SAN COSTANTINO ALBANESE
STEMMA
"S. Costantino a cavallo, elmo sul capo, labaro nella sinistra mano,
spada nella destra e sotto il piede del cavallo serpe. Cavallo e serpe
COLORI DA INCORNICIARE naturali, terreno sottostante color prato, S.
Costantino in veste di antico guerriero, nel labaro croce ed il motto:
in hoc signo vinces, campo cielo". (MICHELE LACAVA)
NOME
"Il paese è stato fondato nella prima metà del sec. XVI da una colonia
di Albanesi che conserva in parte la lingua d'origine. Nell'Albanese
locale <Shëkostantìnë>, il toponimo riflette il culto di S. Costantino"
(CARLA MARCATO, DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA, UTET)
PROFILO STORICO
"San Costantino, Terra nella Provincia di Matera, ed in Diocesi di
Anglona e Tursi, situata in luogo alpestre, d'aria buona, e nella
distanza di quarantotto miglia in circa dalla Città di Matera, e di
venti dallo Jonio, che si appartiene in Feudo alla Famiglia Pignatelli
d'Aragona, Duca di Monteleone. Questa Terra abitata da Albanesi di Rito
Greco, ha soltanto una Chiesa Parrocchiale. Le produzioni del suo
territorio sono grani, granidindia, legumi, vini, ghiande, ed erbaggi
per pascolo di greggi. La sua popolazione ascende a mille in circa sotto
la cura spirituale di un Arciprete di Rito Greco".(ABATE FRANCESCO SACCO
- 1795)
"San Costantino, è un casale dello Stato di Noja in Basilicata, in
diocesi di Anglona e Tursi. E’ situata in luogo montuoso, e gli abitanti
che ascendono al numero 1040, sono Albanesi di rito greco. Non vi è cosa
da notarsi. Ha però università separata. La più antica tassa è quella
del 1595, che fu di fuochi 58, nel 1648 fu poi tassato per fuochi 109, e
nel 1669 di 55. Vedi Noja. ". (LORENZO GIUSTINIANI-1797)
"Etim. e St. e Circoscr. – Di popolazione Albanese, sorta sotto
l’invocazione del Santo, alla seconda immigrazione Illirica, e
propriamente dei Coronei, circa il 1534, fe' parte dello Stato di Noia
(or Noepoli) quantunque università separata. Appartiene alla Diocesi
d’Anglona e Tursi, ma conserva tuttavia i costumi, le vesti ed i riti
religiosi dell’antica patria, quindi ha una Chiesa Parrocchiale sotto la
cura di un Arciprete di rito greco. Oggi conta 1446 abitanti nel med.
Mandamento di Noepoli in Circondario di Lagonegro, con opere pie riunite
e Monti Frumentari mutati in beneficenza ed istituto di prestiti e
risparmi.
Uomini Illustri. – Gli eruditi Antonio e Tommaso Pace, Michele Scutari
ed altri. .(GIUSEPPE GATTINI-1910).
"San Costantino Albanese è un piccolo centro di etnia Arbëreshe, in
provincia di Potenza, situato nel cuore del Parco Nazionale del Pollino.
E' una comunità fondata da esuli albanesi, provenienti dalla città dì
Korone intorno al 1532, che giunsero in Italia per non sottostare
all'impero ottomano. L'Albania cadde in mano ai turchi solo dopo la
morte nel 1468 di Giorgio Kastriota soprannominato Skanderbeg. I
profughi si riversarono in buona parte nell'alIora Regno di Napoli sia
per la vicinanza geografica che per le relazioni esistenti tra
Skanderbeg, eroe della resistenza turca e simbolo della libertà per gli
albanesi, e Carlo V.
Scappati dall'Albania, parte di questi esuli si rifugiarono a Korone
città greca situata nel Poloponneso. Ma anche Korone cadde in mano ai
turchi ed i suoi abitanti preferirono darsi alla fuga. Gli
albanesi-coronei si riversarono nel Regno di Napoli ricevendo ospitalità
e numerosi privilegi da Carlo V che li autorizzò a sistemarsi nel suo
Regno.
Il nome di San Costantino compare in Val Sarmento verso la fine del
primo millennio ed è legato ad una chiesa basiliana che successivamente
passerà ai Benedettini per essere poi abbandonata.
Si sentirà parlare nuovamente di San Costantino con l'arrivo degli esuli
albanesi di Korone intorno al 1532 guidati da Lazzaro Mattes.
Attualmente, a distanza di cinque secoli, si parla la lingua albanese,
si conservano i costumi nei loro tessuti preziosi e ricchi di ricamo e
il rito religioso greco-bizantino". (IL SINDACO: SANDRO BERARDONE)
SITUAZIONE ATTUALE
"Precipizi ed orridi burroni di sterile natura": così il PACE definisce
il luogo dove sono ubicati i nostri arbëreshe.
l'argillosa e poco fertile Val Sarmento non ha permesso e non permette
ad un'economia contadina di raggiungere grandi sviluppi ma limita
l'economia dell'agricoltura e della pastorizia a forme di sussistenza
familiare. Il paese, che conta poco più. di 931 abitanti, è formato in
prevalenza da pensionati perché ì giovani per motivo di studio o dì
lavoro sono stati costretti ad andarsene. Un tasto dolente di questo
paese è la disoccupazione e ognuno fa del. proprio meglio adeguandosi a
qualsiasi lavoro senza tener conto dei titolo di studio.
Da quando è stato istituito il Parco Nazionale del Pollino il paese ha
un'altra chance, poiché la sua posizione geografica è sinonimo di
turismo-ambientale e vacanze-natura. Le attrezzature turistiche e
strutture ricettive come gli agriturismi, l'albergo e il rifugio montano
con le sue guide specializzate, rendono San Costantino Albanese uno dei
principali luoghi di accesso per le escursioni nel Parco e nello stesso
tempo, data la sua vicinanza al mar Ionio, offre un insolito distensivo
binomio mare-montagna,
Gli abitanti, oltre alle attività legate al turismo curano i propri
terreni ( vigneti, uliveti,ecc) e i giovani, negli ultimi anni, hanno
riscoperto il piacere dell'artigianato cimentandosi nella lavorazione
del legno e della pietra.
Negli agriturismi e nelle altre strutture recettive si possono gustare
le marmellate, i rosoli preparati con frutti di bosco e i piatti tipici
locali. Il reddito dei paese oltre agli introiti derivanti in questi
ultimi anni dalle attività legate al turismo, proviene dal lavoro
agricolo e dal lavoro stagionale dei cantieri forestali.
(Ricerche storiche, monumentali ed antropologiche di Vincenzo Falasca,
Presidente I.R.S.A.B.
<Istituto Ricerche Storiche Archeologiche
Basilicata>
sede: 85050 Grumento Nova (Potenza), via
Maiorino 117/bis.
Copyright riservato. E-mail:
[email protected]
Manifestazioni ed eventi:
2° domenica di maggio |
Festa in onore della Madonna della
Stella "NUSAZIT" (Protettrice).
Il cuore delle celebrazioni, in occasione della festa, è
rappresentato dall’accensione di caratteristici pupazzi
denominati nusazit. Si tratta di pupazzi a grandezza naturale
che raffigurano i seguenti personaggi: una donna (nusja), un
pastore (Kapjel picut), due fabbri (furxharet) e il diavolo
(djalithi). La donna è vestita con il costume di gala albanese;
l’uomo, vestito con il tradizionale costume con il capello a
punta, porta due forme di ricotta; il Diavolo è raffigurato
secondo l’iconografia locale, cioè con due facce, quattro corna,
i piedi a zoccolo di cavallo (Ketnb rrutallore) e porta in mano
una forca (furrcilja) e la catena del paiolo (Kamastra). I
pupazzi antropomorfi di cartapesta sono costruiti con opportune
intelaiature (artnaxhi) di legno, sono riempiti opportunamente
con polvere pirica e razzi al fine di generare un moto (in
alcuni rotatorio intorno al proprio asse) che si conclude con la
detonazione finale. Oltre a Nusazit, in occasione della festa,
viene preparato un altro pupazzo in cartapesta ed imbottito di
polvere pirica, raffigurante un cavallo col Cavaliere (Kali) che
viene acceso la sera in piazza. |
21 maggio |
Festa in onore di San Costantino
(Patrono) |
Ascensione |
Festa |
13 giugno |
Festa in onore del Sant'Antonio da
Padova |
22 giugno |
Festa del Corpus Domini |
6 luglio |
Festa in onore della Madonna delle
Grazie |
in agosto |
Celebrazioni di matrimoni secondo la
tradizione del rito greco-ortodosso |
17 agosto |
Festa in onore della Madonna della
Conserva (località Acquafredda) |
Altri Eventi (segnalati)
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