CANNON: IL RICERCATORE NEL
CAMPO DELLA FISIOLOGIA
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L'ILLUSTRAZIONE
Nel 1896, quando era uno studente
al primo anno della Harvard Medical School di Boston, Walter
Bradford Cannon (1871-1945) utilizzò i raggi X, da poco scoperti,
per studiare l'attività degli organi digestivi negli animali.
Prediligendo i gatti, Cannon faceva loro mangiare pasti radiopachi,
per poi seguirne il percorso attraverso gli organi
dell'alimentazione servendosi di uno schermo fluoroscopico. Tali
studi fondamentali sulla digestione e sugli effetti delle emozioni
su di essa portarono a nuove conoscenze sull'utilizzo del cibo,
sulla trasmissione degli impulsi nervosi e sull'azione delle
ghiandole endocrine. Titolare della cattedra di Fisiologia ad
Harvard, Cannon si guadagnò una fama mondiale come ricercatore,
docente e ambasciatore scientifico di buona volontà. |
PREMESSA
Il
fenomeni, per quanto misteriosi possano sembrare, hanno una spiegazione
naturale e sveleranno il loro segreto al ricercatore perseverante,
intelligente e cauto
Gli studi
anatomici progredirono meravigliosamente nel XVII secolo, nonostante
reliquati di ostracismo; l'anatomia si arricchì di un nuovo fecondo
campo di scoperte meravigliose, quello della anatomia microscopica, nel
quale il Malpighi farà rifulgere qualità di perfetto studioso e di
gentile ricercatore. Gli anatomisti invadono tutto il campo della
ricerca e ogni parte del corpo divenne oggetto di studio nelle forme ed
anche nelle funzioni, dato che le idee medievali apparivano monche e
incomplete. Comincia così a delinearsi un piano di studio di fisiologia
che si scinde dalla anatomia; nel XVIII secolo, finalmente, le due
materie, anatomia e fisiologia, vengono separate per merito di L.
Spallanzani, di Von Haller, di Bischat, di L. Galvani e F. Fontana(1).
Con il XIX secolo, sia la meccanica sia la fisica dettero alla fisiologia
un valido contributo e non da meno fu la chimica. Prima del 1600 si può
dire che la fisiologia, la scienza che studia le funzioni dell'organismo
umano, esistesse solo in quanto 'anatomia animata', come la chiamavano
allora i suoi creatori, e la si individuava solo a fatica, impastoiata
come era tra la metafisica e i dogmi religiosi; alla fine del XIX secolo
la fisiologia riuscì, come tutte le altre branche della scienza medica,
a diversificarsi e ad assumere una propria fisionomia.
La fisiologia medica, come tutta la medicina, fu attraversata da numerose
correnti, contraddittorie ma costanti dal 1500 al 1800. Per quanto
riguarda la circolazione del sangue, già in precedenza, illuminati
scienziati come Ippocrate, Aristotele, Erofilo, Erasistrato, Galeno,
Avicenna ed Aselli, avevano contribuito con le loro scoperte a portare
un tassello alla costruzione (del puzzle che si stava costruendo) che
poi Harvey completò in modo mirabile e di cui abbiamo parlato nella
tavola XIV. Colui che però mise fine alle numerose e feroci controversie
sorte in seguito alla pubblicazione della Exercitatio antomica de
motu cordis et sanguinis in animalibus di Harvey, fu Malpighi, che
mise in evidenza il sistema artero-venoso capillare (1661).
Circa la digestione degli alimenti, fu Galeno che stabilì che era un
fenomeno fisico di concezione gastrica ed epatica, mentre per Silvius
era un fenomeno chimico sotto la dipendenza delle fermentazioni dovute
alla saliva, alla bile ed al succo pancreatico. Boerhaave sosteneva,
invece, che la digestione associava fenomeni meccanici, quali la
masticazione e la peristalsi gastrica, aveva operazioni chimiche di
soluzione e putrefazione mediante la saliva e il succo gastrico.
Spallanzani riuscì a sperimentare con successo la prima digestione
artificiale (ideata da Reamur) e dimostrò l'importanza del succo
gastrico nella digestione.
Dunque, nel XIX secolo l'esperienza diventerà finalmente più importante
del ragionamento astratto e dell'intuito, e la filosofia sarà
definitivamente allontanata dai laboratori di ricerca. La fisiologia
sperimentale si svilupperà e codificherà i suoi propri metodi,
applicando la sperimentazione all'osservazione dei corpi viventi e
usufruendo delle scoperte della fisica, della chimica, della anatomia
patologica e della creazione di numerosi strumenti di misurazione.
Uno dei più grandi pionieri di questa disciplina fu Johannes Midler
(1801-58), di Coblenza.
E' da ricordare anche Albrecht von Haller(2),
anatomico, botanico e poeta svizzero, considerato il padre della
fisiologia, anche se non fu il primo a usare questo nome. Infatti, lo
avevano già usato, anche se in un altro senso, i filosofi della Magna
Grecia, poi Galeno e appena due secoli prima Fernelius, né fu il primo a
occuparsi del funzionamento degli organi; fu tuttavia il primo ad avere
una visione d'insieme del corpo umano in funzione, esattamente come
Vesalio, due secoli prima, aveva formato un quadro totale della
'fabbrica umana'. Gli esperimenti condotti sui muscoli portarono Haller
al concetto di irritabilità ma non fu certo il primo a enunciarlo, in
quanto già Glisson nella seconda metà del XVII secolo l'aveva definita
come capacità dei corpi a reagire agli stimoli esterni;
contemporaneamente ad Haller illustra questa funzione anche lo
Zimmermann nella Dissertatio physiologica de irritabilitate,
pubblicata a Gottinga nel 1731. Dimostrare che i muscoli avevano
capacità di contrarsi in seguito a stimoli non era difficile: bastava
metterli allo scoperto e 'irritarli', ad esempio con 'olio di vitriolo'
o 'burro di antimonio'. Lo stesso risultato si otteneva sia stimolando
il nervo che si distribuiva al muscolo, sia agendo direttamente sul
muscolo denervato; più difficile la dimostrazione per quanto riguardava
i nervi. Questi non erano più considerati dei vasi, ma conducevano il
fluido nervoso, sia dal centro verso i muscoli, che dalla periferia al
centro. Non si sapeva dove confluissero i nervi e da dove partissero,
fatta eccezione per la dura madre, ritenuta insensibile, mentre la
sostanza midollare, ritenuta invece molto sensibile, quando veniva
stimolata produceva paralisi, convulsioni e morte.
Accertato quindi che la sostanza nervosa era sensibile, ciò confermava
innanzitutto la capacità dei nervi di condurre sensazioni fino a un
'sensorio comune' la cui sede non era facilmente individuabile.
Sensibilità significava attività nervosa, alla quale presiedeva l'anima,
della quale i fisiologi più acuti del XVIII secolo dichiaravano di non
saper nulla. Per quanto influenzata dai principi del 'vitalismo' e del
'meccanicismo', la fisiologia di Albrecht von Haller è già oltre i
'sistemi': nei principi di irritabilità e di sensibilità, che sono alla
base di tutti i costituenti del corpo umano, non è necessariamente
implicita l'idea che le malattie si possono ricondurre a poche
situazioni elementari. Le cause sono molte, i processi sono diversi: non
è senza significato che la fisiologia di Haller sia contemporanea
all'anatomia patologica di Morgagni.
Oltre ad Haller, ricordiamo Herman Von Helmhotz (1821-94), che scrisse la
grande opera Handbook der physiologischen Optik e inventò
l'oftalmoscopio; Thomas Young, che scrisse un trattato On the
Mechanism of the Eye; Carl Ludwig (1816-95), professore di
Fisiologia all'Università di Zurigo, che contribuì validamente alla
conoscenza della pressione sanguigna e della funzione renale.
Ma fra tutti gli studiosi di fisiologia, spicca la figura di Walter
Bradford Cannon (1871-1945)' colui che iniziò le ricerche che
costituiscono la base delle procedure diagnostiche gastrointestinali di
ogni tempo.
LA
SCHEDA
Fu un
giovane studente del primo anno del Medical College di Harvard a
effettuare nel 1896 le ricerche che da allora sono alla base delle
prassi diagnostiche gastrointestinali. Walter Bradford Cannon individuò
un modo per utilizzare i nuovi raggi di Reintgen, o raggi X, per
studiare i processi digestivi, senza interferire con interventi
chirurgici o meccanici. Moltissime persone, assoggettandosi solo al
semplice e temporaneo fastidio di dover ingerire un liquido di contrasto
contenente solfato di bario e di stare in piedi tra l'apparecchio dei
raggi X e uno schermo fluorescente, debbono essere grate al dottor
Cannon per aver allungato loro la vita, per mezzo delle informazioni che
i loro medici hanno potuto ottenere dalla fluoroscopia
gastrointestinale. Questo brillante giovane, la cui carriera coincide
con gli anni in cui la scienza medica americana acquisì sempre maggiore
fama a livello mondiale, era destinato a divenire uno dei più importanti
fisiologi del mondo, nonché uno dei maggiori scienziati del suo paese.
Il dottor Cannon, la cui vita si divise tra laboratori e insegnamento,
negli ultimi anni affermò di credere che: «Tutti i fenomeni, per quanto
misteriosi possano sembrare, hanno una spiegazione naturale e sveleranno
il loro segreto al ricercatore perseverante, intelligente e cauto». La
sua attività di ricerca convalida l'affermazione di Joseph Henry, un
medico del XIX secolo: «I semi delle grandi scoperte sono costantemente
attorno a noi, ma mettono radici solo nelle menti preparate ad
accoglierli».
Walter Bradford Cannon nacque il 19 ottobre 1871 a Prairie du Chien
(Wisconsin), da Colbert H. Cannon e Sarah Denio Cannon. Il padre era un
impiegato delle Ferrovie e in seguito divenne sovrintendente ai
trasporti della Great Northern Railroad. La madre morì di polmonite
quando Walter aveva dieci anni, e nel letto di morte fece al figlio una
raccomandazione: «Walter, fai del bene al mondo». Fu un testamento
spirituale che egli non dimenticò, né trascurò mai.
Forse, come lo stesso Cannon accenna nei suoi scritti, la scelta del
lavoro della sua vita fu influenzata dall'essere nato nei pressi di Fort
Crawford, dove, cinquant'anni prima, il dottor William Beaumont aveva
condotto lunghi studi sul processo digestivo, attraverso una 'finestra'
fistolosa sull'addome di un paziente, Alexis St. Martin. Tuttavia, fu
un'insegnante della scuola superiore di St. Paul a consigliare a Cannon
di andare a studiare nell'Est. Così nel 1892, avendo con sé solo 180
dollari, entrò all'Harvard College di Cambridge, in Massachusetts. Da
allora in poi, durante i quattro anni di college e i quattro anni della
Harvard Medical School a Boston, il giovane studente si mantenne agli
studi con i propri guadagni. All'ultimo anno fu invitato a tenere dei
corsi di anatomia comparata all'Harvard College e al Radcliffe College e
quando, nel giugno del 1900 si laureò in medicina, accettò un posto di
assistente di fisiologia alla Harvard Medica! School. Un anno dopo sposò
la sua fidanzata di St. Paul, Cornelia James. Nel 1902 divenne
professore associato, e nel 1906 successe a Henry Pickering Bowditch
come professore di fisiologia ad Harvard, cattedra che tenne per
trentasei anni, fino a quando andò in pensione, nell'agosto del 1942. Il
dottor Bowditch, che aveva occupato quella cattedra per trentacinque
anni, era stato il primo titolare di una cattedra di fisiologia degli
Stati Uniti ed era stato a sua volta studente di Cari Ludwig a Lipsia.
Cannon, molto affezionato al suo maestro, si attribuiva spesso
l'appellativo di 'figlio' del dottor Bowditch e 'nipote' del dottor
Ludwig; il contributo che Cannon diede al progresso della fisiologia
avrebbe indubbiamente riscosso una profonda e 'paterna' approvazione da
parte del suoi predecessori.
Quando Walter Cannon si offrì volontariamente di avviare un progetto di
ricerca per integrare i suoi studi del primo anno di medicina, il
professor Bowditch, ravvisando in lui un potenziale talento, gli suggerì
di trovare un metodo per utilizzare i raggi di Róntgen al fine di
studiare il processo digestivo negli animali. Cannon si mise al lavoro e
costruì un apparecchio che permetteva di porre l'animale su di
un'apertura praticata in un tavolo ricoperto di piombo, sotto il quale
era collocato un tubo per i raggi X. Nei sui primi esperimenti Cannon
poté seguire il percorso di un bottone lungo l'esofago di un cane e un
bolo opaco mentre veniva inghiottito da un'oca. Dopo essersi servito di
vari animali, Cannon si rese conto che il gatto era il più adatto per i
suoi esperimenti. Impiegò per lo più il subnitrato di bismuto, in quanto
sostanza facilmente dissipabile e opaca ai raggi X, e tra le varie
sostanze da lui testate vi furono l'ossicloruro di bismuto e il solfato
di bario. Mescolando questi sali di metalli pesanti e insapori al cibo
che gli animali erano soliti mangiare, per varie ore Cannon riusciva a
osservare l'attività naturale degli organi digestivi come delle ombre
che attraversavano uno schermo fluorescente.
«Per secoli sacerdoti e macellai, scrutando le interiora delle loro
vittime sacrificate, disposero più o meno delle stesse conoscenze dei
medici sui processi meccanici della digestione» scrisse Cannon.
Tuttavia, le ferite traumatiche o chirurgiche alterano profondamente i
processi digestivi e, sebbene il XIX secolo volgesse oramai al termine,
sino a quel momento questa funzione vitale del corpo era ancora poco
nota sia ai medici sia alla gente comune.
Con il suo apparecchio improvvisato e i pasti di contrasto sapientemente
formulati, Cannon scoprì che poteva osservare i movimenti del tratto
digestivo, senza interferire con il processo e non disturbando in alcun
modo l'animale. «Mediante l'impiego dei raggi X» scrive Cannon nella sua
relazione «la velocità del passaggio del cibo attraverso l'esofago, la
velocità e il ritmo della peristalsi gastrica, le contrazioni oscillanti
dell'intestino tenue, la peculiare antiperistalsi dell'intestino crasso,
la rapidità con cui il contenuto gastrico viene scaricato nel duodeno,
il tempo impiegato dalle sostanze digerite per arrivare al colon, e
tutto ciò che internamente o esternamente può influenzare tali processi
può essere osservato per lungo tempo e senza interruzioni, mentre
l'animale rimane in uno stato di serenità e appagamento [...]». Il suo
primo studio, intitolato I movimenti dello stomaco studiati mediante i
raggi di Rontgen, fu pubblicato nel 1898 nell' American Journal of
Physiology.
Con l'istinto del vero ricercatore, Cannon riuscì a superare una delle
prime difficoltà che gli si presentarono, traendone uno spunto di
ricerca non meno significativo dello studio della digestione. Egli
osservò infatti che qualsiasi variazione dello stato emotivo
dell'animale — come ansia, paura o rabbia — si accompagnava a una totale
cessazione dei movimenti dello stomaco. Un'ulteriore osservazione degli
effetti delle emozioni sugli organi digestivi portò all'esplorazione del
sistema nervoso autonomo, che controlla tali movimenti. In questo
settore della fisiologia Cannon diventò un'autorità non meno di quanto
non lo fosse nella fisiologia della digestione. Le sue scoperte furono
pubblicate di volta in volta su varie riviste del settore e furono in
seguito raccolte in un libro dal titolo I fattori meccanici della
digestione, pubblicato nel 1911. Quattro anni dopo, uscì il famoso libro
del dottor Cannon
Mutamenti del corpo dovuti al dolore, alla fame, alla paura e alla rabbia.
Nello stesso anno, il 1915, egli riuscì a provocare sperimentalmente
l'ipertiroidismo.
Cannon ricoprì per tutta la vita il doppio ruolo di ricercatore e docente.
Nell'insegnamento, possedeva tutte quelle doti in grado di stimolare gli
studenti a pensare con la propria testa e a intraprendere ricerche
originali; al tempo stesso, come disse il professor Ralph B. Berry, «era
un buon 'cercatore', sapeva come individuare le vene del pregiato
minerale scientifico, ma sapeva (anche) come estrarne l'oro». Sebbene
Cannon non praticasse la professione medica, il suo codice rigorosamente
scientifico era governato dal codice del medico: tutti i suoi sforzi
erano diretti a trovare il modo di curare o alleviare le malattie umane.
La Prima guerra mondiale interruppe il lavoro di Cannon. Egli si recò in
Europa con un'unità medica di Harvard, il cui compito era quello di
studiare e combattere lo choc. I risultati degli studi e delle ricerche
che ne derivarono salvarono la vita di molte persone rimaste ferite in
combattimenti militari o civili. Venticinque anni dopo, durante la
Seconda guerra mondiale, Cannon fu chiamato a presiedere il Comitato
sullo choc e sulle trasfusioni del National Research Council.
Dopo la fine della Prima guerra mondiale, Cannon riprese l'attività di
ricerca e di insegnamento. Fu uno dei pionieri dello studio del sistema
nervoso autonomo, riuscendo a isolare nelle terminazioni nervose una
sostanza chimica, la simpatina, e a individuarne il ruolo di mediatore
degli impulsi tra nervi e muscoli. Le sue osservazioni lo convinsero
inoltre che il corpo di un essere vivente tende sempre a raggiungere un
equilibrio armonico, condizione che nel libro La saggezza de/corpo e in
altri scritti egli definì 'omeostasi'. Questo concetto è analogo a
quello di milieu interne elaborato in precedenza da Claude
Bernard.
Cannon fece delle ricerche anche sulla funzione delle ghiandole surrenali
e sugli effetti che le loro secrezioni hanno sul corpo, specie in
condizioni di stress o di eccitazione. Studiò altri organi a secrezione
interna, con particolare riferimento ai problemi genetici, nervosi e
psichici del sesso. Egli non esitò a seguire la propria curiosità, anche
quando lo portava a esaminare problemi che esulavano dall'ambito
fisiologico. Nel 1914 descrisse un apparecchio per determinare il tempo
di coagulazione del sangue.
Ma gli interessi di Cannon non si limitavano al campus universitario di
Harvard, né all'ambito nazionale. Nel 1929 accettò uno scambio di
cattedra con la Sorbona di Parigi, e nel 1935 con l'Union Medica!
College di Peiping, in Cina. Inoltre, più di cinquanta studenti
stranieri provenienti da diciassette paesi diversi, frequentarono i suoi
laboratori per approfondire i propri studi. Tra i suoi amici vi erano i
più importanti fisiologi del mondo, e partecipò attivamente a numerose
organizzazioni nazionali e internazionali. Nel 1914 fu eletto membro
della National Academy of Sciences e per parecchi anni ne presiedette la
Divisione relazioni internazionali. Fu anche Presidente del Comitato di
Fisiologia del National Research Council, dalla sua fondazione, nel
1916, fino alla sua morte. Come direttore del Comitato di tutela della
ricerca medica presso l'Amenican Medical Association rese un grande
servigio alla sua professione, opponendosi ai tentativi degli
antivivisezionisti di frenare la ricerca. Fece anche parte, insieme al
famoso mago Harry Houdini, di un comitato che si prefiggeva di ricercare
le prove dell'esistenza dei poteri soprannaturali. La sua amicizia con
Pavlov lo portò ad accettare la presidenza dell'American-Soviet Medical
Society. Era un amico leale e sincero e provava immediata compassione e
indignazione alla vista della sofferenza e dell'ingiustizia. La sua
organizzazione per l'assistenza medica ai lealisti spagnoli e allo
United China Relief non fu motivata da ragioni politiche, bensì dalla
grande compassione per coloro che soffrivano.
Cannon fu un ricercatore scientifico dall'inizio alla fine. Trascorse
esattamente cinquant'anni ad Harvard, come studente, assistente e
professore. Sebbene a volte dovesse sobbarcarsi un pesante lavoro
amministrativo, mandava avanti con entusiasmo i progetti di ricerca,
riuscendo ad inculcare ai suoi studenti la giusta dose di buon senso e
di idealismo; e il dottor Aub sostiene che i progressi nella ricerca
clinica che hanno caratterizzato questo secolo sono dovuti, in modo
certamente non trascurabile, a tale ispirazione iniziale.
L'adolescenza nel Wisconsin e nel Minnesota aveva trasmesso a Cannon una
grande passione per l'atletica e per la vita all'aria aperta. La
testimonianza delle prodezze alpinistiche di Cannon e della moglie si
può trovare nel Montana, dove una vetta che essi scalarono per primi
porta il loro nome. La loro famiglia, formata da un figlio maschio e
quattro femmine, viveva unita nell'affetto e nella serenità. Cannon
aveva un temperamento schietto e amichevole. Il suo ultimo libro, Il
cammino di un ricercatore, scritto nel 1942, subito dopo essere andato
in pensione, è sia autobiografico sia piacevolmente discorsivo
raccontando una vita di ricerche e di scoperte scientifiche.
Quando, da giovane, Cannon effettuò i suoi lunghi studi sui raggi X, i
pericoli connessi al loro impiego non erano ancora ben conosciuti; per
fortuna egli aveva parzialmente schermato con lamine di piombo
l'apparecchio che usava. Tuttavia, negli ultimi anni soffrì di una
dermatite acuta, che si sospettava fosse stata provocata dalle
radiazioni. Cessò di vivere a causa di un linfoma maligno, aveva quasi
settantaquattro anni quando passò a miglior vita, il 1° ottobre 1945.
NOTE
1 -
Lazzaro Spallanzani (1729-99) scrisse, tra l'altro, Prodromo sulle
riproduzioni animali (1766), Dell'azione del cuore nei vasi sanguigni
(1768), Experience sur la digestione de l'homme e des differentes
especies d'animaux (1784). E Fontana (1720-1805) studiò in particolare
gli organi di senso e scrisse, tra l'altro, Principi ragionati sulle
generazioni.
2 -
Lavoratore instancabile e
dinamico, pubblicò numerosi articoli sull'«Archiv fur Anatomie und
Physiologie», che diresse per molti anni. Studioso appassionato
dell'anatomia comparata, il suo maggior merito fu la pubblicazione
dell'Handbuch der Physiologie des Menschen (1833-40); fu professore di
anatomia e fisiologia dapprima a Bonn e poi, dal 1833, a Berlino, ove
rimase fino alla morte, all'età di 57 anni. Oltre ai contributi
all'embriologia (dotti di Miiller), egli confermò le scoperte di Sir
Charles Beh sulle radici spinali e sulla loro posizione, enunciò la
legge sull'energia specifica dei nervi, fece indagini sulla produzione
del suono da parte delle corde vocali e fu tra i primi ricercatori che
classificarono i tumori a seconda del loro aspetto microscopico. Nel suo
trattato di fisiologia è compresa anche la materia che oggi chiamiamo
psicologia e la sua acuta descrizione della natura della mente umana
merita tuttora d'esser letta. La scienza medica sembrava non aver altro
problema che stabilire gli esatti rapporti tra l'anima e il movimento,
quando nel 1747 un libretto pubblicato a Gottinga apriva l'era di una
scienza nuova: erano proprio le Primae lineae physiologiae di von
Haller. Il successivo trattato in otto volumi, Elementa physiologi ae
corporis umani, è un'opera nuova, in cui ogni organo trova una completa
descrizione anatomica che giunge fino alla struttura più fine; seguono
accenni alle proprietà fisiche e chimiche e un'interpretazione del loro
funzionamento. Vi sono riportate centinaia di esperimenti, per la
maggior parte relativi al tessuto muscolare e al sistema nervoso, poiché
a poco a poco lo studio della meccanica umana restringe il campo della
propria ricerca: dagli organi che si muovono o digeriscono o secernono
si passa ai nervi che li regolano e si risale ai centri da cui
dipendono; fu soprattutto scoperta la fisiologia del sistema nervoso.
«L'irritabilità» scrive von Haller nella sua Memoria sulle parti
irritabili e sensibili, è naturale a muscoli, dura quanto la vita, ed
anche dopo la morte finché i muscoli sian raffreddati negli animali di
sangue caldo, e molto più lungo tempo negli animali di sangue freddo. E
'essa' sola che anima i muscoli negli animali che non hanno nervi.
Vedesi operare da sé stessa né muscoli scoperti, e si richiama
irritandoli. Essa produce il moto senza l'aiuto dei nervi, essa sussiste
nel cuore, negli intestini, nelle gambe separate dal corpo; essa resta
attaccata ai muscoli dei quali i nervi si separano, o furono renduti
incapaci di operare con una forte legatura, e sussiste nelle parti il
senso delle quali è assolutamente abolito».
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