INDICE

 

IL  REV . DR.  ANTONIO  D’ANNUCCI
dalla Basilicata nel Mondo (1924 - 1927)

 

È nativo di Venosa; e, per amore di patria, per il fervore evangelico e per lo spirito apostolico, onde anima ed esplica, felicemente unite, la sua duplice missione di sacerdote e di cittadino italiano, e meritevole del più alto elogio e di essere additato alla ricompensa della patria e della chiesa, per quanto il suo spirito di umiltà, sinceramente sentita e francescanamente praticata, lo faccia rifuggire da ogni rumore mondano intorno al suo nome e alla sua opera altissima di patriottismo e di carità cristiana.

Ecco, in rapida sintesi, i fatti salienti della vita e dell’azione di questo ottimo sacerdote di Cristo, che tanto onore fa all’ Estero al buon nome della nostra Basilicata e tanto bene diffonde fra gli italiani e i fedeli di Brooklyn, e che, ad una cultura saldissima, ad una fede ammirevole, ad un amor di patria nobile e disinteressato, unisce le doti rare di una intelligenza preclara e quelle più rare ancora di un carattere dolce, semplice, nobilmente austero, come si conviene alla sua dignità sacerdotale, ma affabilissimo e pieno di quel fascino speciale, che gli deriva dalla franchezza e dal calore, ch’egli porta nell’amicizia.

Il Rev. Dr. Antonio D’Annucci, compiuti gli studi nel Seminario di Venosa, ch’era allora molto fiorente e famoso per discipline austere e severe, si portò a Napoli, appena ordinato sacerdote e quivi si addottorò in Diritto Canonico, nella cui disciplina e conoscenza divenne poi maestro eminentissimo.

Insegnò a Napoli nel Collegio Bianchi, e nell’ Istituto di S. Giuseppe; passò poscia nel Seminario Arcivescovile di Acerenza e nel Seminario di Venosa, per parecchi anni, ovunque lasciando tracce della sua dottrina e della sua bontà infinita. I documenti rilasciatigli attestano con quanto zelo e profitto degli alunni ha disimpegnato sempre il suo compito di insegnante. Mentre insegnava, attendeva, eletto Parroco in seguito ad un concorso, alla cura delle anime nella Chiesa Cattedrale di Venosa e in quella capitolare di S. Biagio, animando la sua missione spirituale di tutto il fuoco della sua fede e della sua anima evangelica. Scoppiata la guerra, fece domanda al Ministero, e venne inviato come Ten. Cappellano presso il 131° Fanteria, Brigata Lazio, sul Carso e propriamente sotto Castagnevizza; alla fine della guerra si trovò in Albania come Ten. Cappellano presso il 2° Regg. Artiglieria mista. E decorato al merito di guerra.

Venne in America, appena congedato, verso la fine del 1919. Nei primi anni fondò una scuola italiana a 116° St. East, nel centro di Harlem, una società di conterranei a Long Island, con quasi cento iscritti, che ora ha al suo attivo un bel fondo di cassa, e si dette poi alla predicazione che é il suo campo favorito e per la quale ha belle e forti attitudini. Ha predicato quasi in tutte le Chiese italiane di New York, di Brooklyn, di Nevark ed è, come oratore, molto apprezzato, richiesto e popolarissimo per il suo dire semplice ed avvincente.

Il Giudice della Corte Suprema, Cotillo, il Giudice delle Generali Sezioni, Mancuso, il Giudice Freschi, l’On. La Guardia, il Dr. John Perilli, rapito ai viventi in questi ultimi tempi con grande rimpianto di tutti, l’Ambasciatore Ricci, il Console di New York e tanti altri fra gli uomini più rappresentativi della colonia italiana l'hanno avuto sempre a fianco a parlare nelle scuole pubbliche, nelle riunioni sociali e di beneficenza, attivissimo e fervente cooperatore.

La sua attività è ben conosciuta all’Italian Teather’s Association, all’ Associazione Combattenti, alla Sezione Figli di Colombo, di cui è presidente beneamato il suo congiunto Cav. Uff. Vito Contessa e a tante altre. E' Presidente onorario di parecchie Società, alle quali dà il contributo del suo ingegno e del suo fervore di azione e di iniziative.

La sua carità e il suo amor di patria non sono mai soddisfatti del bene che fanno.

Raccolse tra i conterranei parecchi migliaia di lire per il monumento, eretto già, ai Caduti del paese natio, Venosa; migliaia di lire per il Monumento, eretto già, per il Primo Ministro del Tesoro nel Gabinetto di S. Ecc.za Mussolini, Prof. Vincenzo Tangorra, ed ora migliaia di lire per il monumento da erigersi per l'illustre Giureconsulto Venosino, il Cardinale G. Battista De Luca.— Di suo ha già inviato parecchie migliaia di lire per 1’Asilo Infantile e per 1’Ospizio di Mendicità di Venosa.— La beneficenza, la carità, e in America e in Italia, trovano la sua mano sempre aperta nel gesto soave e cristiano del donare.

In sette anni, lavorando in America a servizio delle Parrocchie americane e italiane, facendo del bene a tutti, predicando dappertutto, ha saputo guadagnarsi una popolarità e una stima, che non è fondata sull’ arena a base di reclame personalistica e di titoli falsi, ma su terreno solido, che è tutto una fede, un carattere, una verità inconfutabile, una bontà innata e squisita. Tutta la sua vita è profusa nel far del bene.

E può bene dire di aver sempre beneficato.

Recentemente, in occasione del viaggio di Umberto Nobile a New York, alla sede di quel fascio “Benito Mussolini,, il Rev. Dr. D’Annucci esaltò, in un magnifico discorso, alla presenza dell’ Eroe del Polo, le forze nuove d’Italia, e fu molto applaudito e ammirato, e il gen. Nobile, commosso dal fervore e dall’arte della sua parola, lo volle pubblicamente baciare. Fu un trionfo.

La fierezza militare del carattere, la nobiltà d’animo, la franchezza, come prima dote, di dire sempre la verità, lo terranno nascosto, forse all’ ultimo posto, ma non umilieranno mai il rev. D’Annucci,

Verrà giorno che l'attenzione dei suoi superiori gerarchici e la riconoscenza della Patria si fermeranno su lui. E noi glielo auguriamo di gran cuore, con fierezza di conterranei e di ammiratori.


dalla Basilicata nel Mondo (1924 - 1927)

 

 

[ Home ]

.