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..a MELFI - da: la Basilicata nel Mondo - (1924 -1927)

a Melfi, nei pressi della stazione ferroviaria, quattro audaci malviventi aggredirono tempo fa il cav. Giuseppe Ginnani, componente della Federazione Provinciale fascista, per derubarlo.
Uno degli aggressori riuscì ad impossessarsi del portafogli contenente circa ottantamila lire ritirate poche ore prima al “Creditore Meridionale,, , ma il Ginnani, riuscendo, dopo violenta colluttazione, a liberarsi degli altri tre, si dava ad inseguirlo. Dopo affannosa corsa lo raggiunse e gli strappò il bottino, senza poterlo però trattenere.


Si afferma che presto entreranno in funzionamento alcune nuove linee automobilistiche ed altre saranno prolungate.
Prima fra le nuove linee attivate sarebbe la Melfi-Barletta.
L’attuale linea Potenza - Montemilone verrà prolungata con altri chilometri a Minervino Murge.
Un’altra linea importantissima sarà la Pescopagano-Contursi.
Del proposto prolungamento della linea Potenza-Gravina di Puglia, fino ad Altamura, non si parla più, mentre con le altre sarebbe servita a rendere più facili le comunicazioni ed i traffici tra la Basilicata e la Puglia.


Con D. M. si è autorizzata la concessione di un mutuo di L. 800.000 a favore del Comune di Melfi per la costruzione del Palazzo di Giustizia.


Il Consiglio comunale ha espresso il voto che il tracciato della progettata direttissima Napoli-Bari venga modificato con il passaggio della ferrovia per Melfi centro.
L’attuale progetto stabilisce il tracciato da Bari per Bitonto, Terlizzi, Ruvo, Corato, Andria, e Canosa, facendo capo alla stazione di S. Nicola di Melfi, in tenimento di Melfi, per proseguire sul vecchio tronco fino a Rocchetta S. A., e, di qui, per Morra Irpina, S. Angelo dei Lombardi, Paranise, Candida,- portarsi ad Avellino e quindi, a Napoli per Baiano, Noia, Casalnuovo.
Questo tracciato oltre a non facilitare le comunicazioni per la Basilicata e la Puglia lasciando inalterato il lungo percorso per Rocchetta S. Antonio, presenta altri svantaggi quali quello di far scalo a S. Nicola di Melfi che dista 14 chilometri da Melfi e non è ad essa congiunto da alcuna strada carrozzabile, e di passare per una zona morta per tutto il tratto da Rocchetta a S. Angelo dei Lombardi.
Mentre con la deviante votata dal Consiglio Comunale di Melfi, congiunto S. Nicola a Melfi, la ferrovia proseguirebbe per S. Angelo dei Lombardi attraverso tutta la zona ubertosissima, e che maggiormente potrebbe svilupparsi nei commerci di Monticchio.
Grande vantaggio ne ricaverebbe pure Melfi, capoluogo di circondario e centro popoloso di studi e di promettenti sviluppi industriali e commerciali. Diretto beneficio avrebbero le laboriose popolazioni, del basso Melfese, Lavello, Venosa, Palazzo S. G., Montemilone, Maschito e Forenza — le quali, comunicando con Melfi per una via più breve, verrebbero ad avvantaggiarsi anche nelle comunicazioni con Potenza e con molti comuni del Materano e del basso Potentino.
Tutto il resto della Basilicata sarebbe poi avvantaggiata nelle sue comunicazioni con la Puglia.
L’importanza della variante proposta non può, anche con queste sole delucidazioni, sfuggire a nessuno e specialmente a quegli uomini che rappresentano la nostra regione e che dovrebbero perciò appoggiarla e farla valere, contribuendo a quella rinascita economica della Basilicata che dev’essere in cima ai pensieri di tutti — al di fuori ed al di sopra di ogni sterile politicantismo.



Siamo lieti di constatare che l’opera di ricostruzione e rivalutazione morale, iniziata dal fascismo melfitano con serena fermezza, prosegue verso le sue mete luminose. Grazie aI generoso interessamento di S. E. il Principe Doria, Presidente dell’Opera per il Mezzogiorno, la costruzione dell’Asilo d’infanzia, già iniziata, sarà proseguita a cura e per conto dell’Opera stessa. II R. Commissario del Comune, Comm. Colucci, ha ordinato la concessione delle aree e dei lavori già compiuti. E stato fra noi, per gli opportuni accordi, padre Minozzi, che, insieme a padre Semeria, tanta luce di spiritualità dona al gigantesco movimento che tende a risollevare, verso trasparenza più nitide, il destino del nostro Mezzogiorno.
L’avocazione dei lavori dell’Asilo da parte dell’Opera benefica apporterà al Comune un risparmio di oltre duecentomila lire, le quali potranno essere destinate all’esecuzione d’importanti opere di pubblica utilità.



Melfi — In un ampio salone della Via Floriano Del Zio, è stata aperto al pubblico, che vi accorre numeroso ed entusiasta, l'elettissima mostra di arte pittorica dei professori Tullio Santi, Ercole Bianchi, Luigi Massa e rag. Demetrio Jero.
Nell’ evidente contrasto dei diversi tipi d’arte, nella luce suggestiva dei colori, nella bellezza naturale dei bozzetti e delle tinte, il pubblico trova motivo di profonda ammirazione e di sincera lode per i giovani artisti che al culto divino dell’arte si dedicano col migliore entusiasmo.
Sono oggetto di particolare attenzione del pubblico e dei conoscitori il Castello di Melfi, Casa del Capraio, Chiesa di San Lorenzo, Viale con Salici, la Chiesa dell'Incoronata, del prof. Santi; Vulture in Primavera, Vecchio albero, Fattoria, Studio in grigio, Silenzio, Luce tangente, del prof. Bianchi; il magnifico acquerello del prof. Massa.
Ammiratissime le originali creazioni del rag. Jero che si è rivelato un artista fine, dalla facile, larga, schietta piacevolissima creazione. Un animatore veramente geniale di tipi e di figure, che colloca assai bene, in una fresca, sorridente armonia di colori, in una impeccabile precisione di linee, in soggetti suggestivi, maliosi.
La riuscitissima mostra ha avuto il più lusinghiero successo, ed è valsa a ridare prestigio, nella nostra cittadinanza, all’amore del bello che si avvantaggia, attraverso le schiette manifestazioni dell’arte, in un popolo che ha tantissimi sani elementi di vita e di creazione.
E' stata rappresentata al nostro “Ruggiero,, una riuscita novità teatrale del Sig. Albino Cautela.
“Passione italica,, è il fremito possente di tutte le ragioni ideali che, superati i contrasti dell’immediato dopo guerra nella lotta contro tutte le tendenze dissolvitrici, si affermarono trionfanti con l'avvento del Fascismo.
Sono quattro atti dettati dal migliore sentimento. Scene colorite di schietto realismo e di profondo idealismo. Quadri di vita vissuta e di fremente passionalità.
L’accoglienza del numeroso sceltissimo pubblico è stata lusinghiera per il giovane autore che è stato più volte chiamato alla ribalta.
Complimenti sinceri all’autore al quale, siamo certi, non mancheranno nuove felici affermazioni d’arte e nuovi più fortunati successi.


Per invito del Preside di questa scuola complementare, nell’antico cortile dei Francescani, vennero riunite le maggiori notabilità della città, e la bella e fiorente schiera degli alunni per celebrare la festa degli alberi.
Dopo la lettura di una lettera nobilissima del Vescovo, mons. Costa, il Preside disse lucidamente e applaudito dello scopo della festa.
Prese poi la parola il prof. Antonino Salvatore, Direttore di questa Cattedra Ambulante, e la cui prodigiosa e multiforme attività tutti conoscono.
Questi discorsi sull’albero possono riuscire vane esercitazioni se si pongono sopra una linea puramente sentimentale. Possono essere un severo ed efficace monito in rude stile fascista contro il perverso sistematico disboscamento dei nostri monti e delle nostre valli concesso dalla malaugurata legge forestale con vincoli che facilmente si spezzano. Il prof. Salvatore noti la grande inferiorità della ricchezza silvana dell’Italia rispetto alle altre nazioni e specialmente alla Germania ed alla Francia.
Rilevi, che per lo meno in Italia si dovrebbero rimboschire 300.000 kmq.: ed invece lentamente e faticosamente non se ne sono finora rimboschiti che appena 2.000.
La furia dei disboscamenti e delle dissodazioni specialmente nella Basilicata, venne notato fin dal 1902, durante il viaggio di Zanardelli, ma invano. I monti e le valli furono spogliati coi gravissimi danni che tutti conoscono nell’economia generale dell’agricoltura, del clima, dell’igiene, dell’inaridimento delle sorgenti, nei fiumi torrenziali che trasportano a migliaia di tonnellate lo scarso humus al mare.
La magnifica conferenza dell’eloquente oratore fu seguita e coronata da approvazioni e da applausi.


Giovanni Colucci, primo Podestà di Melfi fascista e gentile, si è insediato nella nuova carica, con una cerimonia solenne, austera, a cui ha voluto partecipare per renderla più degna e più feconda, il Prefetto della Provincia, gr. uff. Reale. Egli ha voluto vivere la nostra ora di commosso entusiasmo; ha voluto assistere alla nostra disciplinata fierezza, per significare che Melfi, terra che tanta luminosa storia racchiude fra le sue mura annerite da secoli di alterna vicenda umana e tanta letizia profonde nell’incanto della sua bellezza, non può, morire, ma deve, per volontà di capi ed ardimento di gregari, ritornare sulle vie dell’antica grandezza.
Il gr. uff. Reale è giunto in automobile, ricevuto in piazza Mercato da una folla di popolo plaudente. Il corteo, composto di tutte le autorità, del Fascio, delle Organizzazioni Sindacali, delle Organizzazioni Giovanili Fasciste, della Milizia, dei Mutilati, si è snodato lentamente per via Mussolini ed ha raggiunto Piazza Umberto I., sistemandosi nel grande salone del Palazzo Comunale, adorno di festoni e di bandiere.
Prima che la cerimonia avesse inizio, il Prefetto ha voluto visitare i lavori di restauro e di adattamento del nostro ospedale “S. Giovanni di Dio,, che, per volontà del Governoò Fascista è, dal 21 aprile, una benefica istituzione ed apre alla umanità le sue sale per la maternità, il dispensano antitubercolare e le ampie linde corsie per il ricovero degli infermi.
La cerimonia per l'insediamento del Podestà ha avuto inizio nel salone comunale, con un discorso del Prefetto della Provincia, il quale ha portato il saluto a Melfi gentile operosa. Insediando il Podestà, ha detto che la sua presenza vuol significare la premurosa cura che il Duca insonne ha per questa città che deve riattingere le vette non dimenticate.
Dopo il discorso del Prefetto, si è levato a parlare il prof. Salvatore, componente della Federazione Provinciale Fascista, a nome della quale ha porto il saluto al Podestà.
Il segretario politico del Fascio, prof. Luigi Rubino, ha pronunziato un discorso veramente originale, nel quale, dopo aver ricordato le figure più salienti degli antichi amministratori della cosa pubblica, fra cui Giovanni Aquilecchia, Federico Severini, fiaccola sempre accesa, faro luminoso che ci ha guidati sempre col suo fulgido intelletto e col suo cuore nobilissimo, Giambattista Araneo, Michele Mancini, Luigi Rubino seniore, Michele Pastore, Pasquale Lancieri, Gennaro Ripandelli, ha affermato con documentazione larga e precisa che Melfi ha diritto di essere chiamata l'avanguardia generosa e vigile della Basilicata fascista, perché l'azione e il metodo fascista ebbero inizio fra noi nella notte del 18 settembre 1920, quando un pugno di ardimentosa giovinezza assaltò, la tipografia Liccione per dare alle fiamme purificatrici un violento manifesto redatto dai capi del sovversivismo acceso dagli imbestiali degeneramenti dell’Oriente. Quella battaglia elettorale, che ebbe per simbolo il grande mutilato Giosué Catapano e per gagliardetto la bandiera italiana, fu vinta sotto la guida entusiastica di Giovanni Colucci e Arduino Severini.
Hanno parlato in seguito il prof. Isaia Pennacchio, a nome delle Scuole Elementari, il dott. Vincenzo Maula, Alfredo Fantozzi, delegato delle Organizzazioni sindacali, l'avv. Carmine Santoianni, in ultimo ha parlato il Podestà. La figura maschia di Giovanni Colucci si è levata sulla folla muta, e le parole di promessa e di fede, con le quali ha fatto al popolo l'offerta della sua anima e del suo ingegno, in un gesto d’insuperabile dedizione, sono scese nel cuore della moltitudine come un viatico di un più superbo volo.
Alla cerimonia hanno aderito, inviando telegrammi di plauso, il Segretario Federale, Siniscalchi, il vice-segretario, Errichelli, l’on. Sansanelli, il Vescovo di Melfi e Venosa, Monsignor Alberto Costa. Il nostro valoroso deputato on. Arduino Severini, trattenuto a Roma per curare interessi cittadini, ha telegrafato al Podestà ed al Segretario politico, manifestando il suo rincrescimento per l'involontaria assenza.



Melfi — Anche la nostra città ha avuto la visita del Ministro Giuniati.
S. E. giunse in automobile seguito da un imponente corteo di automobili ove erano le principali autorità del Partito e politiche. Il Ministro fu acclamato lungamente da una falla plaudente.
Il corteo che l'aveva seguito accettò l’invito dell’on. Severini di una sosta a Melfi nella sua casa. Il ricevimento cui intervennero tutte le autorità riuscì oltremodo gradito e signorile. Vi intervenne anche S. E. monsignore Alberto Costa. Particolarmente festeggiato fu l’onorato genitore dell’on. Severino il comm. Federigo. che sempre giovanile e fresco, si era stabilito da una pericolosa infermità.
S. E. il ministro indirizzò all’on. Arduito Severini il seguente telegramma:
On. Severini — Deputato al Parlamento di Melfi. —“ Rinnovati ci pregati comunicare popolazione melfese miei vivissimi ringraziamenti per la intensa cordialità del saluto tributato al mio passaggio. Nessuna manifestazione, poteva meglio riassumere sentimenti che attraverso la sua rappresentante gente lucana intendeva esprimere al Governo e al nostro impareggiabile Duce. Saluti fascisti.
- Ministro Giuniati,,
Al nobile telegramma l’On. Severini ha così risposto:
“Eccellenza Giuniati — Roma.
Tocca a noi preciso dovere ringraziare V. E. alto onore concesso nostra Terra, Ossequi devoti.
- Severini

Il Segretario Generale della Confederazione dei Sindacati Fascisti della nostra provincia, cav. Cesare Augusto Beni, è stato a Melfi, sede d'ispettorato, per esaminare la situazione generale del Sindacalismo della nostra zona.
Nel convegno, svoltosi nel Palazzo Comunale e al quale hanno partecipato i Capi delle Amministrazioni Comunali, i Segretari politici, i Fiduciari dei Sindacati di 17 comuni della nostra zona, sono stati discussi i problemi che più interessano lo sviluppo delle nuove forme di convivenza civile e i rapporti fra i vari fattori della produzione.
Il nostro Podestà ha rivolto al capo delle falange dei lavoratori della Lucania il saluto di Melfi gentile e devota.
L’ispettore dei Sindacati della III zona, signor Alfredo Fantozzi, ha esposto, con una relazione sobria, serena e lucida, quali sono le condizioni dell’organizzazione sindacale.
Fra i molti problemi che l'organizzazione ha affrontato ma che non si sono ancora potuti risolvere, vi è quello della terna, di cui il nostro forte popolo sente l’irrefrenabile bisogno..
E qui diciamo subito che la nostra agricoltura è ancora contaminata dal sistema del subaffitto.
E' assolutamente necessario che i proprietari dei latifondi si decidano a concedere i terreni direttamente ai coltivatori che hanno il santo diritto di non essere depredati dagli ingordi speculatori che poggiano il piedistallo della agiatezza sulle schiene curve della diseredata gente che cammina nel solco di un dolore senza fine.

Per ciò che riguarda gli altri Sindacati, constatiamo con piacere che la disoccupazione è quasi eliminata se si eccettua quella degli edili di alcune zone del melfese, dove la mano d’opera non trova un utile impiego, perché non s'è ancora proceduto alla sistemazione dei diritti e dei doveri che a ciascuna delle parti compete ed anche perché le imprese assuntrici di lavoro continuano a commettere abusi vergognosi, approfittando della mancanza di un contratto di lavoro. La durata massima della giornata lavorativa non viene rispettata e alle lagnanze si risponde con licenziamento degli operai, facendo anche opera di ostruzionismo al tesseramento dei lavoratori, non solo, ma mostrando anche dì non uniformarsi alle disposizioni tassative della legge in materia di assicurazione per l'invalidità, la vecchiaia e la disoccupazione.
Questi i capisaldi della discussione a cui hanno partecipato, con chiarità di concetti e fermezza di propositi, il Podestà, il Direttore della R. Cattedra Ambulante di Agricoltura, i fiduciari dei diversi comuni, il Segretario Generale ha promesso il suo valido aiuto ed ha nominato una commissione che dovrà portare lo studio di questi delicati problemi dinanzi all’alta competenza e al severo spirito di giustizia dell’ Ill.mo sig. Prefetto della Provincia, poi tutti quei provvedimenti che crederà opportuno emanare a salvaguardia dei diritti della classe lavoratrice.
Nel pomeriggio, in una grande adunata svoltasi nel Cinema Scolastico , il cav. Botti ha parlato sul nuovo inquadramento sindacale, fra il vampeggiante entusiasmo dei lavoratori della nostra terra, gente umile e devota che conosce soltanto il peso della fatica ingrata.
In una numerosa adunata di fascisti e sindacalisti in obbedienza alle disposizioni impartite dal Segretario Federale avv, Francesco Saverio Siniscalchi il Segretario politico di Melfi prof. cav. Luigi Rubino ha letto fra manifestazioni di sincero spontaneo entusiasmo il monumentale discorso pronunciato dal Duce del Fascismo e Capo del Governo nella seduta dei 26 maggio o. s. alla Camera dei Deputati.
La proficua adunata ha avuto luogo nell’ampio artistico salone del Cinema Dopo-Scuola e Dopo-Lavoro gremitissimo di pubblico.
Pure nel salone del Cinema Dopo-Scuola e Dopo-Lavoro, il coltissimo professato Arturo lusinga della Scuola Complementare ha letto una sua .eruditissima conferenza sui tema “ Linguaggio e Pensiero ,, ad un pubblico scelto e numeroso.
É stato preceduto da una lusinghiera presentazione del Podestà di Melfi comm, dottor Giovanni Colucci.
Il giovane e valoroso conferenziere che ha ottenuta la promozione all’insegnamento delle lettere nei Licei, in seguito ad esami superati brillantemente è stato molto e meritatamente festeggiato.


Il vice segretario generale dell’Unione industriale di Potenza. avv. Beniamino Caputo, ha compiuto in questi giorni un giro di propaganda facendo capo a Melfi e visitando i comuni di: Barile, Rionero, Ripacandida, Maschito, Forenza, Banzi, Genzano e Pescopagano.
A Melfi, ricevuto dal Podestà comm. Giovanni Colucci, il vice segretario generale avv. Caputo si è messo in contatto con tutte le autorità prendendo accordi per l’inquadramento degli industriali.
A Ripacandida l’avv, Caputo si è messa in contatto con l’ispettore dei Sincadati lavoratori sig. Fantozzi Alfredo e svolge l'opera sua in piena armonia con questi, incitando persino gli industriali a curare il tesseramento dei propri operai.
Di ritorno a Melfi il vice segretario generale dell’ Unione Industriali ha voluta visitare l’Ufficio Ispettorato dei Sindacato lavoratori compiacendosi con l'Ispettore sig. Fantozzi per la sua tenace attività e per il suo spirito di organizzazione.



a Melfi, la propaganda per il Prestito del Littonio procede rapida ed efficace. Il comitato, appositamente costituito e composto dalle Autorità e dagli esponenti dei Sindacati, ha raccolto nella vasta ed imponente sala della Società Operaia il popolo forte e generoso di questa terra gentile e trascurata.
Le alte finalità della grandiosa operazione finanziaria sono state ampiamente illustrate dal R. Commissario per il Comune, comm. dott. Giovanni Colucci dall’on. Arduino Sevenini, dal Direttore della locale Agenzia del Banco di Napoli, rag. Giuseppe Cirone e dal prof. Antonino Salvatore, Direttore della R. Cattedra Ambulante di Agricoltura. La parola calda ed entusiastica degli oratori ha riscosso unanimi applausi.



Melfi, che sa superare il rimpianto per le cose perdute, saprà anche questa volta compiere il suo dovere, silenziosamente, come si addice ad un- popolo forte e generoso.
La notizia della soppressione della vecchia nostra Sottoprefettura è stata accolta con calma.
Non un gesto incomposto ha turbato la tranquillità e il ritmo delle giornate operose.
Melfi è sempre serrata nei ranghi, religiosamente raccolta nella visione del suo passato luminoso.



a Melfi, le istituzioni scolastiche hanno ricevuto la gradita visita del nuovo Provveditore agli Studi, gr. uff. dott. Ambrogio Mondino. Egli ha voluto conoscere da vicino i bisogni della nostra scuola, le sue intime aspirazioni a cui, evidentemente, sono legati gl’inesorabili sviluppi della nuova coscienza nazionale, che deve formarsi attraverso la preparazione severa della gioventù studiosa.
Egli è giunto nella nostra città ricevuto allo scalo ferroviario dallo on. Severini e dal capo degl’istituti di istruzione. Lo accompagnava il segretario generale del Provveditorato, avv. cav. Gerardo Albano. Si e recato subito all’istituto tecnico, dove gli alunni, schierati lungo il suggestivo viale, lo hanno vivamente acclamato.
Nel pomeriggio egli ha voluto parlare alle avanguardie giovanili, alle piccole italiane, ai balilla, raccolti nel vasto cortile della R. Scuola Complementare, ed ha rivelato tutta la sua luminosa anima di apostolo nell’orazione semplice, fervida, commovente con la quale ha inquadrato il momento storico presente, e la necessità che la scuola, fonte di vita civile, si spogli di tutti i vuoti simbolismi e diventi arma poderosa per i fatali trionfi di nostra stirpe. Ha concluso dichiarando che, con fervido amore, egli si adopererà, perché Melfi ridiventi un centro severo di studi e abbia tutte quelle istituzioni a cui è legata da nobilissime tradizioni e da una storia fatta di sacrifizi e di entusiasmi.
La bella serata si è chiusa con un sontuoso banchetto a cui hanno partecipato insegnanti ed autorità, e dove egli, rispondendo al cordiale saluto rivoltogli dal R. Commissario, dott. comm. Colucci, che ha interpretato l’anima di Melfi generosa nella rievocazione commossa di tutta l'opera fervida, prodigata dal comm. Federigo Severini per la rigenerazione culturale del nostro popolo, ha manifestato la sua gratitudine per la accoglienza festosa ricevuta.
Il gr. uff. Mondino ha continuato il giorno seguente la visita alle scuole, compiacendosi dovunque per l'ordine, la disciplina, il fervore che anima capi e gregari.
E' ripartito alla volta di Potenza salutato alla stazione da tutte le autorità, dagli insegnanti e dalle scolaresche al completo, che gli hanno tributato una calda spontanea manifestazione d’affetto. Prima della partenza un balilla ed un’orfana di guerra dell’Orfanotrofio Bovio-Sellitti hanno offerto a lui e al cav, Albano due magnifici mazzi di fiori. Il gr. uff. Mondino ha voluto ancora una volta parlare alla folla acclamante, dichiarando di portare nel cuore un ricordo di bontà e di gentilezza ed il palpito dell’immensa anima della gioventù studiosa che anela a nuove superbe mete.


La lunga e penosa crisi, che travaglia la compagine del nostro partito , è stata finalmente risolta. Il Segretario Federale ha nominato Luigi Rubino segretario politico del Fascio di Melfi.
La scelta dell’uomo nuovo apre l’animo nostro a più luminose speranze: e dalle lontananze pendute tornano i ricordi di antiche lotte, combattute con freschezza giovanile in ore torbide di smarrimento, di viltà, di egoismo bestiale; tornano per riaccendere in noi l'audace entusiasmo che sarà l'ala per nuovi voli.
Il prof. Luigi Rubino è uomo di fede, di coraggio, di passione, di lotta; nella serenità dello spirito e nell’ equilibrata potenza del suo intelletto sa trovare le vie che lo portano lontano, verso mete che egli attinge con la forza inesauribile del suo temperamento estremamente volitivo.
Il suo passato ha la limpidità del cristallo. Ha saputo sempre imporsi un’austera disciplina ed una fervida attività. Di lui basta ricordare la costante entusiastica opera spesa nella lunga decennale lotta contro il socialismo camaleontico e menzognero.
Perciò egli è degno del posto che la volontà del supremo gerarca provinciale gli ha affidato.
L’ora che attraversiamo è amara. Si tratta di sanare una scissura profonda che minaccia la compagine del fasciamo di Melfi. Uomini cari al nostro cuore, che hanno tutti un passato luminoso e l’anima lanciata verso la vertigine di tutti i sogni, hanno cercato finora, per vie diverse, la stessa andante speranza di resurrezione della nostra terra generosa e desolata. Non differenza dunque nella valutazione del metodo, anzi la stessa fiamma struggente di passione, la stessa purissima aspirazione verso nuove forme di vita. Quale beffa del destino li ha dunque divisi?



a Melfi, la nomina dell’ avv. Francasco Saverio Siniscalchi a segretario federale della nostra provincia ha prodotto, come nel circondano, ottima impressione. Egli, nato nella vicina Venosa, conta tra noi moltissimi amici ed estimatori, che ammirano in lui, valoroso campione del foro partenopeo, la forza dell’ingegno e la purezza dell’animo.
E' stata appresa con unanime compiacimento la nomina del cav. prof. Antonino Salvatore a componente la Federazione Provinciale Fascista della Provincia di Potenza.
La casa dell’on. Severini è stata meta di tutta la cittadinanza che ha voluto manifestare la simpatia che sente per il valoroso deputato fascista, porgendogli gli auguri più sinceri pel nuovo anno.
Questi ha gradito 1’omaggio significativo, e per tutti ha avuto una parola cordiale e di promessa e di fede per il migliore avvenire del Fascismo lucano.


Su proposta del Provveditore alle Opere comm. ing. Camillo Tizzano, S. E. il Ministro dei Lavori Pubblici, con Decreto in corso, ha concesso al Comune di Melfi un sussidio di lire 44.000, a titolo di concorso dello Stato nella spesa occorrente, per la sistemazione della fognatura del Vallone Capogrosso, preventivata in lire 66.000.
La concessione darà modo al Comune di Melfi di compiere rapidamente una importante opera igienica, di vitale interesse per la popolazione.


Si è svolta, ad iniziativa del prof. Alfonso Colucci, Direttore Didattico delle nostre Scuole Elementari, una simpatica cerimonia.
Il prof. Costantino Zappella, che della scuola ha fatto un apostolato e nella vita ha portato costantemente il fiore di una purità gentile, è stato, dietro sua domanda, collocato a riposo. Il prof. Colucci ha voluto che gli alunni rendessero il doveroso omaggio al maestro insigne che, per oltre 40 anni, ha combattuto, con fede, nobiltà e fierezza, la santa battaglia della educazione del popolo. Ha riunito perciò, nel vasto cortile della R. Scuola Industriale, tutte le scolaresche e, con parola facile ed impetuosa, ha esaltato la figura del prof. Zappella, mettendone in rilievo tutta la nobiltà del carattere, tutta la integrità della vita, la cosciente passione con la quale ha preparato ai severi studi numerose generazioni di giovani.
Il prof. Cantarella ha voluto, rendendosi interprete del pensiero della classe magistrale, rivolgendo un caldo affettuoso saluto al collega che oggi si apparta volontariamente dalla scuola.
Il prof. Zappella ha risposto a tutti con buone, semplici e cordiali parole, manifestando la sua tristezza insuperata nell’ora del distacco da tutta una cara consuetudine di vita.
La commovente cerimonia, alla quale assisteva anche 1’intero corpo insegnante della R. Scuola Industriale, ha avuto termine fra i banchi della scuola, dove il prof. Zappella si è congedato dai suoi alunni, esprimendo la certezza che essi sapranno camminare sempre per le vie che, attraverso il dovere, portano a tutte le mete.


Si è svolta, nella nostra fiorente R. Scuola Industriale, una semplice, cordiale ed austera cerimonia per la benedizione dei motori elettrici, recentemente installati nelle belle officine della scuola stessa, e per la premiazione degli alunni che si distinsero nel passato anno scolastico per diligenza e profitto. La bella festa è stata una solenne esaltazione della giovinezza nuova e delle forze del lavoro.
La benedizione ai motori elettrici è stata impartita dal rev. parroco della Cattedrale. Ne è stata madrina la signora prof. Lina Paoletti, alla quale il dott. Maula ha offerto un magnifico “bouquet,, di fiori. La signora Paoletti ha ringraziato il Consiglio d’Amministrazione e con belle ed elevate parole, ha auspicato ai maggiori trionfi della scuola e del lavoro, che sono i termini necessari di ogni progresso.
Il dott. Maula, con parola sobria, ha ringraziato gl’intervenuti ed ha illustrato le finalità dell’insegnamento industriale, da cui 1’Italia ritrarrà immenso giovamento nel campo produttivo, economico e culturale.
Il comm. Colucci ha voluto rivolgere il suo vivo plauso per 1’opera sagace ed intelligente spiegata a favore della Scuola dal direttore prof. Paoletti, e da tutto il corpo insegnante.
La nostra R. Scuola Industriale, portata, con sforzo concorde di uomini, verso mete più alte e più luminose, è oggi una degna istituzione della nostra città e prepara una folta schiera di giovani alle serene opere della vita e del lavoro.


La sottoscrizione al Prestito del Littono è stata chiusa a mezzanotte del 18 gennaio. Melfi ha compiuto magnificamente il suo dovere con semplicità e con devozione. Possiamo affermano con orgoglio sereno, mentre oggi tante vane miserie corrono, sull’ala dei venti, alla ricerca di smisurate ambizioni.
Un milione e novantamila lire sono state sottoscritte nella nostra città, e la gente nostra, sempre pronta alla sua fatica amara, incamminata tuttora nel solco di tutte le rinunzie dolorose, ha sentito vibrare la sua immensa anima, all’appello lanciato dal Duce, e tutto ha donato, con fede e disciplina. E ci siamo stretti in un solo possente anelito, dimenticando termini di divisioni ed odi sopiti, per ricercare le vie nuove, dove palpita e ride il nostro sogno di bellezza. E se è facile donare, dopo aver ricevuto smisuratamente, Melfi invece, che ha compiuto il suo mirabile sforzo, proprio mentre il suo destino ribelle la mutua ogni giorno dolorosamente, è degna della più alta ammirazione e offre oggi l’esempio della disciplina severa e completa.
E siamo certi, d’altronde, che, mentre si profilano allo orizzonte, con minacciosa violenza, problemi formidabili che interessano le ragioni stesse della nostra vita civile, Melfi non sarà dimenticata.


Ad iniziativa del Regio Commissario dott. comm. Giovanni Colucci, fu tenuta, sul Palazzo Comunale, una riunione di maggiorenti della città, in cui furono esaminati minuziosamente ed accuratamente vagliati i problemi dai quali Melfi gentile e devota attende la sua resurrezione nel campo morale, economico e culturale. Problemi di vasta e complessa importanza e che riguardano la istituzione nella nostra città del Liceo scientifico, il mantenimento del Tribunale Civile e Penale, la costruzione della strada Melfi-Foggiano, l’adattamento dell’Ospedale Civile alle nuove esigenze dell’igiene, la costruzione del Palazzo di Giustizia, la sistemazione stradale, il prolungamento delle fognature.
Il comm. Colucci, riassumendo i capi-saldi della discussione, a cui partecipa con stringenti argomentazioni l’on. Severini, dichiara che Melfi deve anzitutto dare esempio di ordine, di lavoro e deve, con 1’offerta silenziosa di tutta la sua generosa anima, conquistare disciplinata e vigile il diritto di poter tutelare i suoi legittimi interessi. Così prospettata la questione, il comm. Colucci espose i compiti che spettano oggi al fascismo di Melfi.
A conclusioni delle deliberazioni prese veniva quindi lanciato alla cittadinanza un patriottico appello.


Abbiamo avuto la gradita visita del Prefetto della Provincia. Egli è giunto in automobile accompagnato dalla sua gentile Signora. E stato ricevuto da tutte le autorità e da una folla imponente di popolo che lo ha lungamente e vivamente acclamato, mentre il Fascio Femminile e le Piccole Italiane accoglievano, con squisita ospitalità, la distinta consorte del capo della Provincia.
Il Prefetto, gr. uff. Reale, è rimasto entusiasmato della fanfara dell’Avanguardia Giovanile Fascista che lo ha accolto al suono degl’inni fascisti. Egli ha voluto anche parlare brevemente al popolo e si è dichiarato ammirato dello sforzo prodigioso che la gente umile e devota di Melfi ha compiuto per il Prestito del Littonio ed ha soggiunto che il Duce sa ricompensare le offerte della disciplina silenziosa e non dimentica il popolo che lavora e produce, nell’armonia serena dei nuovi ordinamenti sociali.




Cranaca Melfitana
Melfi, giugno-luglio


Con la consuete processione notturna al Santuario, messo alle pendici del Vulture, si è celebrata anche quest’anno la tradizionale festa dello Spirito Santo. Rumore e frastuoni come negli altri anni; giro caratteristico dei cittadini reggenti rami fronzuti di castagno e passeggiate marziali del logoro generalissimo... Mannaggialarocca.


Il Comune ha appaltato i lavori dell’edificio scolastico per l'importo di un milione e 500 mila lire. Aggiudicatrice è stata la Ditta bg. Tucci Giuseppe di Potenza, la stessa che ha eseguito i lavori del lotto per la somma di L. 400.000.


La festa in onore di Sant’Antonio si è celebrata con particolare solennità. Programma eccezionale: due musiche (Capurso e Rapolla); grandi e multicolori luminarie; cinematografo all’aperto; fuochi e gare pirotecniche; pochissimi Scariccraoci e.., moltissimo fastidiosissimo vento.
Anima della festa è stato l'inesauribile Luigi Frusci.


Alla Caserma ex Chiariste, per il giuramento delle giovani reclute della classe 1904, vi e stata un’indimenticabile festa patriottica. Intervennero tutte le autorità cittadine, i sodalizi, varie rappresentanze, fra cui quella dei mutilati e delle madri e vedove di guerra, moltissima folla.
Il Comandante del Presidio Maggiore Cav. Cammarota pronunziò un elevato applauditissimo discorso.
I vari reparti militari, fra cui erano un manipolo della Milizia Nazionale al Comando del Decurione De Filippis, un gruppo di premilitari ed un vivace garrubo stuolo di Balilla, sfilarono in perfettissino ordine fra gli applausi della folla.
Gli ufficiali del Presidio offrirono rinfreschi, paste e liquori ai numerosi invitati, ai quali rivolse parole di ringraziamento il Comandante del Presidio. Rispose il Sindaco Cav. Giovanni Colucci a nome della cittadinanza melfitana.
Molti calorosi evviva all’Italia ed al suo eroico Esercito.


I pubblici bagni sono stati istituiti con gusto e comodità moderne; a cura della Amministrazione comunale sono stati inaugurati con notevole concorso di pubblico.

Autore: da -la Basilicata nel Mondo- (1924 -1927)

 

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