PIANO DEL CONTE - CHIESA DI SAN FILIPPO
NERI
Venendo a Lagopesole e prendendo - subito dopo la stazione ferroviaria -
la prima strada, lungo la statale 93, a destra, dopo circa quattro
chilometri si arriva a PIANO del CONTE, l'antico fondo lacustre, ora
bonificato, del lago pensile, dal cui ristretto bacino ha origine il
Bradano.
Scendendo, verso il centro della conca si vede la croce di una chiesa: è
la cappella di San Filippo.
Sorta per interessamento del principe Filippo Andrea Doria Pamphjli -
perciò dedicata a San Filippo - nel conteso di un complesso di
costruzioni, designato, organizzato e diretto con sacrifici immani e
passione di agricoltore innamorato del suo ideale, quale fu il Dott. Luigi
Croce, la Chiesa fu inaugurata nel 1928.
Nel processo di bonifica integrale in atto - secondo il Croce -
l'educazione, non solo agricola, del contadino doveva avere gran parte.
E perciò oltre alla costruzione di una stalla razionale per l'allevamento
dei bovini, di un caseificio e degli alloggi per gli addetti all'azienda
agricola, oltre ad una scuola agraria con annesso convitto per gli orfani
di guerra, già passati per le istituzioni dell'Opera Nazionale del
Mezzogiorno - diretta amorevolmente e con fede, prima dalla signorina
Panceri, poi dai discepoli di Padre Semeria - si pensò anche alla
costruzione di una chiesa.
Si compone di una sola navata, con un bell'altare in marmo bianco,
affrescata dal prof. Mario Barberis, con simboli richiamanti l'attività
agricola, sottolineati da versi ricavati dal cantico di frate sole di San
Francesco d'Assisi.
Qualche anno dopo, però, chiusa la scuola ed il convitto, la chiesa fu
abbandonata, interdetta al culto ed usata come magazzino di derrate.
Riattata a cura dell'Ente di Sviluppo per la Riforma Fondiaria in Puglia e
Lucania, nel 1954 fu riaperta al culto per dare un'assistenza religiosa
nei giorni festivi ai numerosi mezzadri, divenuti nel frattempo
assegnatari dei terreni della vecchia azienda agricola del principe Doria.
Una mano poco esperta tentò - ma con scarso successo - di riprendere i
dipinti del Barberis, lungo le pareti della Chiesa, che quindi rimasero
per sempre compromessi.
Tuttavia si conservano del Barberis due belle tele, dipinte sul luogo
all'epoca della costruzione della Chiesa, su cui sono ritratti San
Giovanni Battista e San Pietro Apostolo.
Un altro dipinto di autore ignoto, meno pregevole, raffigura La Madonna di
San Filippo attorniata da bambini. Vi è anche un crocifisso dipinto su
tela da una mano di artigiano locale.
Nel 1958 fu acquistata una statua di San Filippo in carta pesta, per
portarla in processione il giorno della festa che cade il 26 maggio.
Attualmente, la chiesa è chiusa al culto perché inagibile a causa.
dell'evento tellurico del 23 novembre 1980.
Evidenti segni di dissesto si notano in tutte le murature: in particolare
è in condizioni di maggiore instabilità l'arco di muratura prospiciente
l'altare a causa di profonde lesioni ai reni e in chiave. Ci si augura che
presto possa essere riattata e riaperta al pubblico.
Testo tratto da "Avigliano città di Maria" di
Don A. Verrastro, 1983
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