130 Tocchiamoci
ed ora tocchiamo questo tetano: camminiamo
sul veleno, con i piedi straziati, zoppicanti,
sulla cascata di sabbia, sulle spine dell'acqua:
dolore o non dolore, risolutezza o paura,
sono sempre i più insignificanti, sempre
i più deboli quelli che non scampano al morso
della sventura, che trovano, sempre, l'illuminazione
per salvarsi:
lo sappiamo come guizzano,
inesorabili, i sorci nella latrina quotidiana, come
si avventano sul pasto di carne quasi umana:
veglieranno fino al mattino
gli occhi-riflesso delle farfalle della notte,
le civette con i loro pensieri, pensati e ripensati,
al ritmo del fiato:
nessuno oserà rivelare il segreto della luna,
l'interminabile passione che libera il dolore
creatore:
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