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A Banzi, qualche mese fa, si è fatta la mostra su alcune copie delle opere di Francesco Petrarca. La visita si articola in stanze piene di grandi immagini delle opere del grande scrittore Medievale. Miniature, disegni che corniciano i libri del passato: questi sono i temi della mostra. Per vedere questa meravigliosa ed eccezionale raccolta di megafoto, sono venuti gli alunni di molte scuole lontane da Banzi.

A Banzi si è avuto un aumento della popolazione dovuto agli immigrati. Nel nostro paese ci sono molte di queste persone, ci sono donne che svolgono un’attività ammirevole perché badano alle persone anziane che vivono da sole. Soprattutto le rumene vanno a fare le pulizie nelle case dei più anziani e, a Banzi, diventano sempre di più. Perciò l’attività di queste donne immigrate è davvero molto solidale nei confronti dei più bisognosi. Un altro importante esempio di attualità è quanto succede nelle campagna di Banzi. L’Estate c’è la raccolta dei pomodori. Quest’ultimo servizio è molto faticoso e perciò è svolto da persone emigrate che hanno davvero bisogno di soldi. Consiste nel raccogliere pomodori, grano, fieno, per conto degli agricoltori italiani. Si scelgono soprattutto i rumeni perché lavorano di più. Il compito che devono fare è molto vasto: guidare il trattore, fare un aiutante raccolta dei pomodori, vanno a controllare tutti i campi di pomodori e, se piove e non si può raccogliere i pomodori con la mietitrebbia, devono raccoglierli a mano. I rumeni, nel lavoro in campagna, convengono di più perché lavorano molto e si accontentano di paghe molto basse rispetto agli italiani, che sono più “scansafatiche”! Nelle campagne, i rumeni vivono nelle roulotte e dentro c’è tutto l’occorrente per vivere, con bagno, letto e cucina.

Il bullismo è un insieme di comportamenti aggressivi attuati da una persona nei confronti di un’altra. Questo comportamento nasce da un abuso di potere e da un forte desiderio di dominare e intimidire una persona più fragile ed indifesa. Di solito si manifesta con l’aggressione fisica, verbale (minacce, insulti, intimidazioni, disprezzo per differenze sociali, religiose o di razza) e la violenza indiretta (divulgazione di pettegolezzi, esclusione dal gruppo di appartenenza). I bulli sono sia maschi che femmina . I maschi usano più la violenza fisica per sottomettere qualcuno, mentre le femmine usano violenze verbali o indirette. I luoghi in cui si manifesta il bullismo sono tutti i luoghi dove i giovani si aggregano: la scuola e la città in cui vive. Il bullismo, in Italia, è in forte crescita e spesso la sua gravità viene sottovalutata. Anche qui a Banzi sta aumentando, ma i casi di bullismo manifestati sono pochi e non sono gravi. Potrebbe svilupparsi ancora di più. Per avere delle informazioni da chi sta proprio a contatto con i bulli, abbiamo fatto una intervista ad una maestra della scuola (è anonimo).
1) Esistono dei bulli nella tua classe? Attualmente non ci sono ma, sono stati presenti, in un ciclo scolastico precedente.
2) Cos’è per te il bullismo? Il bullismo è la prepotenza di alcuni ragazzi su vittime deboli
3) Cosa intendono i bambini per bullismo? I bambini cominciano a capire il bullismo solo dalla quarta-quinta elementare. I ragazzi credono che il bullismo sia far valere le proprie ragioni usando anche le mani. I bambini non credano che, a Banzi, un paese molto piccolo, ci sia il bullismo. Devono avere l’educazione adeguata. 4) Qual è il disastro più grande che hanno fatto i bulli? I bulli usano le maniere forti per vincere il volere di una persona. Usano minacce, picchiano i più deboli. Di solito i bulli, a scuola, vengono fermati dalla professoressa.
5) Le vittime dei bulli parlano dei loro disagi per sconfiggere sui ragazzi prepotenti? Non sempre; secondo me bisognerebbe adottare sistemi più precisi per sconfiggere l’omertà
6) E’ capitato che, per colpa di un bullo, un bambino non frequenti le lezioni? Fortunatamente no.
7) Come vorresti sconfiggere il bullismo? Il bullismo non può essere sconfitto. Si può far nascere un interesse per hobby o altre attività in cui il ragazzo può divertirsi.
In questa intervista si sono spiegati i motivi del bullismo e anche i sistemi usati per abolirlo. In questa intervista la professoressa rimane anonima e, per motivi di privacy e anche per evitare lamentele, non abbiamo scritto i nomi delle persone in questione che chiedeva nella domanda 4. Esempi di bullismo in una scuola sono: Prepotenza per avere la merenda a ricreazione; Prepotenza per i compiti Prepotenza nello studio e nei compiti a casa