Cappella del Beato Bonaventura
Vico Beato Bonaventura - In origine edificio privato, per iniziativa del
vescovo Tiberio Durante, agli inizi del secolo scorso fu trasformato in un
piccolo luogo di culto. Qui nacque nel 1651 Carlo Antonio Gerardo Lavanca,
meglio noto come fra' Bonaventura, sacerdote francescano dell'Ordine dei
Minori Conventuali, beatificato nel 1775.Introduce nel raccolto luogo di
culto un pregevole portale settecentesco in pietra calcarea, forse
proveniente dal monastero di S. Luca. Gli stipiti sono impreziositi da
elementi decorativi "a motivi vegetali" inseriti tra volute; la
piattabanda presenta al centro due teste di cherubini alati, al di sopra
dei quali due elementi a voluta racchiudono uno stemma francescano.
La cappella è costituita da un unico ambiente, accessibile direttamente
dal Vicolo Bonaventura, diviso in due vani da un enorme arcata" a sesto
ribassato" su pilastri a pianta quadrata.
Varcato l'ingresso, sulla parete destra, è un grande dipinto: un olio su
tela, raffigurante un'Ultima cena, opera dell'artista Mario Prajer che ne
aveva realizzato uno identico per la cappella del SS. Sacramento del
Duomo.
Accanto, all'interno di una nicchia, un'urna lignea dorata custodisce
alcune reliquie del Santo (frammenti degli abiti). Al di sopra, tre oli su
tavola rappresentano rispettivamente il Crocifisso, l'Addolorata e S.
Giovanni, opere degli anni Cinquanta del pittore Prayer. Allo stesso
artista si deve anche la decorazione della volta "a crociera" nelle cui
vele sono raffigurati i quattro Evangelisti.
Sull'altare in pietra rossa di Avigliano in Tarsia una grande tela
raffigura il Beato in estasi davanti al SS. Sacramento, realizzata nel
1907 dal potentino Vincenzo Busciolano, come riproduzione di un dipinto
del XVIII secolo, allora conservato nella sacrestia della Chiesa di San
Francesco.
pubblicazione autorizzata:
Comune di Potenza - unità di direzione
cultura, politiche giovanili, promoz. immagine
( testo: D. Mancusi - C. Serra )
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