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Mario SANTORO

 

 

 


La mia terra

 

La mia terra
ha cinque dita di fiumi
lenti
nell' agonia torrentizia
dei greti estivi
coi pleniluni spettrali.
Sull'immobile tempo
specchiano giunchi
nelle pozze avare.
E smilzi pioppi tremoli
ai sospiri
di donne scure
coi duri seni scomposti
nei pagliai,
e capre erranti
su arenarie nude
sgretolate
coi pastori all'addiaccio nelle grotte,
e rami secchi
disegnati nei cieli
carichi d'inverno.
Il sud รจ il sud.
Coi suoi rossi sentieri
polverosi,
coi crepacci e i calanchi
lunari,
le miserie lontane
e focolari di lente cune
e nonne avvizziate,
ritorna per memoria
coi blocchi di cristallo
nel delicato pianto.

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