175 Elogio all'inquietudine
non resta, ex juvantibus, che l'inquietudine, l'anarchico
malessere del cuore, comme une construction mallarméenne,
toute en octaves et sons cristallins:
resta la lunga eco
che ossessiona les reveurs de Rue des Hétéronomes,
l'anarchica inquietudine mentale, all'ora di scrivere
d'amore, per il mondo che muore sulle strade:
il tempo è afluente, invertebrato,
non lascia ore e minuti al giorno che si tinge
di colori, di tensioni e torsioni, come nei quadri
in cui gli spiriti più inquieti danzano, allungano
le braccia, il collo, senza fare rumore:
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