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A meno che (ma questa è un'altra storia) - 01 (zerouno)

Una partita a dadi è una partita a dadi. E basta. Si vince col dodici e si perde col due.
A meno che si giochi a perdere, in questo caso vale il contrario. Ma questa è un'altra storia.

Adoro ballare, specie la tarantella. La preferisco a tutti gli altri balli.
A meno che non si tratti di un lento, lei è bellissima e balli con me.
Quand'ero ragazzino ballavo solo quando c'era un lento, a meno che non fossi costretto o dovessi farlo per altri motivi. Preferivo il lento perché col lento oltre che ballare avevo un contatto fisico con la ragazza e potevo anche corteggiarla. La stringevo a ma e, se mi riusciva, le sussurravo delle cose all'orecchio. Tipo "sei molto bella e intelligente e mi piacerebbe passare almeno una notte con te". Ma questa è un'altra storia, come quella precedente.

Il poker è sempre stato il mio gioco preferito. Mi piace il poker perché mi affascina bleffare, anche se non ne sono capace e perdo sempre. Per questo non gioco mai a poker. Perdo perché giocando m'emoziono troppo e l'altro capisce sempre se ho in mano qualcosa o niente.
Anche corteggiare una ragazza m'emoziona, anche solo guardarla negli occhi ma, anche questa, come le altre è un'altra storia.

Il circo che spettacolo! Imponente, pericoloso e divertente ma, a me, non è mai piaciuto troppo. Forse perché non mi sono mai divertito quanto avevo preventivato.
E poi ci sono andato pochissime volte. Non so perché.
Una volta sono rimasto in città per vederlo ma sono dovuto scappare a spettacolo ancora in corso. Dovevo prendere un autobus, altrimenti sarei rimasto in città e non avrei avuto un letto né cosa inventare per i miei genitori. Allora dicevo un sacco di bugie ma, già in quel tempo, non ero abbastanza bravo perché mi scoprivano sempre. A mano che non ero costretto a dire la verità. Quando accadeva il risultato non cambiava. Non ero creduto e le prendevo ugualmente. Ma anche questa, come quelle che ho già raccontato, è un'altra storia.

Correre, nascondersi e sparare per difendersi.
Mi è sempre piaciuto correre e ancora mi piace faticare e sudare.
Dopo averlo fatto per almeno un'ora, una doccia mi riporta in vita e mi fa stare meglio anche se, quando lo faccio raramente, mi fanno male le gambe.
Nascondersi da molto tempo non è più un gioco ma una necessità. Non mi cerca la polizia, non sono mai diventato tanto noto o importante. Solitamente mi nascondo perchè frequento posti ove è meglio che non mi vedano o semplicemente perché non ho abbastanza faccia tosta e coraggio per mettermi in mostra.
In tutti questi anni più volte mi hanno ferito ma, grazie a Dio, non sono mai riusciti a uccidermi. Anche se in molte occasioni ci hanno provato. Sono sempre riuscito a salvarmi.
Se il mezzo di locomozione fossero ancora i cavalli, come in passato, mi sarei anche divertito perché sono un romantico e detesto le modernità. I cavalli, per esempio, per scappare sarebbero stati un mezzo ideale. Sono più facili a rubare delle auto e, a differenza di queste scatole d'acciaio hanno un'anima.
Come nei film, alla necessità sarei scappato rubandone uno poi, mentre gli inseguitori sembravano aver partita vinta, sarei sceso senza farmi vedere e nascosto da qualche parte. Loro avrebbero inseguito il cavallo e io mi sarei salvato divertendomi.
Ma anche questa è un'altra storia che, come per tutte le altre e ogni cosa che mi riguarda, non riuscirò mai non solo a scrivere ma neanche a capire.




A meno che (ma questa è un'altra storia)


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