Espressamente richiamandosi alla porta
del Giubileo: ricorrendo al latino della tradizione per il titolo di
un'opera al di fuori degli schemi convenzionali, di impianto tra - astratto puro e
l'informale (lanua annus Jubilaei) Raffaele Iannone ci dà il senso di una luce che si
apre nel cielo.
Oltre la soglia, al di là del limite, nel blu di fondo della tela, una striscia di giallo fende
la superficie. Si fa largo il simbolo della Fede: la luce del Cristo, della
sua presenza viva e salvifica nel mondo. L' "Io sono la Via, la Verità e la
Vita del Salvatore sembra risuonare in questa essenziale rappresentazione dellidea che
di Lui ci siamo fatti attraverso il suo irripetibile insegnamento e il messaggio
che ci viene dai simboli che ce Ne richiamano la presenza in quella luce del
Signore che strapperà su questo monte il velo che copre la faccia di tutti i popoli e
la coltre che copre tutte le genti". Porta, Cielo, Luce: le parti di un tutto nel quale Iannone, superando ogni forma di
riferimento alla molteplicità del reale, opera una sintesi di contenuti mentali per
cogliere il senso del passaggio attraverso la soglia della speranza".
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