Tu non ricordi il muschio che cresceva
allora sulla casa, ad uno ad uno
sfogliavamo i giorni d'un'infanzia
solerte ai nostri mali, le seggiole
nascoste, un paravento nella stanza
senza splendore. Ogni sera trovavi tra il bruno
del cielo le grida, tante pene.
Covava la tempesta sempre bianca
tra i platani, nei venti sulla terra,
ogni sera, laggiù, una madre
svelava i suoi segreti per soffrire.
Ora, fratello, guardati la mano
coi segni del passato, alla ventura
portiamo la miseria; sorgono mattini,
albe dimesse, muore più lontano
l'ultimo giorno della sofferenza.