Della luna (e d’altre mille scemenze)
Spio la luna
- rubandole l’intimità -
e il suo cielo
che la veste
colmo di stelle
e, per un attimo
sono io al suo cospetto
Ora mi parla
tenendomi la mano
- cullandomi
e allattandomi al seno -
Congedo i miei sogni
impossibili
lasciandomi andare
al suo serio sguardo
Rinasco stella
nell’alba che non tarda
e muoio felice
come farfalla
Io, poeta che scrivo
del cuore di cuore
d’amore e d’emozioni
di spazio e di satelliti
di destini
e d’altre mille scemenze
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