Lettera al figlio, alla sua prima età
Hai detto « girotondo di rondini», una sera,
e con l'indice spezzavi il cielo in due
come una spada, e la nube si staccava rapida
dal tuo dito innocente. Ed è vita e morte
insieme, per le nostre esistenze lontane.
Ritorniamo ogni volta a questo bivio
dinanzi al caro abisso, già disfatti.
A chi parliamo, amici, se l'ascolto
si dirada ogni giorno di più, se le foglie
nascono avvizzite sugli alberi fioriti,
se la giustizia è ingiusta, come il tradimento?
E' tempo questo, figlio, che l'innocenza porti
quel che perdemmo con una falsa saggezza,
e scopra il mondo che sotterrammo con inutili parole,
con frasi oscure, indimenticabili ironie.
Sarà tardi? Il varco l'hai segnato con la mano
nel cielo limpido.
Una sera di giugno, ricordalo, hai sconfitto tuo padre.
(1956)
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