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Scrivere e la sindrome da scrittura – 03 – La sindrome del cool (detta anche della standing ovation)

* Naturalmente parlo del vecchio Scritturafresca visto che, attualmente, non solo non esistono i cool ma, su questo sito e, in verità, su moltissimi altri,non ci sono neanche gli scrittori, meno che meno i lettori e, più di tutti, non c’è niente oltre che al deserto e alla tristezza.

La sindrome del cool è la malattia più frequente tra le persone che scrivono e postano testi e poesie sui siti letterari e, su Scrittura Fresca, in particolare.
È anche quella di cui tutti si vergognano, senza ammetterlo (e senza neanche capire perché) e, per tale ragione, pubblicamente hanno sempre dichiarato di non avere mai sofferto.
Detta anche "sindrome della standing ovation", è caratteristica dello scrittore e del poeta (in realtà solo delle persone che si credono tali) che scrivono testi e poesie (almeno nelle intenzioni) e postano su siti “interattivi” come Scrittura Fresca (troppi, in verità).
È una malattia che spinge l’ammalato (l’infettato o cronico) a creare, interagire e a intrattenere relazioni con chicchessia e chiunque (naturalmente con altri infettati e/o ammalati della stessa malattia) coi quali, prima o poi, creerà una vera e propria “claque” per scambiarsi commenti, complimenti, segnalazioni e cool.
Ed è questa realtà quella che, più di altre, lascia pensare e temere, oltre al “tempo che trova”, giacché risulta talmente persistente da sopravvivere anche alla morte degli stessi obiettivi (cool) per i quali si era manifestata e avevo preso piede.
Ma ritorniamo alle condizioni “normali”.
I primi sintomi di questo fastidio si manifestano quando, nell’amante della scrittura nasce e, poi cresce sempre più sino ad arrivare a diventare una vera e propria smania, prima l’interesse e, successivamente, il bisogno di utilizzare tutti i commenti e tutti i cool che hanno a disposizione.
In genere si sceglieva (naturalmente si è utilizzato un tempo “reale” visto che i cool sono scomparsi dal sito che li aveva creati) di “interagire” con tutti quelli che sono maggiormente presenti sul sito e che, piò o meno malati di altri, fanno (o facevano) tantissimi commenti; autori che, come noi, sono stati infettati da questa strana abitudine e che sono rintracciabili nell’elenco dei grandi frequentatori.
Gli autori che hanno postato meno di cento commenti e che scrivono sul sito da più di due anni ne sono immuni, quelli che hanno superato i seicento e scrivono sul sito da meno di un anno ne sono infetti mentre quelli poi che hanno superato i mille e scrivono da solo un anno sono malati cronici.
In genere i commenti di chi è ammalato da questa sindrome contengono frasi del tipo “bella, stupenda, complimenti” o parole dello stesso genere e tipo.
La sindrome del cool è una malattia facile da contrarre ed é comprensibile e perdonabile (siamo tutti uomini e donne, chi non ha mai peccato scegli la prima pietra, non dai cavalcavia, naturalmente, che è un gesto vigliacco oltre che pericoloso) perché non è infettiva e non reca grandi danni, a parte il fastidio di ritrovare fra i testi in evidenza solo ed esclusivamente quelli che da tempo ne fanno uso ed abuso.
Questa sindrome colpisce tutti almeno una volta durante il corso dell’esperienza di Scrittura Fresca ciascuno in maniera differente e si può suddividere in almeno dieci categorie:

01 - Sindrome da cool che non arriva;
02 - Sindrome del cool a tutti i testi;
03 - sindrome del cool sulla fiducia;
04 - Sindrome del cool dato alla cazzo di cane;
05 - sindrome del cool da ricambio generazionale;
06 - sindrome del cool facile facile;
07 - sindrome dell’autocool o del cool autogestito;
08 - sindrome del cool per compassione;
09 - sindrome del cool per gratitudine;
10 - Sindrome del cool da sputtanare.

Ps: So benissimo, anzi temo ma spero di sbagliarmi, di “urtare” la sensibilità di alcuni e “taluni” “benpensanti” che (mai e poi mai) si sono resi rei di tali “abitudini”.
A loro (cioè a tutti quelli che si sentono “offesi” o, peggio, “tirati in causa” (anche se non ho fatto nomi e cognomi, meno che mai nick o “allusioni”) chiedo scusa e venia, sperando che siano talmente tolleranti da perdonarmi, non dico di apprezzarmi).
Il testo è soltanto “uno” dei miei “tanti” che, contro ogni regola e abitudine, tenta (senza riuscirci) di sorridere o far ridere delle debolezze umane.
Io a lungo ho sofferto di questa sindrome oggi, grazie a Dio, debellata spero definitivamente.
Con lei ho anche messo da parte altre, tra cui la pessima abitudine di sperare che il mondo possa cambiare e diventare giusto e privo d’ogni ipocrisia.
Sono certo che, tra l’altro, questo testo non riceverà nessun commento, oltre che a pochissime visite.
Vi ringrazio perché così finalmente risuscirò a comprendere che questa passione è e deve rimanere soltanto un piacere, un bisogno che non può varcare i limiti delle proprie esigenze.





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