Furono lacci scomposti
le nostre lacerazioni esterne
Punte candide che il gusto della vita
tuttora rimpiange
L’amore che consumammo, riconquistammo
e riperdemmo in un solo giorno

Oggi mi volgo indietro
e, di te, così mi ricordo
Mi perdesti e riprendesti
sciupando l’amore mio
Totale, sincero e promettente
E io, di questo sinceramente mi dolgo

Stolta è ogni vergogna
di più la tua, che piangi
e riscuoti la mia pena
Mi scuoto, e me ne compiaccio
ricordando gli amici e le amiche, falsi
che ci lasciarono all’alba

Ho desio del verso amico e del tuo canto
che l’aria scuote mitigando ogni dolore
E sgorga il fiero istinto
- incontenibile e austero -
che onora la tua virtù
e ogni mio fiero confronto

E’ morta ogni pietà
- dicono - amaro è il giorno
scuro il cielo – lo vedo -
e solo affanno e sdegno
è oggi quell’affetto
Bagnò le tue guance e il mio glande

Parole che descrissero i sensi
e divennero vanto; infine virtù
lacrime profane che il tempo dimenticò
Fame mi lasciasti
ed è quel che tu ora vedi
- ma io più non ti credo -

Ultima sera il braccio
del barbaro soldato
La vita dolente
e il nefando oltraggio
La nuda libertà
che il dolore facilmente spiega

Fu solo un tuo giorno non il mio
Fu solo diletto non gioia piena
Mutato oggi è quel che tu
un dì fosti
Uomo non belva sono oggi io
e tu austera e solitaria
Aerea, in cielo