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Nota introduttiva di Luigi Reina al volume ATTESE - Ed. Ripostes, Salerno-Roma 1999

Attese*

Assolutamente dominante, in questa placchette di Anna Maria Basso, mi pare sia una nota di sospensione, come una ricorrenza pausativa introdotta, piuttosto che a correggere o a raffrenare la modulazione di un precisa orchestrazione sinfonica, a motivare progettualmente l’intensa quanto lunga preparazione a una ricerca che travalichi la pura definizione del senso (e persino della stessa strumentalità della conoscenza) investendo gli statuti stessi della poesia. La quale tende ad attestarsi, nel caso specifico, in una sorta di spazio dominato dalla fluidità, tutta ipoteticamente consegnata al suo magico potenziale rappresentativo di parvenze di immagini che appaiono concrete, la cui traslitterazione in forme verbali riesce a rendere solo parzialmente giustizia di quell’ansia di significazione che condiziona il poeta eternamente sospeso su un percorso di approssimazione alla conoscenza attraverso l’esperienza che si caratterizza per l’assoluta soggettività delle scelte o per la paventata improbabilità dei raggiungimenti. A farne immediatamente le spese sono i soggetti eletti, spesso sottratti all’aura cui una fin troppo eccelsa tradizione modellizzante li ha consegnati. La Basso non giuoca a scommettere con essi (Leopardi, Pascoli, D’Annunzio, Di Giacomo, Ungaretti, Cardarelli, ad esempio) né li assume con la reverenza di chi sente il peso di un trattamento sublimato: si cimenta, ad esempio (e non è il caso di richiamare il referente evidente!), con l’infinito che riconduce a sfumature vaporanti su cui s’attesta in sospensione il mistero delle cose o l’inquietudine dell’uomo (colta in un giro del pensiero, in un battito del cuore o in una visione onirica) che sono metafora del mistero dell’essere; oppure si stempera nella nebbia addensata su un paesaggio colto attraverso il biancoargento di un vetro appannato; ovvero s’espone nostalgicamente alla mutazione naturale di voci e colori tra pioggia e sereno, come può trattare di gabbiani e di sogni, d’autunno e di azzurro, di quiete e di tempesta. Sempre con una disposizione che è investigativa prima che definitoria, e con lo slancio di chi, non sapendo ricoverare certezze, elabora ipotesi su cui imbastire variabili orizzonti d’attesa. E quando si trova a dover strumentare verbalmente sensazioni o pensieri, affida ad immagini di liquidità (acqua e luce) la rappresentazione della fantasmatica sospensione dell’essere tra spazialità e temporalità quasi naturalmente predisposti a dettare un ineludibile senso alla vita ed alla morte. Ne scaturiscono immagini gemmate, raffinatezze simboliche significanti preziose modalità di rappresentarsi del creato, definizioni ottative di condizioni ipotetiche. Persino il linguaggio può stemperarsi nella sua significazione tendendo a smaterializzarsi come per miracolo in pura forma di pensiero o in immagine. Quasi sorta di incalco (ed è preziosità aggiunta) esso può, all’occorrenza, perfettamente materializzarsi in bilinguismo e addirittura riflettersi specularmente in un’univocità del senso. Non è un caso che dei testi presentati in duplice versione (italiano e inglese) sarebbe estremamente difficile dire quale sia l’originale e quale il ritratto/traduzione, nonostante sia rispettata persino la forma nella duplice versificazione (oltre che la lettera e il senso). Perché non lo strumento conta, bensì la capacità evocatrice di esso inteso come puro accidente in un percorso di cui, non essendo predefinita la meta, ogni cosa conta solo per la capacità di trasparenza con la quale si consegna alla definizione dell’essere nella dinamica della sua sospensione tra accidentale materialità e vagheggiamento di sublimazione quasi metafisica nell’«oltre» che affascina tentacolarmente con i suoi aerei vortici colorati.
Per queste ragioni Attese è opera moderna. Essa supera felicemente, indicando una linea ben precisa che trova agganci nella più accorta elaborazione poetica contemporanea, tutti i condizionamenti di un malinteso regionalismo poetico.
























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