31 - E’ CARNEVALE
C’è intorno una festosa aria di fiaba
che brulica di maschere sgargianti,
satura di rumori e d’allegria,
c’è un intrecciarsi di stelle filanti.
Fate, folletti invadono le strade,
finte dame dall’aria affascinata,
antichi cavalieri imparruccati,
Arlecchini, Pierrot. Una ventata
d’inganno, un camuffar del proprio io
per un’ora, quanto basta a carpire
l’illusione di vivere felici
e alla sferza del tempo di impedire
di mordere e traviare. Indi tra il lancio
di confetti e coriandoli si snoda
la fiumana di gente in panni altrui,
con il volto non suo, che si loda
per quel che sembra, quello che non Ă©.
Ma del frastuono l’animo in balia,
si tatua di ricordi, si smarrisce,
geme, s’avviva, palpita e s’oblia.
31 - E’ CARNEVALE
Le maschere le portiamo sul volto sempre, nella nostra vita, ma in questo particolare momento dell’anno non hanno la pretesa di essere invisibili, e quindi più false. Il camuffarsi è palese, ostentato. Ma chi nasconde il proprio vero volto esprime gioia, gioco ed allegria. Non si sa che cosa sia più posticcio, se il mascheramento esagerato o lo spensierato agire di chi, in cotal guisa apparecchiato, si mostra agli altri. La realtà , però, si nasconde in maniera neanche troppo velata. Traspare comunque anche dalle maschere che meglio la nasconderebbero agli occhi. E Carmen questo lo sa. Il vero volto del mondo e dell’uomo è sempre lì, in paziente attesa, perché sa che, prima o poi, certamente, avrà modo di manifestarsi, definitivamente, almeno fino al prossimo Carnevale.
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