Visita la Lucania

Home Avigliano

Guestbook

INDIETRO

HOME

AVANTI

  Per vedere l'immagine ingrandita e la didascalia, cliccare sopra

      

Avigliano

Lagopesole - Chiesa della SS. Trinità

continua

           

 

LAGOPESOLE - CHIESA DELLA SS. TRINITA' 

Sorge a ridosso dell'altura sulla cui cima si erge il turrito antico castello, il più grande degli edifici militari fatti costruire da Federico II, al centro delle bianche casette, che il castello - con la sua mole alta ed imponente - pare voglia ancora proteggere.
E' opera dell'architetto Marconi di Roma.
I lavori, incominciati all'inizio del 1959 a cura dell'Ente di Sviluppo per la Riforma Fondiaria in Puglia e Lucania; furono completati ai primi di marzo del 1961.
Il 25 marzo, festa dell'Annunciazione di Maria SS., S.E. Mons. Augusto Bertazzoní, ordinario diocesano, procedeva alla solenne benedizione delle pareti interne ed esterne dell'edificio sacro e alla consacrazione dell'altare maggiore, alla presenza di autorità religiose, civili e militari e di un pubblico numeroso, degno delle grandi occasioni, convenuto anche dalle parrocchie limitrofe e dalle varie frazioni che compongono la comunità parrocchiale.
Lo aveva preparato con un triduo di predicazione il compianto Mons. Alfredo Caselle, già padre spirituale del Pontificio Seminario Regionale di Potenza, parroco della Chiesa Madre di Rionero in Vulture, in seguito promosso alla dignità episcopale, che però non poté mai esercitare, perché colto da malore il 16 settembre 1965, faceva ritorno alla Casa del Padre il 23 settembre 1965, senza aver potuto ricevere la consacrazione episcopale, fissata per il 24 ottobre 1965.
La Chiesa ha una facciata moderna, che rivela uno stile sobrio, anche nel suo portico, dietro il quale il corpo dell'edificio conduce ad un altare di una evidenza composta e devota.
Si compone di due navate di complessivi 350 mq., che terminano ciascuna con un altare in marmo di Carrara, con la base in pietra di Trani bucciardata.
L'altare maggiore - come del resto tutta la parrocchia - è dedicata alla SS. Trinità; quello laterale, dove si conserva il SS. Sacramento, è dedicato al Sacro Cuore di Gesù.
L'abside è tutta rivestita in tranciato di Trani: a destra e a sinistra dell'altare maggiore, su piedistalli realizzati in marmo analogo a quello dell'altare, sono collocate le statue di Sant'Antonio di Padova e della Beata Vergine del Carmine.
Una bella "via Crucis" composta di quattordici croci greche in legno, sul centro delle quali spiccano altrettante teste di Cristo in diversi atteggiamenti, a basso rilievo, in bronzo fuso - arricchisce le pareti laterali.
Su ambo i lati del presbiterio (una volta chiuso da una balaustra in ferro battuto, con ripiano superiore in legno, ora aperto) due diverse entrate immettono l'una nel vano sacrestia, l'altra nella casa canonica.
A sinistra, entrando, una porta immette sulla cantoria e - tramite una scala a chiocciola - sul campanile, alto circa 30 metri, a forma di parallelepipedo, aperto ai quattro lati della cella campanaria e sovrastato da una croce su di un tetto spiovente ed esagomato.
Ospita un concerto di tre campane di media grandezza, elettrificato nel 1978 dalla Ditta OES brevetti Scarselli di Firenze ed un orologio da torre, istallato anche con il contributo dei fedeli.
La zoccolatura dell'intera facciata è in travertino di Tivoli.
Alla Chiesa è annessa anche una canonica, piccola, ma accogliente.
La Chiesa si affaccia su di uno spiazzo ricavato .dalla demolizione dell'antica modesta Chiesa Parrocchiale, fatta costruire dai fedeli il 1886, .su suolo ceduto dalla famiglia Gagliardi, a mezzo strumento di cui si ignora la data.
Ampliata nel 1935, fu ricavato un vano sacrestia_ nella base del campanile, costruito exnovo dalla generosa munificenza del Principe Filippo Andrea Doria Pamphjli, il cui padre Alfonso, fin dall'inizio del secolo, perché non mancasse ai suoi coloni una assistenza religiosa continua ed efficace, si accollò l'onere del sostentamento del sacerdote, ancora prima che si costituisse la parrocchia.
Questa fu eretta il 2 febbraio del 1905 ed ebbe l'approvazione della Sacra. Congregazione il 21 giugno .dello stesso anno, avendo lo stesso principe pensato pure a costituire la dote necessaria.
Fu chiamato a dirigerla il sac. Donato Santasiero, del clero recettizio di Avigliano, il quale già dal 1903 aveva iniziato, giovanissimo, il suo ministero sacerdotale tra questa buona gente dei campi e - primo tra tutti i sacerdoti del Capitolo recettizio della Chiesa di Santa Maria del Carmine di Avigliano - a quel tempo, scelse di risiedere in mezzo a quel popolo, di cui poi divenne pastore, con tutti i limiti e le privazioni che il vivere in una frazione a quei tempi comportava: vero pioniere della pastorale rurale.
Venuto a mancare il Principe, si pensò bene di chiedere il riconoscimento civile alla parrocchia, che si ottenne il 22 ottobre 1954.
Guardando alla mole possente del Castello, nella cui cappella per tanti anni si erano recati a sciogliere le lodi a Dio, gli avi - artefici di quel modesto tempio di cui abbiamo parlato - dalle loro capanne fumose, per altri lunghissimi anni attesero invano l'erezione di unnuovo tempio, maturando così nella penombra di quella chiesetta da essi stessi costruita, un culto fatto di fede e di tradizioni immemorabili in onore della SS. Trinità - alla quale anche la Cappella del Castello era dedicata lasciatoci in prezioso retaggio.
E ancora oggi, la rinnovata Casa di Dio, che pure ha per sfondo il Castello, sembra ricollegarsi a quelle speranze, s'innesta in quel cammino di questa laboriosa popolazione che nel ricordo di Dio e nel giusto rispetto dei suoi simili, segna un traguardo di rinnovato progresso.
E' ormai lontano il ricordo del tempo in cui, per attendere alle lodi di Dio, il popolo doveva - perché privo di un suo luogo di culto - recarsi nella casa del padrone, dove la religione, a volte, veniva strumentalizzata a fine di potere.
La costruzione del nuovo tempio segna così anche un riscatto dall'antica servitù ed una riconquistata autonomia della propria personalità.
Nel 1971, la parrocchia si è arricchita di nuovi locali per il ministero pastorale, sorti - come ci ricorda una lapide, posta sullo scalone d'ingresso - a cura del parroco Antonio Verrastro - essendo Vescovo Mons. Aurelio Sorrentino -con il contributo dello Stato e dei fedeli - su suolo generosamente donato dagli eredi fratelli Gagliardi fu Girolamo.
L'edificio si estende su di un suolo di 800 mq., circondato da verde.
Comprende un salone per conferenze e cineteatro; cinque aule catechistiche; due locali per gli iscritti all'A.C.; due sale giuoco con servizi annessi; oltre ad altri locali adibiti ad Ufficio Parrocchiale e a sala attesa.
I lavori, appaltati a fine ottobre 1969, ebbero termine nel mese di settembre del 1971.
Furono aggiudicati alla Ditta Pomarico di Potenza per un importo di 30 milioni (legge n. 168 del 18 aprile 1962), che a fine lavoro, con l'aggiornamento dei prezzi, raggiunse la cifra complessiva di lire 33.000.000, senza contare le spese per l'arredamento, alle quali si è fatto fronte con generose offerte di alcuni benefattori, i cui nomi risultano da speciali targhe affisse nelle stanze da loro arredate.
La parrocchia - come abbiamo già ricordato - è dedicata alla SS. Trinità, la cui festa - perché la più antica della zona -è molto sentita non solo dalla gente di Lagopesole, ma anche dagli abitanti delle altre borgate del Comune di Avigliano, quale risultava prima del passaggio a Potenza di alcuni borghi e prima dell'erezione di Filiano a Comune autonomo, nonché dalla gente di Sant'Ilario di Atella e di San Cataldo di Bella.
Comprende ben 12 frazioni con una popolazione di 2.309 anime.

Testo tratto da "Avigliano città di Maria" di Don A. Verrastro, 1983 
Pubblicazione autorizzata dall'Autore

 

[Mailing List] [ Home ] [Scrivici]