobile, a capanne, e dipoi, trovandosi relativamente tranquilli ed in sito salubre vi presero stabilmente stanza.

E che sia così si desume ancora tra tre ricordi patrii delle prime generazioni: il nome di San Lavorio dato ad una vasta contrada di questo agro in memoria del martirio di lui in Grumento; il nome di questa chiesa matrice intitolata e dedicata a Santa Maria l’Assunta ad imitazione e riproduzione dell’antica chiesa parrocchiale di detta atterrata città; e l’ordine di un antico statuto baiulare di questo comune di conformarsi per l’annona ai prezzi di Saponara di Grumento, sorta sulle ceneri di Grumento, come a madre patria, e perché ne erano simili i costumi, la sussistenza di vita i bisogni.

Più tardi venne riconosciuto come casale ed assoggettato alla baronia della casa Sanseverino 1362 , e giù di lì, ma molto più tardi assurse alla dignità di paese o comunità. Nel 1532, non si contavano più che 123 fuochi a famiglie e 738 abitanti, nel 1861 le anime crebbero fino a 2786, segnandone il maggiore incremento; e poi discesero coll’ultimo censimento del 1901 a 2098 dopo il movimento emigratorio per le Americhe. E basta per la correlazione dei fatti, di cui ci dobbiamo occupare.

Un atto pubblico dei primi anni del secolo XVII parla della cappella antica di San Rocco e la dichiara allora extra moenia, preesistente assieme alla sua statua già da molto tempo e venerata fin da quell’epoca, quindi la sua origine s’immedesima e confonde quasi come quella dell’antico casale ed è anteriore alla grossa contrada. “Piè della Terra” e caseggiati che sorsero attorno e che formano oggi la parte più importante e più abitata del comune; oltre di che essendo San Rocco fiorito nel secolo XIV e canonizzato santo nel corso di esso se non pure nel seguente, dovette essere una delle prime a sorgere in questa provincia e ad affermarne a Spinoso il culto.

La statua in essa racchiusa è di pregevole fattura a giudizio di quanti l’hanno vista, del bel secolo del cinquecento, e tale quale oggi, in tempo in cui meno vico è il sentimento religioso, poco rimunerativo, il difficile lavoro della scultura in legno, più febbrile l’attività di far presto, più industriale l’arte della statuaria in generale, non sarebbe più possibile averne una somigliante o della stessa perfezione.

La cappella è sita tra due strade laterali a sfondo di campagna per la maggiore altimetria di colline alle sue spalle e con un largo pubblico davanti quasi ad anfiteatro, in modo che sia per tale vantaggiosa artistica posizione (posizione che ha mosso il distinto pittore Arnesi a farne bozzetto per l’esposizione di Torino) che per l’abituale affetto al sacro luogo, la festa annuale risultava assai simpatica. Dei devoti, durante le novene, le funzioni e le litanie, perché non ne poteva contenere tanti convenendovi tutto il paese, parte ne restava dentro e parte fuori, i cori popolari interni venivano prolungati col canto al di fuori; i passanti per la strade laterali si scappellavano; molti si allineavano sul piano largo, e tutti in atteggiamenti modesti e compunti; e ciò formava una delle maggiori attrattive di quel tempietto.



Il Nome
Dal Latino Spina (aculeo) e il suffisso -osus, che indica abbondanza, quindi luogo pieno di spine. Nel "Catalogo dei Baroni" (1154-1168) il Comune è chiamato Spinosa quindi Terra piena di spine.



CHIESA MATRICE DI SANTA MARIA ASSUNTA
La Chiesa di S. M. Assunta a croce latina, è in stile barocco ed ha notevoli dipinti e pregevoli altari lignei del 700 con una tela raffigurante la Madonna del Carmine e anime purganti, del sec. XVII, ad opera del pittore Antonio Francesco Delfini. Pregevole è anche un polittico, raffigurante la Madonna del Rosario, del XVII sec., di autore ignoto.



IL CENTRO STORICO
Il centro storico di Spinoso si caratterizza per la felice posizione geografica che lo vede al centro del territorio del Parco Nazionale della Val d'Agri-Lagonegrese e lo vede dominare a 360º, dall'alto della sua collina, la splendida cornice dell'Alta Val d'Agri con il lago del Pertusillo e le montagne che lo circondano. Spinoso è infatti visibile da tutta la valle e neanche al visitatore più distratto può sfuggirne la presenza. La superstrada dell'Agri costeggia il lago del Pertusillo e consente di arrivare a Spinoso dalla diga con la strada provinciale attraversando verdissimi boschi.Il centro storico racchiude molti tesori architettonici quali sono vari palazzi gentilizi di notevole interesse realizzati nel 16º, 17º, 18º e 19º secolo.

Fra questi spicca il Palazzo Ranone, splendido edificio realizzato nel 18º secolo e ubicato sull'attuale Via Vittorio Emanuele, con spettacolare vista verso il lato nord-ovest della Valle. E' appartenuto alla famiglia Ranone. Il modello architettonico si ispira ai palazzi nobili napoletani, con atrio che immette in uno splendido cortile a cielo aperto sul quale si affacciano per tre lati finestre e balconi; sul quarto lato si ammira lo scalone che porta ai piani superiori. L'edificio si sviluppa su 3 livelli aventi superficie lorda pari a 500 mq. cadauno. Al piano terra sono ubicati 10 vani adibiti a cantina e stalla; al primo piano i vani sono 9 destinati a magazzini, mentre il secondo piano accoglie 11 vani destinati ad abitazione ed a sale di rappresentanza. L'imponente facciata è impreziosita da un pregevole portale d'ingresso in pietra bianca finemente lavorato e fiancheggiato da finestre protette da robuste grate in ferro battuto. Alpiano primo offre delle finestre con soglie in pietra locale; al secondo piano fanno bella mostra i balconi con ringhiere artistiche e abbelliti con decorazioni in mattoncini.

Completano il quadro una cornice marcapiano e un cornicione, essi pure realizzati in mattoni lavorati. Il tutto si manifesta in un'ineguagliabile armonia di forme e proporzioni. L'appena trascorsa estate ha visto il Palazzo Ranone come degna cornice alla manifestazione "ArtEstate-Spinoso", ospitando mostre di pittura e di scultura ed incontri letterari, riscuotendo un successo notevole al quale ha contribuito in modo importante la suggestione di questo edificio che è anch'esso una vera e propria opera d'arte



IL LAGO DEL PERTUSILLO
Dagli anni Sessanta, da quando fu sbarrato il corso dell'Agri e nacque il lago del Pertusillo, Spinoso ha puntato sul richiamo turistico. Ma solo da poco, sul versante spinosese, sono state allestite aree attrezzate per i visitatori e i gitanti. Fra le principali attrattive del paese c'è naturalmente la grande diga. Quest'opera di alta ingegneria idraulica ha un'altezza di 100 metri ed una struttura ad arco gravità. La sua realizzazione ha dato vita ad un invaso di 155 milioni di metri cubi d'acqua in grado di rispondere ad esigenze diverse quali la produzione di energia elettrica e l'irrigazione di trentacinquemila ettari di terreno. Lungo le sponde, il comune di Spinoso ha realizzato un asse attrezzato con soste di ristoro ubicate in suggestive vallette e dotate di attrezzature quali campi da bocce, barbecues, tavoli ecc.; in c.da Ficarella è stata inaugurata da poco un'oasi di ristoro in una cornice naturale praticamente incontaminata. Il lago è ricco di trote, anguille e carpe e costituisce un'attrattiva per i pescatori non solo locali



IL MONTE RAPARO
La stessa pace offerta dalle rive del lago si può ritrovare nei grandi castagneti di Contrada Serra o nella faggeta di Monte Raparo, raggiungibili attraverso la strada che dalla parte bassa del paese porta a quota 1400 metri. Qui si trova anche il rifugio comunale, ed è in fase di costruzione un camping attrezzato Se si ha voglia di camminare e di spingersi ancora più in alto, si può arrivare ai 1761 metri del monte Raparo, percorrendo un suggestivo tratturo, e regalarsi un magnifico colpo d'occhio sulla zona. La montagna, di origine carsica, presenta anfratti e grotte. Nella grotta di S. Angelo, ricca di stalattiti e stalagmiti, i monaci basiliani trovarono rifugio; molte decorazioni sono andate perse, l'unica ancora visibile è un S. Michele dell XI secolo. Successivamente i monaci fondarono a poca distanza della grotta un monastero di cui restano pochi ruderi. Nel corso dell'anno sono molti i visitatori, provenienti specialmente da Puglia e Campania, che si lasciano conquistare da un ambiente salubre, fatto di aria pulita, nel quale è facile ritrovare un giusto rapporto con una natura che generosamente offre i suoi frutti migliori: castagne, funghi, tartufi, fragoline di bosco, more.

Autore: tratto da: http://www.comune.spinoso.pz.it/

 

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