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Home - POESIE di S. Fittipaldi




 

158 Stupide parole

che succede, stasera: non le riconosco, più:
sono asciutte, con una vena di acre improntitudine:
quasi a non crederci, così impossibilitate a dire:
non ricordano nemmeno l'eleganza, l'immaginazione, l'ironia,
i carezzevoli sotterfugi che una volta rubavano alla luna:
non cercano neppure di svelarsi, sprofondate, così com'è che sono,
nella gola:
non hanno certezze da raccontare, segreti da tacere:
non hanno cuore nè giudizio di valore:

eh: le mie sceme parole semistupide:
un pugno di mosche morte asfissiate:

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