Ferdinando Calabrò
Nacque a Moliterno nel 1831, fu sacerdote ed insegnò discipline classiche,
prima nel Seminario di Marsico, poi nel liceo Umberto I di Napoli. Diede
asilo all'amico Ferdinando Petruccelli della Gattina, quando questi era
ricercato dalla Polizia Borbonica. Ferdinando Calabrò fu stimato dal
Francesco D'Ovidio, Girolamo Vitelli e soprattutto da Giacomo Racioppi che,
essendo alla direzione generale del Ministero d'Agricoltura, Industria e
Commercio, gli diede il compito di tradurre dal latino il secondo volume
delle Storie di Sigismondo dei Conti. Calabrò scrisse anche elogi funebri e
una canzone per nozze. Morì nel 1911.
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Michele
Tedesco
Michele Tedesco nacque a Moliterno il 24 agosto 1834 da Giacomo e da Anna
Racioppi e sin da piccolo rivelò la sua vocazione per lo studio e per
l'arte. Uno zio materno, l'abate prof. Antonio Racioppi, lo stesso che educò
Giacomo Racioppi, lo chiamò a Napoli dove lo fece iscrivere alla Scuola di
Lettere e Belle Arti. Dopo aver completato il suo ciclo di studi e di
pittura, nel 1860 si trasferì a Firenze per approfondire i suoi studi e la
sua esperienza artistica e in questa città prese parte al gruppo di Telemaco
Signorini. Egli visitò non solo molte città italiane per venire a contatto
con l'arte, ma raggiunse anche i principali centri di cultura di tutta
Europa.
Durante un viaggio in Baviera, conobbe e sposò la pittrice Julia Hoffman
insieme alla quale visse a Napoli. Divenne presto un artista colto e geniale
e visse sempre basandosi sui proventi del suo lavoro. Dopo il 1877, si
trasferì a Portici dove, lavorando come maestro di pittura, insegnò disegno
e fu anche direttore della Scuola dei disegni e dei bozzetti. Nel 1890 vinse
per concorso la cattedra di titolare di Disegno all'Istituto di Belle Arti a
Napoli. In breve tempo divenne famoso ed ammirato e collaborò a diversi
giornali di critica e di esposizione d'arte.
Fu autore di diversi quadri quali: La visita di Zanardelli in Basilicata, La
morte di Anacreonte, di un bel ritratto di Giacomo Racioppi. Dipinse inoltre
Le cascine conservato nella Pinacoteca di Bologna ed è un quadro che
raffigura scene della vita rinascimentale a Firenze, il bel quadro Feste e
canzoni e la tela Martiri della Repubblica Partenopea, questi ultimi sono
famosi per l'idealismo che vi traspare e la ricchezza dei colori.
Una delle sue più belle opere fu la tela del Teatro di Moliterno
raffigurante la Commedia, attraverso figure simboli che, che sfortunatamente
andò distrutta insieme al teatro a causa del vandalismo e dell'incuria dei
cittadini dell'epoca. Egli fu un idealista, ebbe sempre un cuore docile
malgrado il suo carattere deciso e inflessibile. Fu un buon critico d'arte e
un impareggiabile professore di disegno. Morì nel 1916.
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Giustino
De Caro
Giustino De Caro nacque a Rocca Gloriosa nel Cilento il 17 agosto 1835 dal
Barone Ferdinando e dalla signora Ippolita Camilla Parisi, che morì al
parto. Egli venne così affidato alla custodia della nonna materna Donna
Giuseppina Mele, nativa di Moliterno e qui il bimbo crebbe colto e
benestante. Da adulto ereditò non soli possedimenti del padre nel Cilento,
ma anche tutto ciò che apparteneva all'aristocratica e celebre famiglia
Parisi di Moliterno, detta Parisi di sotto, la quale si estinse con la madre
di Giustino de Caro, rimasero solo a Napoli i discendenti del generale
Parisi che era fratello al nonno del De Caro. Egli frequentò le scuole nel
Collegio di San Carlo a Napoli, dove dal 1860 fino al 1870 soggiornò. Fu
nominato Vice Sindaco aggiunto nel quartiere di San Carlo all'Arena. Fu
eletto poi Deputato al Parlamento Nazionale, per l'undicesima e la
dodicesima legislatura dal Collegio di Valle della Lucania. Successivamente
fu Presidente del Consiglio Provinciale di Salerno, più tardi Deputato
Provinciale di Salerno e poi membro della Giunta Provinciale Amministrativa.
Dal 1885 al 1890 fu Sindaco di Moliterno. Nel 1897 fu rinominato Sindaco, ma
questa volta rifiutò l'incarico. Egli non si sposò mai, visse gli ultimi
anni della sua vita in ristrettezza ma da galantuomo e fu sempre un patriota
convinto.
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