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Deliberazione per Monumento a Cav. Racioppi - 1913

SPINOSO


DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI SPINOSO IN DATA 3 APRILE 1901 AVENTE AD OGGETTO “CONCESSIONE PER EREZIONE MONUMENTO MARMOREO NELLA CAPPELLA DELLA MADDALENA A MEMORIA DEL DEFUNTO CAV. RACIOPPI ABATE PROF. ANTONIO”

Consiglieri intervenuti alla seduta: Caputo Filippo, De Risi Giuseppe, De Stefano Vincenzo, Falcone Giuseppe, Frezza Antonio, Giordano Nicola, Messina Leopoldo, Monaco Rocco Vincenzo, Russo Pasquale. Con l’assistenza del Segretario Comunale Cestari Giuseppe Maria.

Al Consiglio così costituito il Presidente riferisce che l’Illustre Commendator Giacomo Racioppi ha espresso la volontà di elevare a proprie spese un monumento marmoreo con busto ed iscrizione al non meno illustre suo zio Abate prof. Antonio Racioppi, deceduto qui il giorno 7 febbraio corrente anno, e farlo collocare, anziché nel recinto comune di questo Cimitero, entro le mura interne dell’annessavi Cappella della Maddalena.

Tale volontà risulta da sua pregiata lettera diretta al Sindaco e dall’apposito invio del chiarissimo pittore prof. Michele Tedeschi, altro nipote dell’illustre estinto, incaricato di fare i rilievi della località. Da ciò la necessità della presente convocazione d’urgenza del Consiglio, onde il Commendator Racioppi, certo dell’adesione consiliare, provveda a commettere quanto prima l’opera d’arte ed il Tedeschi ne affermi a lui sollecitamente il punto della situazione e la forma artistica.

Indi prosegue nei seguenti termini:

«Ognuno del Consiglio sa chi sia stato l’Abate Racioppi. Nato a Spinoso addì 20 febbraio 1807, è l’unica gloria paesana che abbia varcato veramente i confini, l’unico scrittore di rinomanza italiana di cui ci possiamo vantare.

«Fece i suoi studi in patria e, vestito l’abito ecclesiastico di anni 15, li proseguì nel seminario di Tursi. Insegnante privato nei primi anni, e per ben 15 anni, fu Professore poscia nel Liceo Vittorio Emanuele di Napoli ed educatore, si può dire, di tre generazioni.

«Dal 1843 al 1848 scrisse su vari giornali letterari di Napoli, tra cui il “Salvator Rosa”, pubblicò in undici lunghi articoli la Storia del giornalismo dalla sua origine sino al principio del secolo XIX; scrisse svariati articoli di riviste, necrologie ed amenità. Pubblicò ancora: Saggi di estetica; la prima traduzione italiana dal francese del Libro dei Comuni del Rosselly de Lorsgues; l’Etimologia della grammatica latina, portata al livello della filologia; Regno delle due Sicilie, descritto ed illustrato, ecc. Mandò inoltre per le stampe, lasciando impronte durevoli della sua varia e vasta dottrina, opere didattiche di valore, monografie, scritti storici, saggi critici e filologici.

«A tanto continuità ed operosità intellettuale accoppiò un fondo sempre uguale di bontà di animo, di cui è raro trovarne dei paragonabili. Amante oltre misura del loco natio, ne predilesse gli abitanti, li accolse sempre con benevolenza, ne incitò e promosse molti a professioni; e qui ove nacque volle al fine posare la stanca mano.

«Ora è doveroso che a tanta distinzione di vita segua una distinzione in morte e che non si possa e debba considerarsi alla stregua comune. Duole anzi che le stremate finanze comunali, le condizioni miserrime del Municipio abbiano impedito a questo di avocare a sé, per sentimento spontaneo e generale di venerazione, l’erezione di un monumento e l’abbia dovuto lasciare soltanto all’affetto e stima del preclaro suo parente Commendator Racioppi.

«Il collocamento del sarcofago darà occasione anche al prof. Michele Tedeschi di decorare ed armonizzare, coi tocchi del suo magistrale pennello, tutto l’interno della Cappella, come particolare e gratuito omaggio di lui alla memoria dell’insigne Abate; e poiché c’è da ri-farne in pria la volta, caduta col terremoto del 1857, ed intonacare anche le facciate esterne andate a male, si rimetterà alla cura di un comitato locale e del suddetto prof. Tedeschi, non potendo il Municipio nello stato presente sostenere la spesa, di raccogliere offerte volontarie e sottoscrizioni, così come a cura dell’esponente Presidente d’incitare gli spinosesi residenti a New York (di cui un lodevole proposito già si vede colà in Luigi Maggi e Lorenzo Caricchio) a concorrervi, salvo al Municipio stesso di esserne anche a pro tempo uno dei sottoscrittori, onde il solitario tempietto della Maddalena, rivestito a nuovo delle primitive linee, punto spregevoli, ne venga ad acquistare inoltre pregio maggiore, per il monumento marmoreo che racchiuderà e non meno importanza artistica per le opere pittoriche e decorative di mano dell’esimio artista Tedeschi.

«Tale concessione non deroga nemmeno alle leggi generali, poiché oltre a trattarsi di un illustre personaggio, non si procede a tumularne la salma in luogo diverso dal Cimitero, ma bensì nella Cappella contigua, che è parte e forma un tutt’assieme col Camposanto medesimo. La tassa di concessione di tomba particolare, fissata nel nostro Regolamento in lire ottanta, ove si voglia farla pagare al concessionario, è bene sia destinata fin da ora per i restauri dell’interno ed esterno della Cappella.

«Certamente il Consiglio consentirà volentieri, emettendo la relativa deliberazione».



Ed il Consiglio

Intesa la relazione del Presidente;

Considerato che il defunto Abate Prof. Antonio Racioppi fu un personaggio illustre, benemerito delle lettere e del paese, la cui memoria è ben degna di speciale onore;

Considerato che la Cappella della Maddalena non è un luogo diverso dal Cimitero e che fa parte e forma tutto un complesso con esso;

Ad unanimità di voti raccolti dal Presidente



Delibera

Concedersi al commendator Giacomo Racioppi di poter innalzare a proprie spese un monumento marmoreo alla memoria di suo zio Abate Prof. Antonio Racioppi nell’interno della Cappella di questo Camposanto.

Destinare fin da ora la somma pagabile per la concessione del suolo della tomba in lire ottanta ai restauri interni ed esterni della Cappella suddetta.

Incaricare il Sindaco di unirsi agli altri nel promuovere sottoscrizioni in paese ed incitare gli spinosesi residenti a New York a venire in aiuto dei restauri precitati, facendovi contribuire anche il Comune, nella misura che si potrà, come sottoscrittore.



Il Membro Anziano Il Presidente Il Segretario Com. le
Rocco V. MONACO FILIPPO CAPUTO GIUSEPPE M. CESTARI

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