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Le masserie fortificate Aree interne e Metapontino

LE MASSERIE PALAZZO DELL'AREA INTERNA


"MASSERIA ISCA DEL PONTE" - FERRANDINA (MT)

La masseria, che è posta nel fondovalle dei fiume Basento a sette chilometri da Ferrandina, è un notevole insediamento produttivo-residenziale secondo l'orientamento d'epoca (XVIII-XIX sec.), con un'accurata ed evidente caratterizzazione residenziale.
Edificato nel 1855 ed articolato su due livelli con impianto rettangolare e con corte interno, II complesso rurale è una raffinata villa o "casino" di campagna, centro direzionale di una vasta azienda zootecnica con le strutture rurali sapientemente dislocate a distanza sul territorio circostante.
II pian terreno comprende i locali di servizio, il piano superiore la residenza padronale accessibile da una rampa collocata nella corte.
Sobrio ed elegante il prospetto principale, impostato secondo i canoni classici rinascimentali, rivisti da un'angolazione neorinascimentale o neoclassica; perfette la ripartizione volumetrica e la corrispondenza delle parti, speculari e significative di una tecnica consumata e raffinata che non lascia assolutamente nulla al caso o d'intentato: alle tre arcate dei pianoterra corrisponde un'identica loggia al piano superiore con un parato murario omogeneo e leggiadro nella scansione dei doppio ordine di lesene doriche; anche i prospetti secondari riprendono l'accento simmetrico dei fronte, concorrendo ad un'indubbia immagine dl nitidezza strutturale e di sobrietà decorativa. In definitiva i dati dell'eleganza e della sobrietà sono così abilmente fusi da realizzare un prodotto architettonico di sicuro pregio ed interesse.
Un ultimo dato, singolare e d'altro genere, è fornito dall'assenza totale di strutture difensive se si considera la frequentazione dei territorio da parte dei brigantaggio postunitario.

"MASSERIA DI MONTELEONE" - FERRANDINA (MT)

La masseria, distante circa 10 Km, da Tricarico nel cui agro ricade, è stata realizzata dalla famiglia gentilizia Santoro nel periodo postunitario tra il 1861 ed il 1865 con destinazione agricolo-residenziale, secondo l'orientamento d'epoca (7/'800) innescato dallo nuova emergente borghesia agraria, particolarmente rilevante a seguito della duplice eversione della feudalità (1806) e degli ordini monastici (1866).
Attualmente il complesso versa in uno stato di gravissimo degrado, al limite dei crollo, e tuttavia se ne può ancora ammirare, per buona sorte, la sobrietà e la bellezza delle linee compositive.
L'attenzione va centrata sull'edificio residenziale, segnatamente interessante nelle compagini compositive dei fronte e del prospetto occidentale, differentemente dai fabbricati rurali che sono posti in stretta successione sulla destra, a completamento del quadro aziendale. II prospetto principale reca pertanto al piano-terra un doppio ingresso, di cui quello centrale con ampio portale archivoltato a tutto sesto destinato a locale di servizio mentre l'altro decentrato sulla destra, decisamente più elegante e distinto per la pietra bianca che lo riveste, segna l'accesso all'appartamento padronale del piano superiore, alleggerito ed illeggiadrito da una loggia a quattro luci archivoltate; si rileva inoltre che tutta la struttura è stata realizzata con le pietre di pessima qualità del vicino Bilioso e che, in compenso, il parametro murario è stato concepito in mattoni riquadrati come bugnato per un necessario abbellimento delle facciate,
II prospetto occidentale, anch'esso ben congegnato ed armonioso, presento quattro ingressi al piano-terra e tre finestre al piano superiore, e s'impone soprattutto per la dotazione difensiva offerta dalle due torri d'angolo con terminazione a colombaia, quadrate, scarpate e munite di numerose feritoie ad otto incise su pietra calcarea, meno evidenti su quella di destra perché In parte distrutta.
Per concludere, la lottizzazione ha determinato quel degrado di cui si diceva, ma non è escluso che un estremo salvataggio per quanto tardivo possa recuperare la degna residenza.

BIBLIOGRAFIA

M. TOMMASELLI, Masserie Fortificate del Materano, Editore De Luca - Roma 1986.
L. SAMBI, La casa contadina. Atlante, vol. V, Ed. Einaudi, Torino. 1976.


tratto da "BASILICATA REGIONE Notizie, 1991"

Autore: Roberto Faggella

 

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