Cento anni di vita - Bella (PZ)
Riconoscersi in una comunità non vuoi dire nulla se non si hanno le idee
chiare sul significato e sul valore di essa.
Ma in fine, che cosa è una comunità?
Certo, anche un gruppo di persone viventi in un
determinato territorio, ma non soltanto questo.
Una comunità è un insieme difatti e di accadimenti
che si realizzano nel corso del tempo, di problemi la cui soluzione
richiede a volte lo sforzo di intere generazioni, di speranze che spesso
tra valicano i limiti del tempo, di mutazione di costumi e di
cambiamenti di atteggiamenti in ogni campo della vita, di comportamenti
regolati da norme che nessuno ha dettato ma che tutti conoscono, di
tensioni e di consensi, di cicli ricorrenti di lavoro e di fatica o di
gioie singole e dolori individuali che potrebbero apparire monotoni e
tristi nella loro quotidiana ripetitività se non costituissero il
connettivo delle umane realizzazioni.
Una comunità è vita che fluisce continua,
ininterrotta, variegata, sempre diversa. E in essa ogni singolo vive
diverse vite:
una vita interiore, fatta di altruismi generosi e
di egoismi meschini, di attese e di speranze, che ciascuno culla e
conserva con gelosa sollecitudine; una vita collettiva che pulsa al
ritmo di regole e consuetudini che la tradizione ha reso incontestabili
e vere; una vita di rapporti sociali che induce a meditare sulle
convinzioni e sulle realizzazioni politiche e che stempera nella
partecipazione corale la fatica del lavoro, l’amarezza della solitudine
e dello sconforto, l’asprezza del dissenso.
E tutti i membri della comunità sono legati
dall’invisibile filo della vita, in un continuo mutare e divenire che è
sempre avanzata e progresso.
Così, noi siamo i continuatori delle azioni dei
nostri antenati e gli iniziatori di quelle dei nostri posteri, gli
scolari del passato e gli insegnanti dell’avvenire.
E la memoria di ciò che è stato o siamo stati è li
nell’indeterminatezza o nella precisione di un racconto o di un
aneddoto, nella vetustà di un manufatto, in uno scritto sbiadito, in una
foto.
Ecco, soprattutto in una foto!
Si, perché la foto è la persistente immediatezza
del tempo che documenta la mutazione, il cambiamento, e che nella
fascinosa suggestione del ricordo fissa e con gela un volto, un
atteggiamento, un ‘atmosfera, un fatto, un avvenimento, riconnettendo
con ciò che fu e con ciò che si fu.
E noi con vinti di questo, questo vogliamo
realizzare, aiutandoci con l’immagine: ripercorrere a ritroso decenni di
vita
vissuta, per ricercare le radici di ciò che siamo
stati, il perché di ciò che dovremmo essere.
Perciò presentiamo, all’attenzione di quanti
vorranno interessarsi, quello che abbiamo ricercato, trovato, ricevuto;
selezionato e coordinato in tesi cronologica, con esclusione, però, dei
documenti relativi alla fase post-sismica, la quale merita, a nostro
avviso, una trattazione diversa e più completa.
Il tutto con la speranza che altri,
così sollecitati, possano fare di più e meglio di noi.
volume cartaceo:
curato da: Mario Martone
patrocinato dal video - Leone di Leone Vito - Bella
sponsorizzato dalla Curatella Costruzioni s.n.c. - Bella
vivissimi ringraziamenti a tutti coloro che hanno fornito foto e
indicazioni
finito di stampare nel mese di febbraio 1988