01. Muta Musa di settembre
...la tresca
per la tua estate (inesistente) volevo scrivere un giardino
di parole (con tanti due punti, virgole, parentesi):
volevo (appunto) scriverlo (in lingua viva) un cantico
(con tanto d'appendice, corollario, note): e ci volevo mettere
(così com'è che è) la tresca delle nostre anime:
e l'urgenza dell'acqua sopra i fiori: e i fiori nell'acqua
dei tuoi occhi (senza metafore, senza digressioni):
per la tua estenuante estate, volevo poetare un'estasi
(con estetiche ed estese strofe) a cui volevo aggiungere
un abbraccio forte (alla disperazione) e la delicata risorsa delle lacrime:
volevo solo questo, per la tua (triste) estate (d'afa, fatiche e affanni):
...il desiderio
mi espongo (qui davanti a tutti: mi spingo oltre) e te le espongo
(esposizione e impaginazione a cura dell'autore) intensamente pensandoti
le mie seghe compositive, le mie disturbazioni e macerazioni mentali:
(oggi, martedi 7, stanza 121, pausa telemetria): riassumendo,
brevemente (appunto): per dirtelo: mettere in luce: a che punto
scatta (invece) per me, il desiderio (pratica che seguo e inseguo
solo teoricamente, puntualmente, a puntino, da qualche tempo per te):
mi svergogno (qui, davanti a tutti): schiocco le mani,
richiamo l'attenzione e grido (forte): -Desidero sentire la tua voce!
...la copula
ti sono (mi sei) accanto, tanto (con la dialettica della mia mente:
con i miei elaborati erotici): senza sottintesi: senza:
ci siamo accanto ( in copula poetica: tra asindeti e aferesi)
tu con il tuo silenzio, io con qualche dubbio:
ti sono: in modo molto semantico e romantico
(tra il dialogico e il non logico): ti sono (molto: troppo, forse)
nell'involucro di un testo metafisico (del mio ridicolo fisico,
praticamente evanescente, etereo: tra il presente e l'assente):
ti sono accanto, con le mie parole, con il mio pianto
(tu di lato, io di fianco: in un prato, in un cespuglio
a letto, su un tappeto: e lì ti sciolgo un fiocco, con due dita:
...la colpa
la mia colpa è la sincerità: la mia tacca, la mia pecca,
il mio peccato: non ammettere che fingere è la salvezza:
devo dimessamente (e incoscientemente) ammettere
(un po' per convenienza) che la colpa in questione mi accusa
e mi incolpa: (la cosa è molto chiara: così come è chiaro
che mi prendo anche la colpa): e che il medesimo stesso errore,
mio, di me medesimo stesso, è un errore di distrazione
non di giudizio: un errore di vecchiaia (che già mi fu
di gioventù, probabilmente):
la mia colpa sono le mie bugie:
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