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POESIE di Salvatore Fittipaldi


          
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72 Il Fedone

era un giorno qualunque (lo ricorda come un'allucinazione)
quando vennero (con le loro borse di cuoio, con le loro teste
di cobra) a cavargli gli occhi (a togliergli l'intrepida fierezza
dei suoi capelli neri), a stringergli le mani sulla gola:

(la nave era arrivata a Delo, con la poppa sguarnita
e la stiva bagnata di tempesta):

sembrava un giorno qualunque (con il sapore del caffè
sopra la lingua, la passeggiata mattutina con il cane
e il viaggio del pendolare che contento se ne va a lavoro)
quando per raccomandata apprese che
la legge dell'uomo supera in cattiveria quella degli dei
(spacca i tuoni in due e azzanna e strappa
peggio di un cinghiale):

raccolse un mozzicone per strada, spostò (a sinistra)
il chiavistello, strofinò il pollice sull'accendino:

(un annichilimento, persino la sua foglia nel vocabolario):
***
«Fu così che feci, per prima, una poesia per il dio di cui si celebrava la festa, poi, pensando che un poeta, per essere veramente tale, deve scrivere per immagini e non per deduzioni logiche ed io non essendone capace, decisi di prendere spunto da quelle favole di Esopo che ricordavo a memoria, così come mi venivano in mente"

***
ECHECRATE
Di' un po', Fedone, eri presente tu quando, in carcere, Socrate bevve il veleno o ne hai sentito parlare da altri?
FEDONE
C'ero io proprio, Echecrate.
ECHECRATE
E che disse prima di morire? E come morì ? Vorrei proprio saperlo; perché, noi di Fliunte, non andiamo quasi mai ad
Atene e da quella città non è venuto nessuno che potesse riferirci notizie sicure su questo fatto. Così sappiamo soltanto
che è morto dopo aver bevuto il veleno. E nessuno ci ha saputo dire di più.
FEDONE
Così non sapete nulla nemmeno del processo?
ECHECRATE
Del processo sì , ne fummo informati; anzi ci meravigliammo del fatto che la morte fosse seguita a così lunga distanza
dalla sentenza. Com'è che è successo questo, Fedone?
FEDONE
Fu una coincidenza, Echecrate, perché proprio il giorno prima del giudizio, fu incoronata la poppa della nave che gli
Ateniesi mandano a Delo.
ECHECRATE
Cos'è questa storia della nave?
FEDONE
La nave sulla quale, anticamente, a quanto dicono gli ateniesi, Teseo andò a Creta con le sette coppie di ragazzi e di
fanciulle e li salvò tutti, scampandone anche lui e rientrando in patria. Ora, poiché si dice che gli ateniesi avevano fatto
un voto ad Apollo, di mandare ogni anno a Delo una ambasceria sacra, se quei giovani si fossero salvati, ecco che, da
allora, tutti gli anni, adempiono questo rito. E inoltre c'è una legge che impone che dall'inizio della cerimonia la città si
conservi pura e, quindi, sono assolutamente vietate le esecuzioni capitali per tutto il tempo che la nave giunga a Delo e
non rientri in patria e, talvolta, può anche accadere che passi molto tempo se i venti contrari ostacolano la navigazione.
La cerimonia, poi, ha inizio dal momento in cui il sacerdote di Apollo cinge di corone la poppa della nave. Ecco perché
Socrate stette in carcere per tanto tempo prima che la condanna venisse eseguita.


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