E’ caldo il sole sulla pelle e rassicuranti gli spiccioli che conservi in tasca, insieme alle quarantasette candeline blu, acquistate al supermercato.
E’ un piccolo amore quello che t’aspetta, stasera, e non basterà a saziare la voglia di vita che, da qualche tempo, avverti e che ti crea inquietudine.
Anche tuo padre aspetta stasera.
Lui non sa che le tue quarantasette candeline, nuove e blu, sono anche per i suoi ottantasette inverni.
A parte, infatti, hai altre quaranta candeline.
Le sistemeranno, insieme alle altre, sulla torta fatta in casa, con crema e panna con poco liquore, dopo che avrai spento quelle che ti riguardano.
Da sempre è stato così; non per niente siete nati nello stesso giorno dello stesso mese e questo è servito, e serve, per festeggiare i compleanni, anche oggi che non ne avresti voglia. Anche oggi.
C’è ancora tempo e ti rifugi nel tuo angolo, a scrivere.
Lo fai per riflettere, lo fai per pensare, lo fai perché non hai molto altro da fare.
Rumore d’auto nelle strade. “Chanson egocentrique” al computer, anche oggi scrivi per te e aspetti.
E’ un giorno uguale e diverso. Niente ufficio, niente commissioni, nessuna bolletta da pagare. Hai solo una cena e quelle candeline da spegnere oltre alle foto da farti fare. I tuoi figli saranno con te, ci saranno anche i tuoi genitori, sorriderai a tutti e avrai dei regali.
Ripassi i pensieri stranamente fermi, stagnanti.
Cellulare spento, come il cuore.
L’anima in pena e i tuoi occhi attenti. Sanno che sei da un’altra parte.