Capitolo 1
INTRODUZIONE STORICA dal 1922 al 1949
Ricostruire la storia del calcio moliternese è sicuramente impresa ardua,
tuttavia, la passione, l'amore che ci lega al nostro paese ci ha spinto a
mettere insieme i disparati tasselli della memoria e a ricomporre il puzzle
degli ottant'anni dalla nascita dell'attività calcistica Moliternese.
Era l'anno 1922, quando Agostino Lavecchia, Ninuccio Tuzzolo, Pietro
Latorraca e qualche altro giovane diedero vita alla costituzione dell'U.S.M
(Unione Sportiva Moliternese). La prima formazione di cui si ha conoscenza
risale al 15 settembre 1924.
Il calcio cominciò, sin dagli esordi, a destare interesse, anche se ebbe
solo lo spirito della sfida amichevole, che si concretizzava nelle contese
rionali e con i paesi limitrofi, in occasione delle festività patronali.
Questi incontri erano eventi memorabili, si reclutavano giocatori dai paesi
vicini o avversari, precedentemente incontrati, il tutto per dare maggiore
forza alla squadra e affrontare queste epiche sfide, che, se vincenti,
restavano nei ricordi e nei racconti di quanti trascorrevano le lunghe
serate invernali nel bar di Pietro Latorraca, da tutti ricordato come il
Presidente.
Poche sono le testimonianze scritte in relazione al periodo in esame e
un'importante cronaca risale al 28-29 agosto 1926. In essa si evidenzia una
piena ripresa dell'attività sportiva locale, dopo un breve periodo di stasi.
Lo Sport Club Lucano organizzò una partita di calcio sul campo di Monte
Reale, il 5 settembre 1926 contro la compagine dell'Unione Sportiva
Moliternese (nome che la squadra assunse in quegli anni e conservò sino agli
inizi degli anni '70). La gara si presentò interessante, considerato che le
due formazioni erano le uniche in Basilicata che si distinguevano per
efficienza e abilità organizzativa.
Tra i giocatori si evidenziò la prontezza dei fratelli Latorraca che avevano
acquisito esperienza calcistica in Argentina.
La partita si concluse con un brillante risultato per il Moliterno che
riuscì a conquistare la vittoria sul campo avversario. Ulteriore fonte di
rilievo, commentata dalla stampa dell'epoca, nonché citata nel libro di P.
Gentile intitolato "In fondo al sacco", riguarda l'incontro disputato il 20
settembre 1926 tra lo Sport Club Lucano e l'Unione Sportiva Moliternese.
(Articolo 19 settembre 1927: U.S.M. batte S. Lucia 4-2)
"Ha vinto Moliterno a due porte, così cantavano quel lontanissimo San
Domenico del 1928 i tifosi dopo aver assistito alla partita contro il Polla,
la prima partita "ufficiale", cioè giocata contro una vera squadra su un
campo completo e squadrato, con un arbitro con mutandoni e la gloriosa
maglia moliternese. Dopo che nel 1922 Agostino Lavecchia, Pietro Latorraca,
Ninuccio Tuzzolo e qualche altro giovane avevano dato vita al primo embrione
dell'U.S.M. sino a quel giorno si era giocato su campi di fortuna, adattati
in modo molto primitivo e contro squadrette locali. L'esordio dell'U.S.M.
nel limitato panorama calcistico lucano (erano ancora pochissime le squadre
degne di tale nome nella regione) avvenne quel 4 agosto 1928, dopo che la
società, proprio all'inizio dell'anno si era data una qualche struttura e un
presidente nella persona di Pietro Latorraca, pasticcere di grande qualità e
titolare del bar al centro della piazza principale del paese. Aver vinto una
partita "vera" contro un paese con una tradizione piacque a tutti e in paese
servì a rafforzare la voglia del calcio a Moliterno" (Vincenzo Latorraca).
La gara che si disputò domenica 22 settembre 1929 tra lo Sport Club Lucano e
I'U.S.M. sul campo di Monte Reale, si concluse con il segno negativo per la
compagine Moliternese, nonostante i nostri giocatori avessero tenuto un
gioco "attivo e gagliardo", ma l'agilità e la prontezza degli avversari
resero vani gli sforzi dei nostri. Gli anni '30 presentano dal punto di
vista delle "cronache scritte", uno lato incolmabile.
Una ricostruzione sommaria di questo periodo è possibile grazie anche ad una
serie di lettere dell'epoca che testimoniano alcuni avvenimenti sportivi,
sempre comunque di matrice amichevole ed un articolo pubblicato su "II
Mattino" del 3 ottobre 1933, attestante la vittoria del Moliterno
sull'Aurora di Salerno. L'incontro descritto con minuzia e fervore, narra
come I'U.S.M. sia riuscita a contrastare una squadra composta da forti ed
esperti giocatori, capaci di creare situazioni da goal pericolose per la
squadra di casa, ben protetta dalla barriera difensiva azzurra.
Vittoria meritata quella degli ospiti e lodevole contributo dei tifosi
moliternesi che seppero accogliere con calore e cordialità la squadra
campana e allo stesso tempo sostenere i propri beniamini.
La squadra era così formata: Albini, Grippi, Lavecchia (Cap.), Terzella,
Marra, Albano, Micucci, Danza, Viggiani, Latorraca, De Rosa. I dirigenti
dell'U.S.M. erano: dott. Gatta, prof. Arbia, ed il sig. Scannone. Arbitro
sig. Tuzzolo. Si ottenne come risultato 2-1.
II nostro compianto concittadino Giovanni Palermo riporta nel suo libro "I
due fratelli" alcuni aneddoti vissuti personalmente e altri condivisi con
amici moliternesi, animati dalla stessa passione per il calcio. Un primo
riferimento narrato ebbe come protagonista Oddino Garibaldi che, ancora
quattordicenne, debuttò nell'U.S.M. nel 1933 contro la squadra del Sapri.
Questo incontro fu organizzato in occasione del primo Congresso Eucaristico
voluto dall'Arcivescovo Di Maria. Altri protagonisti della gara furono i
fratelli Denito, G. Palermo (minnarieddu) e l'autore stesso.
Quest'ultimo ricorda con enfasi questa partita, ebbe infatti il grande onore
di indossare per la prima volta la maglia rosso-blu e di incontrare il
rinomato portiere De Agostini di serie B2, appartenente alla compagine
avversaria. Dalle parole dell'autore traspare l'entusiasmo del primo goal
realizzato, anche se la gara vide la sconfitta del Moliterno per 3 a 1. In
quegli anni la divisa del Moliterno aveva già i colori rosso-blu, ma
originariamente (1922) I'U.S.M. indossava la maglia azzurra, sostituita
successivamente dalla divisa verde-rossa con strisce orizzontali.
Curiosa è l'origine dei colori sociali attuali della squadra del Moliterno.
Sembra che all'epoca ci fosse una diatriba tra il Presidente Pietro
Latorraca, tifoso del Napoli, che propendeva per la maglia azzurra e Vito
Matteo suo collaboratore, che, tifoso della Juve, desiderava che i giocatori
indossassero maglie zebrate bianco-nere.
La situazione si risolse con la scelta della divisa rosso-blu, in onore
della squadra del capoluogo emiliano, che a quel tempo occupava la vetta
della classifica nazionale. Un altro aneddoto bello da ricordare riguarda
una partita svoltasi agli inizi degli anni trenta tra la compagine locale e
una squadra della provincia di Salerno.
L'incontro, arbitrato dal sig. Tuzzolo di Moliterno, stava terminando con un
risultato di parità: 1-1, quando il direttore di gara sollecitò Angelo
Ditrani (Prucinillicchio), allora sagrestano della Chiesa Madre a spostare
le lancette dell'orologio di venti minuti indietro per allungare la durata
dell'incontro; questi "minuti supplementari" furono decisivi per la vittoria
del Moliterno.
Degna di nota fu la partecipazione nel 1938 dell'U.S.M. al torneo Alfredo
Viviani (Presidente dello Sport Club Potenza). Le gare vennero disputate
allo Stadio "Viviani" di Potenza e vide come protagoniste le squadre di:
Murolucano, Venosa, Melfi e Matera e la squadra di Potenza, che risultò alla
fine vincente. A testimonianza delle partite disputate dall'U.S.M. nel 1939,
abbiamo alcune foto dell'epoca, le quali ritraggono le formazioni presenti
in campo nella partita Potenza-Moliterno che terminò con il risultato di
5-1, Moliterno-Sant'Arsenio 7-0 ed un'altra che ritrae i nostri giocatori
dinanzi allo stadio "Viviani" di Potenza.
Erano anni in cui il calcio si giocava per passione poiché il tenore di
vita, soprattutto, se si considera che Moliterno era un piccolo centro
rurale, non aiutava i giovani appassionati a dedicarsi completamente ad
esso, e che numerosi erano anche gli ostacoli posti dalle famiglie,
preoccupate per il dispendio di energie che i giovani sottraevano al lavoro
quotidiano.
Ripercorrendo la memoria di Palermo, sembra opportuno sottolineare il
contributo di diversi giocatori moliternesi, tra cui Rocco Albini
(mussunivuru), Micucci Rocco (cancarazzu) e Giovanni Pugliese detto
"Puricelli" per le sue capacità nel gioco di testa come il centravanti della
Roma, ricordati come il celeberrimo "trio centrale d'attacco" che sfondava
le potenti difese avversarie, quali quelle del Potenza, Cava ed Eboli.
Nicola Marra (rundinella), amico e consigliere sportivo di Palermo, viene
descritto come un abile giocatore di calcio, centro mediano dotato di
intelligenza, intuizione e precisione, ma soprattutto uno specialista di
punizioni dal limite dell'area di rigore. Organizzatore del gioco sul campo,
riusciva con il suo carattere gioviale a trascinare la squadra, incitandola
a produrre risultati positivi.
Durante quasi tutto il decennio degli Anni '40, il calcio locale ebbe una
battuta d'arresto a causa delle vicende sociali e storiche che interessarono
tutta l'Italia, determinate dagli eventi bellici.
Nella valigia dei ricordi ritroviamo una foto risalente al 1945, che ritrae
i calciatori locali in occasione dell'incontro Moliterno-Roccanova,
conclusosi con un pareggio di 1-1, un'altra foto datata 1948, risalente ad
una partita amichevole disputata contro il Tramutola, in occasione del
cosiddetto Derby di Ferragosto, conclusosi con il risultato di 3-0, a favore
dei rosso-blu moliternesi. Fu questo il periodo durante il quale molti
giovani e adulti furono costretti ad abbandonare il paese e le famiglie e ad
accantonare i propri sogni per coltivarli in un momento più sicuro.
La guerra non risparmiò nessuno, molti concittadini furono catturati e
trattenuti come prigionieri, immaginabile lo sconforto e la paura che
caratterizzarono le loro lunghe giornate, eppure la passione per il calcio
permise loro ancora di sognare. A questo proposito, è emozionante riportare
un passo di Palermo in cui ricorda con tenerezza l'amico Vincenzo Matteo
(mastuluigi) con il quale disputò l'ultima partita giocata in prigionia a
"Zonterwater Block" nel Natale del 1946. "In questa partita noi due eravamo
avversari io con la "Violenta" e lui con un'altra squadra [...] lo scrivente
al contrattacco e l'altro terzino. Matteo Vincenzo aveva promesso ai suoi
sostenitori che in tutti i modi mi avrebbe fermato e per non farmi segnare,
mentre scendevo con la palla al piede a tutta velocità, constatando che non
poteva fermarmi diversamente, si getta a pesce con la bocca sui miei piedi;
intuendo il pericolo del caro Matteo saltai con un balzo fuori dal normale e
quindi mi sbilanciai e caddi finendo all'ospedale, come lui aveva
pronosticato anche attraverso manifesti caricaturali, esposti nel refettorio
della prigione".
Gli anni del dopoguerra furono segnati da una difficile ripresa che
coinvolse anche lo sport. II presidente della nuova rappresentanza regionale
della Lega Calcio Umberto Di Pasca si appoggiò a molte personalità sportive
emergenti per inserire la Basilicata nella mappa calcistica nazionale.
Fra questi un sicuro punto di riferimento fu il presidente dell'U.S.M.
Pietro Latorraca, che era la personalità di rilievo del calcio organizzato
in Val D'Agri. Bisognerà aspettare gli inizi degli anni '50 per assistere
alla rinascita del calcio con l'organizzazione dei primi veri campionati.
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