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ABRIOLA

(tratto da: La Basilicata nel Mondo - 1934-1937)


L’ inaugurazione della luce elettrica ad Abriola
Si è finalmente avverato, ad Abriola, il sogno della luce elettrica. La sera del 14 agosto, la Società Lucana per imprese idroelettriche ci apriva finalmente le porte del buio.
Abriola è illuminata! Si è dato così a questo incantevole paese il primo moto propulsore in avanti, sulla via del progresso e della civiltà. Ma esso ha bisogno di molte altre provvidenze urgenti. E, principalmente, della istituzione del servizio automobilistico, essendo oltremodo disagevole quello attuale a mezzo di corriera postale preadamitica, ove si è costretti a rimanere in una snervante, incomoda posizione — quando si riesce a trovar posto durante le non poche ore, che i cavalli di San Francesco impiegano per coprire venticinque chilometri, che ci separano da Potenza.
Altre due grosse, impellenti necessità del Comune sono le fognature e la conduttura dell’acqua potabile.
L’ acqua che attualmente si beve ad Abriola non può più dirsi potabile: perché una frana rimuove ed asporta continuamente i tubi della conduttura di acqua esistente, inquinandola maledettamente, tanto che il nostro popolo chiama l’acqua, di cui è costretto a dissetarsi, acqua mangia e bevi.
Ci si tolga, per carità, da questa condizione di vera inferiorità civile


Ad Abriola, con austero e solenne rito, è stato inaugurato il monumento per i caduti in guerra mercé l’opera fattiva e feconda del Presidente del Comitato per i caduti medesimi, avv. Achille Marcogiuseppe, e dei suoi zelanti collaboratori, tra i quali devesi sopratutto segnalare l’egregio ing. Emilio Zotta, che si dedicò con fervida operosità e con vero intelletto di amore perché il doveroso e consacrato compito fosse degnamente assolto.
Intervennero in tale occasione, il comm. Enrico Vita, Deputato provinciale; il tenente dei RR. CC.;il segretario del Provv. agli studi sig. Albani; l’illustre Presidente di Sezione del Tribunale di Napoli cav. uff. Marino Marinelli; il prof. Lauria, l’avv. Mario Ferri; l’avv. Coluzzi con il padre geometra sig. Armiello; l'egregio giudice Fanelli; il signor Giuseppe Maria Ancanola; il vice segretario Achille Mazzei, del Mandamento di Calvello; nonché una rappresentanza del Comune di Anzi, costituita dai signori prof. Guglielmo De Feis, prof. De Stefano Raffaele, Rossi Gaetanino, Cameriere Giuseppe, Cameriere Alfredo e dal Segretario Politico Marotta Nicola.
Furono presenti inoltre, nella solenne, duplice funzione, il Direttorio al completo, buon numero dei componenti il Fascio, i militi ed i Balilla, che procedevano con tono marziale cantando inni fascisti, sapientemente diretti e guidati dal valoroso insegnante Michele Canadeo, oltre ad uno stuolo di avvenenti, distinte signorine e signore. Notammo fra le altre, la signora Irma Marinello con le leggiadre signorine Teresa e Cristina; la signora Angiolina Sani e famiglia; le signorine Silvia e Matilde Marinelli fu Gherardo; la signorina Olga Rubini; le signorine Caterina e Vincenzina Sani del dott. Saverio; la madrina del gagliardetto, Emilia Verga di Natale; la signorina Emilia Verga di Dionigi; la signora Zotta; la signora Teresa Frescura; la signora Sisina Lauria; la signora Bettina De Stefano; la signorina Michelina Coluzzi, la signona Giustina Ancarola, la signora Colomba Cauzilio, le signorine Caivano, le signorine Giuseppina ed Enrica Marcogiuseppe, la signora Celestina Verga e tante e tante altre di cui ci sfugge il nome.
Contemporaneamente fu fatto il battesimo dei gagliardetto della Sezione Fascista del Comune. Ne fu madrina la signorina Emilia Verga del dott. Natale.


Abriola — La consegna della medaglia d’oro al Podestà di Abriola riuscì una bellissima festa sobria ed austera, di schietto stile fascista.
Alle ore 10,30 precise, giusta l'orario prestabilito, il Direttorio del Fascio al completo si recò alla casa del Podestà, signor Achille Frescura, donde lo rilevò per accompagnarlo alla sede municipale. Quivi giunti, in una sala riccamente ed artisticamente addobbata ed infiorata, riposante tra le sete dei festoni e delle bandiere tricolori, nel profumo dei fiori e dei rami di alloro, alla presenza dei numerosi invitati e del pubblico che si era accodato, semplici, ma belle e sentite parole d’occasione, disse il Segretario Politico Alfredo Sarli, consegnando al Podestà, al termine del suo dire, la medaglia ufficiale di carica e la ricca pergamena assegnata dalla Confederazione degli Enti Autarchici - Visibilmente commosso rispose il Podestà signor Achille Frescura.
Parlò poi il Capitano A. M. dei CC. RR. cav. Dionigi Ancarola, il quale disse, fra l’altro, che onorare i cittadini esemplari ed i benemeriti della Patria è un dovere civico e morale, specie poi quando si tratta di un uomo esemplarissimo. qual’è il Podestà di Abriola, signor Achille Frescura.
Terminati i discorsi al grido di W. il Re, W. S. E. Mussolini, W. il Podestà di Abriola, vi fu una larga e ricca distribuzione di paste e vermouth dopo la quale il Direttorio riaccompagnò a casa il Podestà.
Ma la festa non era ancora finita, poiché questi, col suo fare signorile e di perfetta gentiluomo, volle intorno a sé, alle ore 20 in sua casa, l'intero Direttorio, il capitano dei CC. RR., il Parroco e qualche altro suo intimo amico ed ivi, in una allegria di pura fede fascista, si consumo un suntuosissimo banchetto di 15 coperti. che, iniziatosi con la benedizione del Parroco, si chiuse, al moscato, con i brindisi augurali del Capitano Ancarola e del Segretario Politico.

Autore: La Basilicata nel Mondo - 1934-1937

 

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