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STIGLIANO - Le masserie fortificate Aree interne e Metapontino

LE MASSERIE PALAZZO DELL'AREA INTERNA


"GRANCIA DI S. MARTINO" - STIGLIANO (MT)
La "grancia" che un tempo forse dal 1451 - apparteneva alla Certosa di Padula, è ubicata sui primi rilievi collinari che costeggiano II fiume Sauro, in agro di Stigliano. Le attuali superstiti strutture non rendono una giusta ragione dell'edificio di un tempo, alterato dai crolli e dalle ristrutturazioni operate dall'Ente di Riforma Fondiaria che, pertanto, inibiscono una qualsiasi seppure ipotetica e virtuale ricostruzione della tipologia originaria, ivi inclusa quella dei fabbricati aziendali minori; ne è solo rimasta un'imponente architettura di ampie sale scandite da archi ogivali e da crociere di bella fattura.
Si rileva, infine, che il vecchio portale d'ingresso dotato di caditoia, parzialmente ostruito da un avancorpo in cemento armato, reca in chiave lo stemma della Certosa, la graticola di S. Lorenzo con la data del 1626, anno di costruzione della grancia.



"MASSERIA CAPUTO" - STIGLIANO (MT)
La masseria, situata nella valle del Sauro sui primi rilievi collinari lungo il fiume omonimo, è una valida oltre che gradevole espressione di connubio agricolo-residenziale, secondo l'orientamento d'epoca (7/`800) Innescato dalla nuova emergente borghesia agraria, particolarmente rilevante a seguita della duplice eversione della feudalità (1806) e degli ordini monastici (1866).
Edificato nella seconda metà dell'800 e dotata di due livelli con corte centrale e con impianto irregolare per i diversi momenti costruttivi succedutisi nel tempo, il complesso edilizio è un esempio di architettura romanica con un contenuto accento eclettico; lo stile neo-gotico, che qualifica tutto l'edificio centrale, è particolarmente appariscente nella svettante torre angolare merlata, munita di beccatelli e di caditoie per la difesa piombante, e in un'edicola a tre luci archiacute molto pronunciate sovrapposta alla cappella gentilizia, una presenza questa che assevera la destinazione residenziale dell'intera complesso.
In buona sostanza in questo episodio, come in altri del genere, si rileva come Leitmotiv il predominio del data residenziale su quello agricolo-produttivo in quanto quello deve farsi imprescindibile latore del gusto e delle esigenze del ceto e del censo dei proprietari.



"MASSERIA PALAZZO DI SANTO SPIRITO" STIGLIANO (MT)
La masseria-palazzo è ubicata in collina su un ampio pianoro e deriva l'attuale persistente denominazione da un'antica ed omonima cappella che nominerà pure il casale feudale, sulla cui area sorgerà poi l'attuale palazzo.
Sorta sul finire di un'epoca di vastissimo respiro, complessa, variegata ed affascinante, un'epoca che inciderà un segno profondo in tutt'Europa, qual è stata la Feudalità, la costruzione è un'evidente e tangibile spia della nuova emergente borghesia agraria che, ad avvenuta eversione della feudalità (1806), s'imporrà nella gestione dei latifondi appena prima appartenuti all'antica nobiltà feudale o alle forti organizzazioni ecclesiastiche che già cominciavano ad accusare qualche défaillance nella gestione dei loro beni, che verrà poi del tutto inficiata dal decreto abrogativo degli ordini monastici del 1866.
Il complesso è un insediamento fortificato, a corte interna, segnatamente residenziale e difensivo-direzionale di una vasta proprietà dalle strutture rurali scientemente collocate a debita distanza dalla raffinata residenza, che consta di due livelli su pianta rettangolare, con quattro torri quadrate agli angoli e con feritoie ad otto incise su lastre di pietra dura.
Sobrio ed elegante il fronte principale, improntato ad un'architettura ben equilibrata con regole compositive classico-rinascimentali definite con caratteri neorinascimentali o neoclassici apprezzabilissimi sebbene indicativi, in generale, di un percorso a ritroso e, per certi versi, involutivo dell'Arte sia nazionale che europea che supererà l'impasse dei momento evolvendo nell'Arte Contemporanea. Offre pertanto alla vista una serie di aperture disposte con perfetto assialità e con forme aperte e luminose di gradevole effetto pittorico quali il portale d'ingresso in pietra, segnato longitudinalmente dalle lievi incisioni del bugnato esteso a tutto il piano-terra, e le quattro luci che lo affiancano, mentre il piano superiore è illeggiadrito da una serie di lesene doriche e da un loggiato a tre luci architravate, con pilastri quadrati che ripetono l'ordine ed il ritmo delle lesene, con la compresenza di altre quattro finestre e di due nicchie semicircolari che completano la serie delle aperture dell'ordine superiore; si rileva inoltre che le quattro torri d'angolo, non senza un lieve accento di severità, riprendono il partito compositivo del fronte per un giusto e comprensibile riscontro quanto per l'uso di una tecnica evidentemente abile che, perciò, non lascia nulla al caso o di intentato.



"MASSERIA GANNANO DI SOTTO" - STIGLIANO (MT)
La masseria, posta in bassa collina a 191 m, s.l.m. a vista della "stretta dl Gannano" - un percorso obbligato nel periodo della transumanza verso il solatio ed ameno tavoliere metapontino e, viceversa, verso le alture di Stigliano - è un insediamento segnatamente residenziale e difensivo-direzionale di una vasta e prospera tenuta a conduzione mista, con le strutture aziendali opportunamente dislocate in collina e lungo il corso del fiume Agri.
Il complesso fortificato, ovvero il centro direzionale dell'azienda, è sorto nel 1848 in località Gannano di sotto ad opera di Antonio De Filippis di Corleto Perticara (PZ), come riferisce l'epigrafe in chiave d'arco Incisa del portale d'ingresso, a seguito dello smembramento del prospero feudo di Stigliano che comprendeva i tre casali dl "GANNANO", "PIETRA D'ACINO" e "ROCCA D'ACINO", scissione scaturita dalle leggi francesi eversive della feudalità (1806). Gannano di sopra manterrà la sola struttura rurale armentizia finché l'Ente di Riforma Fondiaria (E.S.A.B.) non ne produrrà nel 1954 l'esproprio con i relativi lotti da assegnare.
La costruzione, che si presenta gradevolmente compatta e sobria per un disegno strutturale certamente nitido quanto essenziale, consta di due livelli con Impianto rettangolare e con quattro torri semicircolari al vertici dal coronamento a cupola.
In definitiva il rilievo del complesso, che tipologicamente si qualifica quale vera e propria struttura residenziale secondo l'orientamento d'epoca (XVIIIXIX sec.), è tutto nell'esemplarità dell'apparato difensivo or ora menzionato che della masseria offre una chiara immagine di fortino e che, a pieno titolo, la colloca nel novero degli insediamenti fortificati più interessanti del Materano.



BIBLIOGRAFIA
M. TOMMASELLI, Masserie Fortificate del Materano, Editore De Luca - Roma 1986.
L. SAMBI, La casa contadina. Atlante, vol. V, Ed. Einaudi, Torino. 1976.



tratto da "BASILICATA REGIONE Notizie, 1991

Autore: Testo di Roberto Faggella

 

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