253 Fisiologia di maggio
maggio,
sempre tra i piedi, intrecciato come è agli altri mesi:
una statua gigante che, nelle ore peggiori, resta vicino
come un dolore:
lucido come il bronzo, docile come l'aria,
allevia la malattia, dà vigore alle forze mancanti:
maggio,
mese complicato per i fisiologi, incomprensibile ai filosofi,
amato e odiato, allo stesso tempo, dai poeti:
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NESCIO QUA NATALE SOLUM DULCEDINE CUNTOS DUCIT,
ET IMMEMORES NON SINIT ESSE SUI.
(OVIDIO)
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MORE DEAR IN THY SORROW, THY GLOOM AND THY SHOWERS
THAN THE REST OF THE WORLD IN THEIR SUNNIEST HOURS.
(MOOR)
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O VILLAGE CHARMANT! O RIANTES DEMEURES
IL SEMBLE QU'UN AUTRE AIR PARFUME VOS RIVAGE;
IL SEMBLE QUE LEUR VUE AIT RANIME' MES SENS,
M'AIT REDONNE' LA JOIE ET RENDU MON PRINTEMPS.
(DEILLE)
(frasi tratte da Paolo Mantegazza -Vol.V)
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è, molto, chiaro il senso del silenzio, anzi buissimo,
con dispiegamenti multipli, con capovolgimenti simultanei:
la mente, insieme al corpo, ha questionato, incontabili cadute,
sopravvissuta per miracolo al naufragio del suo materiale grezzo:
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maggio ha l'espirazione corta, soffiante, che rammenta
il bisogno d'aria pura, d'ossigeno al cervello: le sue parole
non hanno voglia d'annoiare, mantengono il silenzio,
silenziose: maggio ha le carotidi tortuose:
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ha un accordo con ciò da cui non si può staccare,
e parole colore dell'esilio, bianche come le pietre del paese,
rosse come le ferite del ricordo: maggio parla poco:
forse ricorda, ma non è solo ricordo, cose particolari:
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il est des mots pietrificate nelle linee del volto,
la chiusura della bocca, la mimica degli zigomi:
sono i segni della lontananza, della forma epidemica
della distanza, della nostalgia dei fiori, dei campi :
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è, molto, chiaro il senso del silenzio, anzi buissimo,
con dispiegamenti multipli, con capovolgimenti simultanei:
la mente, insieme al corpo, ha questionato, incontabili cadute,
sopravvissuta per miracolo al naufragio del suo materiale grezzo:
.
ogni sforzo, per consolarla, non può accedervi, ogni modo di accedervi
è ad essa estraneo: è impossibile entrare nella luminaria, quotidiana,
della sua luce quotidiana: riesce solo, mossa dal suo stesso buio,
a consentire al corpo di camminare, in posizione eretta:
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nella forma dinamica degli arti, in successione , verosimilmente,
ritmica -una fase portante, una oscillante- un po' zoppicante,
con il peso sull'anca, il ginocchio, il tallone, sollevando, appena, da terra la punta:
è il cammino degli esuli mentali , avec le poumon et le coeur in petto:
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maggio ha una natura fragile, l'andatura miotonica, all'impatto
di ostacoli, gradini, ciottoli: soffre di scadimento del trofismo,
di flaccidità dei muscoli, di deficit dei sensi: maggio ha l'ipertrofia
prostatica e le cataratte, ad entrambi gli occhi:
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al centro del suo aspetto, amorfo, ridicolo, stagnante, la sua voce,
fioca, come di vecchio, balbetta: sembra che non sia vero che non parli:
il suo non dire, dice cento volte di più del suo parlare: è debole,
il bisogno di riferire, di ascoltare: la voce tocca la suprema perfezione:
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maggio è il mese delle rose, dei pollini, dei pappi che volano dai pioppi:
maggio è allergico ai discorsi, alle chiacchiere della politica: fa uso
di desloratadina e umeclidinio, per uso inalatorio, una volta al giorno:
provvidenziali e difensivi, scaricano la tensione, allentano il prurito:
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laudata sia la salute, la quale somiglia, assai, alla gioia del cuore:
salute e infermità, portate all'estremo, si identificano, prive di poli,
di fasi intermedie: maggio ha solo due vite, quella che precede
l'endocardite reumatica e quella del momento, immediata, attuale:
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si sa ma non si dice, maggio non mente: è la bugia di se stesso:
nel mentre mente, mostra la sua mente sofferente, il cervello
con microesito lacunare in sede lenticolo-capsulare: mostra
astenia profusa e senso di pesantezza agli arti superiori:
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maggio è il più anomalo dei mesi, saccheggia dove e quello che può,
senza togliere nulla, al dove tutto finisce, al dove tutto comincia
e ricomincia: maggio è paradosso, prorsia oratio di se stesso,
mese autre insituabile: il s'accompagne toujours à la souffrance:
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maggio è la vittima della cattiveria, la quale, a sua volta, è il prototipo
di tutte le cose disgustose: un rischio, non calcolato, che sfugge ad ogni
calcolo del pensiero umano: maggio non ha l'abitudine di discutere:
non è questo che l'aiuta a sopravvivere: maggio è solo stanco, sbalordito:
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maggio è incapace di produrre energia, dare intensità alle contrazioni
muscolari: è un dogma che peggiori più che gli altri mesi ma è sempre
pronto a fare irruzione ogni settimana, con salti imprevedibili,
che quasi mettono paura ,per quello che riescono a sembrare:
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maggio è la prova di un incubo che si converte in luminoso silenzio:
non passa mai inosservato: la mente lo supera, il giorno lo mostra:
muta di posto in ogni istante, come ombra inesorabile che segue,
a nostra insaputa, lo scheletro e il telaio della nostra forma:
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