IL
CASTELLO DI POLICORO
Il castello di Policoro è detto anche del Barone
Berlingieri, in memoria dell'ultima casata nobiliare che lo ebbe in
proprietà. Il casale, menzionato già intorno al 1200 in un atto di
donazione da parte di Alessandro e Riccardo di Chiaromonte al monastero
greco di S. Elia di Carbone, divenne successivamente il perno del feudo di
Policoro.
Il feudo era caratterizzato da un'ampia tenuta delimitata dal Mar Jonio e
dal fiume Agri e Sinni, con la mensa arcivescovile di Anglona e Tursi, e
dal complesso di edifici rurali che oltre al casale comprendeva un casone,
dei canalini, entrambi atti ad ospitare i salariati fissi e stagionali
impiegati nella conduzione del fondo, ed una cappella, attualmente
visibili. L'edificio appare ancora oggi in una posizione preminente
rispetto alla città moderna e grazie al suo stato di conservazione,
costituisce l'elemento di rilievo del parco archeologico di Heraclea.
Infatti proprio per la contiguità esistente tra l'area urbana e
dell'acropoli di Heraclea ed il Castello, l'intera collina è stata
denominata "collina del castello". Nei pressi del castello sulla punta
orientale dell'acropoli di Heraclea si sviluppò in età federiciana un
castrum attestato da imponenti strati tardomedioevali rinvenuti nella
zona.
Le innumerevoli trasformazioni subite dall'edificio nei secoli, volute
progressivamente dagli illustri proprietari che vi si sono susseguiti,
sono leggibili anche in relazione ad un stampa del XVIII secolo, unico
documento in cui si fa riferimento all'architettura dell'edificio. Qui
appare raffigurato ad un piano con un campanile uscente dalla linea dei
tetti ed una torre quadrata dotata agli angoli superiori di quattro
torrette. Attualmente l'edificio si presenta a due piani e la torre
quadrata risulta essere inglobata alla struttura del secondo piano. Tali
modifiche, eseguite probabilmente tra la fine del XVIII e gli inizi del
XIX secolo, lasciano intravedere la trasformazione inevitabile del
monastero in residenza laica, visto che sul finire del '700 di proprietà
gesuita, fu venduto all'asta ed acquistato da Maria Grimaldi, principessa
di Gerace. Nel 1693 il feudo di Policoro viene acquistato dal barone Luigi
Berlingieri di Crotone, proprietario del feudo fino all'esproprio da parte
della Riforma Fondiaria negli anni '50. La facciata principale del palazzo
presenta ancora oggi al piano terra delle iscrizioni collocate sugli
architravi delle finestre, importanti ai fini della ricostruzione storica
dell'edificio; il portale settecentesco sormontato dallo stemma gentilizio
della famiglia Berlingieri introduce in una corte interna a pianta
rettangolare dalla quale si accede ai locali di servizio del piano terra,
del seminterrato ed alla scala monumentale che conduce ai piani superiori.
Tra gli ospiti illustri del castello si ricordano nel 1233 Federico II di
Svevia, nel 1735 Carlo II di Borbone, nel 1799 il cardinale Ruffo, nel
1806 Giuseppe Bonaparte, nel 1869 Guglielmo di Baden, nel 1902 il
Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Zanardelli.
Testo
tratto da un cartello a cura del Comune |