Che l’amoro sia, fra tutti i sintimenti, cuello chiù nobbilo e riceccato è , senza ombra di tubbio, vero. Tutti gli utori, poveti, canta e tori e attisti, di ogni oddino e crato, lo ànno dicantado, discritto, raccontato.
Tutti li ommini e le donne, d’altronto, nella vita, ammeno una votta nella vita, macaro anco chiù di una votta sola, lo ànno accanosciuto e prizzato.
Tutti, addifatti, nisciuno scluso, abbiamo cioito e soffetto per amoro picché l’amoro arriala cranti cioie ma anco tanto addoloro e tanta soffirenza.
Detto cuesto mi allimiterò ad acciuncere che dell’amoro ànno cià scritto e detto tutte cuello che si poteva diro e, consicuentemento, rimano ben poco da dire.. Vi sparagno, pirtanto, ogni attra consi e daraziona…