75 Una giornata normale
non saprei immaginare (per me) una giornata normale
(vivo da normale già le anormali) e non me la saprei vivere,
nemmeno, più, senza il fascino della possibilità:
me ne resto (e in questo mi somigliano gli altri) nello sgretolamento,
nell'autenticità dell'incertezza: con le cose, fuori le cose:
senza immaginare, nemmeno, più, quanto appaghi la qualità (e dignità)
della vita: quanto vi sia di effimero e illusorio nel suo moto continuo,
nel suo giogo e nel suo gioco:
ero discepolo della fantasia (ero maestro):
mi scopro un abitudinario, un habitué dell'abnormità
con l'obbligo di compatirmi (moralmente) l'anima e il corpo:
me ne accorgo subito
quando (non) è normale la giornata:
c'est toute soleillé,
ed ha il folle stupore dell'estate:
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