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PINIONI - Una 44 magnum per l’ispettore Kallagan©

Se c’è una cosa che gli americani sanno fare benissimo questa non è, come sostiene Bush, la guerra. Il Vietnam, Osama Ben Laden e l’Iraq non solo ci hanno dimostrato che qualsiasi guerra è sempre inutile e dannosa ma anche che molto spesso sono i soldati che compiono le maggiori efferatezze e provocano più danni.
Gli americani, infatti, sanno fare benissimo i telefilm, i film e i cartoni animati. In questo campo, non c’è alcun dubbio, sono i migliori. Molto meglio di come riusciamo a farli da noi in Italia. I telefilm, s’intende, che per la pizza e molte altre cose siamo unici e non abbiamo nessun concorrente.
Ma ritorniamo ai film e ai telefilm.
Già dai titoli, difatti, si capisce che è tutta un’altra cosa. E questo su ogni argomento.
Loro, per esempio hanno fatto E.R. Medici in prima linea noi la dottoressa Giò, loro Hill street giorno e notte noi Linda e il brigadiere.
Non c’è paragone, si tratta di una lotta impari.
Il poliziotto americano si chiama Callagan e ha a disposizione una sorta di pistolone, la 44 magnum, mentre il nostro poliziotto si chiama Tonino Pagnotta e ha una beretta. Già il nome e il tipo di pistola ci fanno capire che è un uomo e un’arma sui quali non bisogna fare troppo affidamento.
I poliziotti americani sono quasi sempre in due e valgono per cento, i nostri sono anche due ma sono carabinieri e, è noto, che uno sappia solo scrivere e l’altro solo leggere.
Il poliziotto americano è uno che conosce tutte le tecniche del karate ed è attrezzato a sopportare il dolore. Il nostro è quasi sempre un uomo normale che deve far quadrare i conti per la fine del mese.
Difatti il poliziotto americano è uno che quando si muove fa una carneficina di pazzi, serial killer e alieni cattivi venuti da un altro pianeta per conquistare la terra; quello italiano è invece costretto a rincorrere e ad arrestare piccoli scippatori, morti di fame che fanno quel mestiere proprio come lui fa il suo solo per arrivare alla fine del mese e pagare le bollette e le varie finanziarie (di destra e di sinistra).
Kallagan è un duro che fa paura ai criminali, il nostro un povero cristo è un poveruomo con tanto di panza e asma che fa schiattare dal ridere anche il più misero dei delinquenti.
Kallagan quando ritorna a casa ha una superficie di trecento metri quadrati di casa con tanto di giardino, tre auto con relativi box, due piscine, tre motociclette parcheggiate e una moglie che potrebbe facilmente vincere il titolo di miss universo tanto è bella e bona.
Il nostro quando torna a casa trova un monolocale al settimo piano di un condominio senza ascensore.
Non solo, non c’è nemmeno il giardino, il box per la sua vecchia e scassata auto, la piscina, fatta eccezione per la pozzanghera nella quale stanno perennemente sistemate tre o quattro macchie d’olio di motore della sua vecchia auto. Nonostante il meccanico gli avesse consigliato, infatti, di tenersi l’olio e di cambiare l’auto lui ha sempre la stessa Fiat Uno. Per forza con i soldi che guadagna col cazzo che può rifarsi un’auto nuova!
Ed è molto meglio così perché se avesse tre auto nuove, tre motociclette o anche una sola molto probabilmente quando tornerebbe a casa non le troverebbe perché gliele avrebbero sicuramente rubate.
Tra l’altro con lo stipendio che piglia non potrebbe neanche permettersi non dico la piscina, ma neanche il monolocale al settimo piano senza ascensore. Difatti non se lo permette giacché ci sta in affitto e un mese sì e due pure non riesce a pagare l’affitto tanto che ha già ricevuto lo sfratto dal proprietario.
Soprattutto quando il nostro uomo della legge quando torna a casa trova Giuseppina, sua moglie, che più che una donna sembra essere un incrocio tra un travestito e un recipiente della nettezza urbana.
La moglie di kallagan, invece, si chiama Deborah, con l’h finale, ma gli amici la chiamano semplicemente Samantah, sempre con l’h finale. E’ un pezzo di donna alta un metro e novanta con due cosce lunghe come l’autostrada Salerno Reggio Calabria ma a differenza di quest’ultima non ha né curve né lavori in corsi.
Deborah è inoltre bionda con lunghissimi capelli, ha denti bianchissimi perché usa un dentifricio che sbianca e protegge i denti.
Giuseppina, invece, è un donnone più largo che alto. Vederla di fronte o di lato non fa quasi nessuna differenza e più che di gambe nel suo caso è preferibile parlare di stinchi. Capelli neri sempre pieni di bigodini e una ventina di denti color giallo canarino.
Samantah invece è magra come un grissino, Giuseppina è un monumento alla cellulite.
Deborah quando si spoglia toglie il respiro mentre quando si spoglia Giuseppina toglie la voglia e basta.
Deborah indossa uno slippino e un reggiseno di pizzo che per comprarli il nostro eroe dovrebbe contrarre un mutuo o chiedere anticipatamente la buonuscita mentre Giuseppina indossa una mutanda extra large in cotone mercerizzato, un reggiseno nero in fibra poliestere e un paio di calzini di lana verdi.
Deborah sembra la riproduzione in scala normale della barbi con tanto di fessura mentre Giuseppina la versione italiana di Don Lurio con i baffi. Solo che Don Lurio, pace all’anima sua i baffi non li ha mai portati.
E poi ci meravigliamo se da noi in Italia la Legge più che paura fa ridere?
Anche in America, per la verità, più che paura fa schifo ma questa è la realtà, nei telefilm tutto funziona.
Ma sono film, appunto.



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