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25 Dicembre 2009: Natale!

Per chi ha fede la notte della Vigilia ha già portato serenità e gioia: le campane delle nostre chiese, voglio dire delle chiese dei nostri paesi che somigliano quasi tutti a dei meravigliosi presepi hanno suonato a lungo e cercato di allontanare dai nostri cuori preoccupazioni e angosce: è anche questo il compito delle campane di Natale.
Soffia forte il libeccio stamane e porta nuvole dal mare: per la strada del mio presepio si rincorrono ferocemente cartacce colorate lasciate incustodite sul balcone di casa dove i nonni hanno accompagnato i nipotini a far scintillare le stelline frullanti nella notte più bella dell'anno.
Auguri a tutti i nonni.


26 Dicembre 2009: Santo Stefano.

L'aria è stranamente mite, oggi, e spinge alla passeggiata oltre i vicoli. Strade asfaltate che segano colline tracciano percorsi strani: fossi ricoperti di muschio ricordano la fanciullezza e cassonetti a margine , ricolmi e maleodoranti richiamano una civiltà consumistica, teledipendente dove si acquista il panettone morbido per invitare Babbo Natale a calarsi dal camino e, contemporaneamente, interi quartieri di questa parte di Basilicata espongono alle finestre e ai balconi babbinatale orribili che si arrampicano come vigili del fuoco nell'inferno di cristallo nuovayorchese.
Noi aspettavamo la Befana: per trovare nella calza, spesso, solo cenere e carbone. Altri tempi.



Dicembre, 27, domenica.
Domenica post-natalizia, domenica senza calcio, domenica con i giornali tornati in edicola che ci raccontano di rovinose cadute papali in San Pietro e di languide telefonate da "Sant'Arcore" dove la sofferenza si va sempre più trasformando in amore universale affinchè noialtri si possa vivere senza più pensare in negativo: meno male che lui c'è!!!.
Nelle case del paese lucette colorate fanno l'occhiolino dai vetri dei balconi e nelle strade si cercano i presepi degli artisti: nessuna traccia.
Era bellissimo il presepe del sagrestano nella chiesetta della mia infanzia e non veniva la TV a pubblicizzarlo: sento ancora in gola il profumo dell'incenso di certe domeniche post-natalizie di quel tempo.


28, lunedi.
Sto correggendo le bozze del libro: una bella emozione.Claudio dice che ci vorranno ancora venti giorni per l'uscita del volume.Spero di averlo per Sant'Antonio: l'inizio del carnevale, il giorno della memoria per noi in famiglia, il giorno della 'corsa' per i miei paesani.
Si torna al lavoro: fabbriche ancora chiuse; operai e precari ancora sui tetti;leader politici convalescenti e tuttavia insofferenti;contrade e realtà diverse che si misurano in silenzi e ossessioni: è ancora il tempo delle paure diffuse a piene mani per raccogliere consensi ed approvazioni.
Ci si prepara ad un nuovo anno di destra: auguroni!!!


29, martedì
La valle dell'Agri si gonfia sempre più di case, strade, pozzi e commerci: ma tra le mura amiche si svuotano i vicoli e si ha l'impressione di essere sempre più soli.
E' stato un anno non felice per noi amici marsicani. Ci resta il ricordo caro di molti e le preghiere nostre in attesa di anni migliori, soprattutto per i figli.
Altrove dicono sia diverso: a me sembra la solita solfa fatta di 'chiacchiere e distintivo'.
Buon anno, in anticipo ma fa lo stesso.


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