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Bella (Pz) - da: La Basilicata nel Mondo - 1924-1927

a Bella, una gita di quelle che restano memorabili fu promossa dal nascente Circolo Turista L. V. Bertarelli. La comitiva di ben l4 gitanti, senza contare le guide, venne formata dai signori: Antonio Cutillo, Paolo Cetrella, Pietro Vetromile, Izzi Vincenzo, Vito Fuccella, Vito Sacco, Giovannino Sansone, Michele Massari, Antonio Malanga, Rocco Masiello, Giustino Sacco, Nino Sansone, Vito Chianca.
La meta era la cima della montagna Santa Croce.
Meraviglioso, straordinariamente bello fu lo spuntare del sole. Ivi giunti, i gitanti marciarono quindi alla volta di S. Cataldo dopo aver consumata una buona colazione.


— Anche quest’anno la festa della Madonna del Carmine, celebratasi il 10 agosto, è stata solennizzata con maggiore pompa degli anni precedenti e con la più entusiastica partecipazione di forestieri.
Gl’incaricati, Sigg. Sansone Raffaele, Martone Carmine, Sacco Giuseppe di Carlo, sono stati instancabili nel predisporne le cose in modo che la festa riuscisse degna delle tradizioni e la popolazione ne rimanesse soddisfatta.
Il concerto bandistico di Pomarico, che vanta successi incontrastati e trionfi sicuri nella nostra provincia, ha portato un contributo di prim’ordine alla riuscita della festa, la quale ha avuto le sue luminarie e, anche, i suoi fuochi pirotecnici in piena efficienza, giacché il decreto che li limita è di data posteriore.
Va tributata lode ai bellesi residenti nelle Americhe, per avere largamente concorso alle spese richieste. Il sentimento religioso che li conforta e li anima, nelle asprezze della vita di lavoro incessante e febbrile, e l’affetto al proprio paese nativo, al quale un filo invisibile li unisce, tengono nei loro cuori sempre accesa la fede, specialmente per la Madonna del Carmine, la cui ricorrenza risuscita e ravviva in essi i ricordi forse più lieti della loro giovinezza.


a Bella, il Podestà, nel prendere possesso dell’alto ufficio, ha pubblicato il seguente manifesto:
Onorato dalla fiducia del Governo Nazionale, assumo la carica di Podestà di questo Comune, già da me retto nella qualità di Commissario Prefettizio.
L’ importanza della riforma, che concentra in unico funzionario l'amministrazione del Comune, è così chiara e palese, che non vi è bisogno d’illustrarla. Tolto di mezzo l'elettoralismo, fomentatore di discordie fra cittadini amanti della pace e del lavoro, come voi siete, non vi è più ragione di competizioni personalistiche, ed il popolo può e deve dedicarsi, senza preoccupazione alcuna, al lavoro proficuo, nell’interesse singolo e della collettività. D’altra parte, gli obblighi, che incombono sul Podestà, sono talmente gravi che io mi sento impari all’alto ufficio. Ma, se potrà farmi difetto il sapere, cercherò di adempiere ai miei doveri, guidato dal proposito di osservare e far osservare, imparzialmente, le leggi fasciste, con coscienza sicura e con ferma volontà, come e mio solito, e come voi avete potuto constatare durante il periodo del Commissariato.
Faccio affidamento nella cooperazione dei buoni cittadini, che sapranno apprezzare le direttive del Governo Nazionale, che tende, e ne ha dato - prove sicure, al sollevamento morale ed economico della Patria in generale, della Basilicata in ispecie.
Questo paese, che serba le migliori energie, per un sicuro avvenire, fu tacciato — per colpa di pochi sconsigliati — di non aver aderito, con unanime spontaneità, al Governo Nazionale. Occorre ora che ogni ombra di sospetto sia completamente distrutta, mentre, contro coloro che volessero ancora tentare di frapporre ostacoli al trionfale cammino del fascismo, sarà inesorabilmente provveduto col richiamarli e costringerli sulla via del dovere.
Rendiamoci, dunque, degni della considerazione del Governo e del Duce supremo, e gridiamo i nostri possenti Alalè alla Patria, al Re ed a Benito Mussolini.


— Il signor Salvatore Miele è stato nominato comandante di questo Presidio M. V. S. N. All’amico, di cui conosciamo e apprezziamo il merito indiscusso, fraterni auguri con i più vivi rallegramenti.


a Bella, il fattivo ed instancabile direttore della Cattedra di agricoltura di Muro Lucano, dott. Costanza, nel salone del Municipio, ha parlato per oltre un’ora sulle “cure successive del grano,, concludendo il suo dire con un caldo appello agli agricoltori di abbandonare le vecchie dannose consuetudini, per inquadrarsi nei ranghi di quei lavoratori, che, oramai considerano, come ha detto il Duce, la tecnica moderna capace di qualunque miracolo.
Si è proceduto, quindi, fra grande interessamento, alla presentazione delle domande per la partecipazione a 2° Concorso per il miglioramento dell’Agricoltura locale, indetto dalla Commissione Provinciale Granaria, che concederà, ai migliori soldati di questa geniale e promettente battaglia del grano, un numero cospicuo di doni in denaro.

Autore: tratto da: La Basilicata nel Mondo - 1924-1927

 

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