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SPINOSO 3

Aspetti storici
La cornice naturale che circonda Spinoso è una delle più affascinanti della Val d'Agri. Il paese, edificato su un colle, può esibire una veste multicolore, nella quale il verde acceso dei suoi boschi di faggi e castagni si sposa con l'azzurro delle acque del lago del Pertusillo. Attorno al centro una serie di colline (Tempa Cruccolone, monte Tempagnata, monte La Serra) precedono i più alti rilievi del Raparo e del Raparello.
La posizione sopraelevata del paese ha influenzato probabilmente anche le sue vicende storiche. Non sembra azzardato pensare che la collina sulla quale si può ammirare l'attuale abitato fu prescelta dai profughi di Grumentum perché più sicura rispetto al fondovalle. Nei secoli precedenti l'agro di Spinoso avrebbe fatto da sfondo alla grande storia: secondo Tito Livio vi si svolsero durante la 2a guerra punica (219-201 a.C.), due battaglie vittoriose per i Romani. Nella prima le legioni comandate dal console Tiberio Sempronio Longone sconfissero le milizie comandate da Annone, nella seconda fu Claudio Nerone a riportare il successo sui soldati di Annibale. Va però detto che questi due episodi sono di difficile collocazione: per alcuni storici avrebbero potuto aver luogo nella piana di Sarconi o vicino a Grumentum. In documenti risalenti all'età normanna, siamo alla metà del secolo XII, il paese è nominato come Spinosa, e Giovanni de Spinosa è il primo nome di feudatario giunto fino a noi.
Una curiosa tradizione vuole che siano stati quattro ebrei, provenienti dalla città laziale di Nemi, a scegliere l'insediamento di collina, convincendo gli abitanti della zona della Tempagnata a seguirli e ad abbandonare il vecchio sito, reso insicuro dalla presenza di un gran numero di serpenti. Ma mettendo da parte gli inverosimili aspetti della leggenda e tornando alla storia di Spinoso, vediamo come essa è, nei secoli, scandita dalla successione dei signori che ne ebbero il possesso. Nel '200 fece parte dei domini dei Chiaromonte fino a quando un'esponente di questa famiglia, Margherita, sposò Giacomo Sanseverino e portò Spinoso in dote al marito.
Iniziava così la signoria dei Sanseverino che durerà fino al 1583, anno in cui il paese fu venduto ai Colonna di Stigliano. Questi ultimi lo cedettero poi ai Barrile. Nel 1765 si registra un altro “passaggio di proprietà”: ai Barrile subentrano i principi di Valle e subito dopo gli Enriquez; gli ultimi signori di Spinoso sono i marchesi Spinelli di Fuscaldo.
Spinoso fu in prima linea nei moti repubblicani del 1799 e nel 1806 fu teatro di combattimenti fra le forze antifrancesi, appoggiate da volontari di Sarconi, e sostenitori del governo di Giuseppe Bonaparte.
Dopo l'unità d'Italia la sua storia si identifica con quella del resto della Basilicata.


Aspetti socio-economici
Dagli anni Sessanta, da quando fu sbarrato il corso dell'Agri e nacque il lago del Pertusillo, Spinoso ha puntato sul richiamo turistico. Ma solo da poco, sul versante spinosese, sono state allestite aree attrezzate per i visitatori e i gitanti.
Fra le principali attrattive del paese c'è naturalmente la grande diga. Quest'opera di alta ingegneria idraulica ha un'altezza di 100 metri ed una struttura ad arco gravità. La sua realizzazione ha dato vita ad un invaso di 155 milioni di metri cubi d'acqua in grado di rispondere ad esigenze diverse quali la produzione di energia elettrica e l'irrigazione di trantacinquemila ettari di terreno.
La stessa pace offerta dalle rive del lago la si può ritrovare nei grandi castagneti di Contrada Serra o nella faggeta di Monte Raparo, raggiungibili attraverso la strada che dalla parte bassa del paese porta a quota 1400 metri. Qui si trova anche il rifugio comunale, ed è in fase di costruzione un camping attrezzato.
Se si ha voglia di camminare e di spingersi ancora più in alto, si può arrivare ai 1761 metri del monte Raparo, percorrendo un suggestivo tratturo, e regalarsi un magnifico colpo d'occhio sulla zona.
E nel corso dell'anno sono molti i visitatori, provenienti specialmente da Puglia e Campania, che si lasciano conquistare da un ambiente salubre, fatto di aria pulita, nel quale è facile ritrovare un giusto rapporto con la natura.

Autore: tratto da: sportello unico spinoso

 

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