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STORIA DELLA MEDICINA PER IMMAGINI

ANTONIO MOLFESE
 

Glossario dei Termini Medici

 

ACQUA FREDDA
Per abbassare la febbre si usavano impacchi di acqua fredda o, in mancanza, neve o ghiaccio, posti sulle parti dove decorrono i grossi vasi, in modo che il sangue, raffreddandosi, contribuisse ad abbassare la temperatura.

ACROMEGALIA
Sindrome complessa conseguente ad alterazioni ipofisarie, caratterizzate dall'aumento del volume delle ossa piatte e dei tessuti molli (con tipica deformazione del capo, delle mani e dei piedi), dall'aumento di volume dei visceri e da squilibri metabolici. La sindrome nell'80% dei casi è dovuta alla presenza di un tumore della parte anteriore dellipofisi (adenopofìsi).

AEDES AEGYPTI
Dittero parassita animale e particolarmente dell'uomo che rappresenta il principale vettore del virus amarillico, agente della febbre gialla.

ANESTESIA
Nella medicina antica, con l'oppio, il giusquiamo, la mandragora, l'edera arborea e il succo di morella si imbeveva una spugna nuova che si lasciava disseccare al sole; quandooccorreva, si poneva la spugna in acqua calda e si facevano respirare al paziente i vapori da essa emessi; in questo modo si produceva sonno e quindi era possibile eseguire l'intervento chirurgico. Per risvegliare il paziente si usava un'altra spugna imbevuta di aceto, oppure succo di ruta e di finocchio posto nelle orecchie.

ANIMALCULES
Organismi animali o vegetali, erano così chiamati i batteri alla loro prima osservazione microscopica.

ANTITOSSINA EIFTERICA
Anticorpo in grado di neutralizzare la tossina difterica; si preparava iniettando bacilli della difterite nei cavalli, il cui sistema immunitario produceva anticorpi, e quindi estraendo del loro sangue l'antitossina.

ANTRACE
Era chiamato così il Carbonchio ematico (vedi) per il fatto che la pustola maligna, espressione della malattia (localizzata per lo più sulle parti non coperte da indumenti), si presenta di colore nero.

APOPLESSIA
Sindrome di origine vascolare caratterizzata dall'improvviso insorgere di sintomi neurologici più o meno gravi, come paralisi sensitiva e motoria, perdita di coscienza e simili.

ARRESTO CARDIACO
Improvvisa sospensione dell'attività del cuore in seguito a numerose e svariate cause; oltre all'arresto cardiaco vi può esserci l'arresto respiratorio, cioè la sospensione del respiro dovuto anche esso a cause varie.

ASCESSO
Raccolta di materiale purulento in una cavità neoformata dell'organismo, diversamente da altre raccolte di pus che, disponendosi all'interno di cavità preesistenti, assumono il nome di empiemi.

AUSCUITAZIONE
Ascoltare con l'orecchio o con appositi strumenti (fonendoscopi) i fenomeni sonori prodotti degli organi interni per formulare una diagnosi.

BACILLO
Microrganismo monocellulare di forma allungata o filamentosa.

BATTERI
Denominazione generica dei microrganismi unicellulari della classe degli schizomiceti, di forma sferica, ricurva o bastoncellare; alcuni sono patogeni per l'uomo e per gli animali, mentre altri svolgono importanti funzioni biologiche, quali la degradazione enzimatica dei complessi organici costituiti dalle spoglie animali e vegetali presenti sulla terra, la fissazione dell'azoto atmosferico, la produzione di antibiotici, la fermentazione di svariate sostanze, come ad esempio il vino e il latte.

BATTERIOLOGIA
Parte della microbiologia che studia i batteri.

BERI BERI
Malattia dovuta alla mancanza totale o a una spiccata deficienza della vitamina Bl nell'organismo, per scarsa o mancata introduzione di essa con gli alimenti o per malassorbimento della stessa a livello intestinale.

BILE
Liquido di colore giallo verde e di sapore amaro che viene prodotto dal fegato e raccolto nella cistifellea ed è indispensabile per la digestione.

BILE GIALLA
Più che al liquido di colore giallo prodotto dal fegato, questa locuzione si riferiva a uno dei quattro temperamenti sui quali si fondava la teoria degli umori nel Medioevo: il sanguigno allegro (sangue), il collerico irascibile (bile gialla), il malinconico depresso (bile nera), il flemmatico (muco).

BILE NERA
La bile nera era una sostanza fittizia; la convinzione della sua esistenza si basava, originariamente, sulla osservazione che i malati espellevano masse nere che altro non erano che sangue con emoglobina trasformata nelle feci, nell'urina e nel vomito.

BIOLOGIA
Scienza che studia la vita e le caratteristiche degli organismi viventi, animali e vegetali, comprendendo quindi discipline come botanica, zoologia, anatomia e genetica.

CALCOLOSI RENALE
Affezione morbosa molto frequente, caratterizzata dalla comparsa di calcoli, e talvolta molto grave, per le possibili ripercussioni sulle funzioni renali. I sintomi rivelatori sono: dolori di intensità molto variabile, ma spesso atroci e comparsa di pus e di sangue nell'urina; tuttavia, se le dimensioni del calcolo sono piccole, la canalizzazione dell'urina non è ostacolata e non si ha alcun sintomo.

CALCOLOSI (urinaria, biliare, pancreatica, salivare)
Formazione di concrezioni insolubili in seno ai liquidi dell'organismo per precipitazione di alcuni componenti di essi. Il fenomeno avviene frequentemente nell'urina, nella bile, nel succo pancreatico, nel prodotto di secrezione delle ghiandole salivari ed è di solito facilitato da un'infiammazione degli organi preposti alla formazione o al deposito dei liquidi citati.

CARBONCHIO EMATICO
Malattia infettiva contagiosa, acuta, che interessa l'uomo e gli animali domestici, caratterizzata talora da una pustola iniziale di colore scuro, seguita da setticemia sostenuta da un bacillo.

CAROTIDE
Grossa arteria pari del collo, biforcata in due rami, che porta il sangue al capo e al collo. Gli antichi usavano comprimere la carotide (seno carotideo) per indurre il sonno e così mettevano in anestesia il paziente per poterlo operare. Infatti il seno carotideo è una piccola dilatazione fusiforme della carotide, contenente nelle sue pareti dei tensocettori che vengono stimolati dalle variazioni della pressione sanguigna; in caso di stimolo, anche manuale, si produce rallentamento del battito cardiaco e caduta della pressione arteriosa.

CASTRAZIONE RADIOLOGICA
Distruzione delle gonadi a mezzo di radiazioni ionizzanti; generalmente viene praticata a fini terapeutici.

CATARATTA
Opacizzazione del cristallino per cause congenite, traumatiche, tossiche o dismetaboliche, che si manifesta con una diminuzione del visus ad andamento progressivo, abbagliamento, miopia.

CATARTICO
Sostanza che ha effetti purgativi sull'organismo umano.

CATETERE DI PIOMBO
Piccolo tubo flessibile che si introduceva in cavità dell'organismo a scopo terapeutico o diagnostico. Prima dell'uso della gomma e del caucciù, si usavano cateteri di piombo in quanto il metallo era facilmente modellabile anche a freddo.

CECITÀ
Assenza del potere visivo. Può essere assoluta o relativa, temporanea o permanente.

CEFALEA
Dolore avvertito al livello del capo, a carattere continuo o intermittente o semplicemente occasionale, di diversa intensità o localizzazione; può essere avvertita come diffusa a tutto il capo o localizzata a una sola parte di esso.

CHEMIOTERAPIA
Cura delle malattie attraverso la produzione e l'uso di farmaci con azione specifica sugli agenti infettivi il più possibile innocua per il resto dell'organismo. Il farmaco impiegato può avere un'azione antibatterica o antiparassitaria ed è ottenuto per sintesi chimica.

CIRCOLAZIONE SANGUIGNA
Flusso ininterrotto del sangue all'interno dei vasi sanguigni attraverso il corpo; viene sostenuta dalle contrazioni ritmiche del cuore.

CIRROSI EPATICA
Grave affezione, che può essere la conseguenza di diverse malattie epatiche ed è caratterizzata da un aumento di consistenza dell'organo e da una diffusa disorganizzazione della sua architettura globulare.

COCCHI
Cellule batteriche di forma rotondeggiante, ovale o reniforme.

COLERA
Malattia contagiosa dovuta al vibrio cholerae; il contagio avviene dal soggetto malato o dal portatore, che eliminano il vibrione con le feci e il vomito. Dopo un'incubazione da 1 a 5 giorni si hanno diarrea abbondante, vomito, dolori addominali. Le numerose scariche portano al collasso il malato.

COLICA
Dolore spasmodico, avvertito a livello dei visceri addominali. Nel caso che siano interessate le vie biliari o urinarie, è spesso dovuta a litiasi.

COLICA INTESTINALE
Forte dolore addominale dovuto a violente contrazioni e spasmi di organi a muscolatura liscia, causati da processi infiammatori acuti.

COLICA RENALE
Dolore spasmodico, localizzato alla parte bassa della schiena, che si irradia ai genitali esterni e alla radice delle cosce; dovuta per Io più a litiasi, provoca un dolore acuto e improvviso, accompagnato a volte da febbre e da un impellente bisogno di urinare.

CONVULSIONI
Serie di rapide contrazioni muscolari involontarie, frequenti soprattutto nei bambini; possono avere una causa nervosa o comparire, durante una malattia infantile, quando la febbre è elevata.

COPPETTE
Piccoli vasi di vetro che venivano applicati sulla pelle per provocare una vasodilatazione, allo scopo di decongestionare i tessuti e gli organi profondi; era praticata in passato nella cura dei dolori reumatici e muscolari. Per favorire l'applicazione si poneva una goccia di alcol che si infiammava, si produceva sottrazione di ossigeno e quindi il vuoto, per cui la coppa si attaccava alla cute e poteva così svolgere la sua attività terapeutica.

COREA MINORE (COREA DI SYDENHAM) O BALLO DI SAN VITO
Infettiva o reumatica, è dovuta a encefalite e compare generalmente nell'infanzia; oltre a modifiche del carattere, insorgono movimenti coreici accompagnati da ipotonia e da disturbi psichici di varia gravità.

CULEX FASCIA TUS
Insetto della famiglia dei Culicidi, dotato di apparato buccale perforante, che si nutre delle sostanze zuccherine del sangue (noto con il nome generico di Zanzara). Ce ne sono di vari tipi e sono portatrici di agenti parassitari di alcune malattie infettive.

DENGUE
Malattia virale trasmessa attraverso la puntura delle zanzare, precisamente dell'Aedes Aegypti; i virus in causa possono essere più di uno, quali il virus dengue 1 e 2 e il virus delle febbre del Nilo Occidentale. La malattia si manifesta solamente quando il clima è caldo, quando cioè è favorevole allo sviluppo della zanzara; all'esordio della malattia si ha febbre elevata che insorge improvvisamente, accompagnata da brividi, dolori intensi in tutto il corpo, specie alla schiena, all'estremità, mal di testa, bruciore di gola, profonda prostrazione, irritazione della congiuntiva e arrossamento a macchia diffusa della cute.

DIABETE MELLITO
Forma morbosa caratterizzata dall'aumento del valore dello zucchero nel sangue, dovuto alla cattiva utilizzazione del glucosio a livello dei tessuti; come conseguenza del suo aumento nel sangue (iperglicemia), lo si può trovare nelle urine (glicosuria). La cura è in un primo momento la dieta e farmacologico in un successivo momento.

DIARREA
Aumento del numero delle evacuazioni giornaliere, cui si accompagna la ridotta consistenza delle feci, che nei casi estremi diventano liquide, in quanto per i disturbi intestinali in atto non si ha, come di norma, l'assorbimento dell'acqua a livello di intestino crasso. Le cause sono molteplici e possono essere ricondotte alla seguente condizione: affezioni intestinali da malattie infettive, cattivo assorbimento, malattia del pancreas, malattie neurologiche, disturbi endocrini, disturbi psicogeni.

DIGESTIONE
Complesso delle trasformazioni che i cibi subiscono nelle diverse parti del tubo digerente per divenire assimilabili dall'organismo. La digestione difficile, detta anche dispepsia, spesso è accompagnata da turgore, pesantezza gastrica, acidità.

DISPEPSIA
Termine che indica genericamente un disturbo della digestione; vengono distinte forme primitive (senza alcuna malattia organica) e forme secondarie (a una patologia dell'apparato digerente o a una patologia extra-intestinale).

DISSENTERIA BACILLARE
Infezione intestinale assai frequente, che talora può passare inosservata per il fatto che i sintomi sono molto attenuati. La malattia è causata da vari tipi di bacilli e può assumere proporzione epidemica a causa di acqua e latte inquinato. Sovente la dissenteria insorge all'improvviso con diarrea, febbre, crampi al basso ventre, nausea, brividi, dolori muscolari e sonnolenza. Nella diagnosi differenziale vanno prese in considerazione infezioni virali e parassitarie. La terapia è medica.

DIVINAZIONE
Nelle religioni antiche e primitive, arte di predire il futuro attraverso l'interpretazione di eventi ritenuti manifestazioni divine. Sinonimo di auspicio, profezia e intuizione.

DROSOFILA
Insetto del genere Drosofila, che viene utilizzato in biologia per lo studio dei cromosomi.

ELEFANTIASI
Imponente ispessimento della cute sottocutanea degli arti inferiori, conseguente a una molteplicità di affezioni; viene definita così perché gli arti risultano ingrossati e deformati, assumendo un aspetto simile a quello delle zampe degli elefanti. Può essere lo stadio terminale di un'insufficienza del circolo linfatico (vedi linfoedema) oppure raramente venoso, cui sono sovrapposte complicazioni batteriche. Può rappresentare l'esito finale di una neurofibromatosi.

ELETTRICITÀ ANIMALE
L'elettricità è la forma di energia che si manifesta come attrazione o repulsione di elettroni e protoni; in particolare l'elettricità animale è l'insieme di fenomeni elettrici che si verifica negli organi e nei tessuti animali.

EMATEMESI
Presenza di sangue non digerito, in quantità variabile, nel materiale vomitato, di origine gastrica o esofagea.

EMBRIOTOMIA
Operazioni di smembramento un tempo eseguite sul feto morto per consentirne l'uscita dal grembo materno.

EMICRANIA
Disturbo improvviso e acuto caratterizzato da sofferenza cerebrale (senza lesione organica del cervello) o mal di testa (abitualmente da un solo lato), con vomito e fotofobia (cioè insofferenza per la luce). Ha base familiare. Le crisi si ripetono nel corso del tempo.

EMIPLEGIA
Abolizione della motilità volontaria che interessa una metà laterale del corpo, determinata da una lesione in genere vascolare o turinorale a livello dell'emisfero cerebrale controlaterale (area motoria o del tronco encefalico o delle vie piramidali a livello dei primi segmenti cervicali).

EMORROIDI
Dilatazione varicosa della rete venosa sottomucosa del retto; si distinguono in interne ed esterne.

EMOTTISI O EMEFTOE
Espulsione dalla bocca una quantità più o meno abbondante di sangue proveniente dalle vie respiratorie; il sangue può avere origine da un'emorragia dell'apparato respiratorio oppure da un versamento ematico di un organo vicino, che si è fatto strada attraverso l'albero respiratorio.

EMPIEMA
Raccolta di pus liquido in una cavità naturale dell'organismo; ha insorgenza generalmente acuta, con febbre elevata e brividi; se interessa la pleura vi è dolore all'emitorace colpito, con tosse secca e respiro superficiale, riduzione del respiro all'auscultazione, modificazioni palpatorie e percussorie. Da una puntura esplorativa si estrae dalla pleura un liquido purulento.

EPIDEMIOLOGIA
Studio della diffusione delle malattie infettive ed endemiche.

EPILESSIA
Malattia caratterizzata da crisi convulsive che possono insorgere improvvisamente, anche senza una causa apparente.

ERISIPELA
Malattia infettiva caratterizzata da un periodo di incubazione che può variare da poche ore a una settimana. I sintomi hanno un inizio brutale, con una tensione dolorosa nel punto dove si sviluppa la manifestazione erisipelatosa e una reazione ghiandolare satellite, cioè delle ghiandole della zona colpita; da 12 a 24 ore dopo l'esordio si forma una placca erisipelatosa, costituita da una tumefazione piatta sopraelevata, di colorito rosso vivo e lucente, più pallido al centro e alla periferia, calda al tatto e dolorosa, mentre la pelle è secca, talvolta rugosa. Vi è poi un periodo di risoluzione, in cui si ha l'attenuazione generale dei sintomi. L'agente specifico è lo streptococco. L'eresipela era una complicanza frequente degli interventi chirurgici prima dell'avvento dell'antisepsi e degli antibiotici.

FEBBRE
Aumento della temperatura corporea, accompagnato da accelerazione dei battiti cardiaci. È un sintomo di varie malattie. Per abbassare la temperatura corporea si usano mezzi fisici (acqua fredda (vedi), ghiaccio, oppure farmaci (antipiretici).

FEBBRE ESANTEMATICA
Malattia infettiva contagiosa caratterizzata dall'apparizione brusca e inattesa dell'eruzione esantematica dopo la defervescenza e dalla scomparsa rapida dell'esantema.

FEBBRE GIALLA
Malattia infettiva esotica, detta anche Febbre amarillica, causata da un virus, il quale viene inoculato con una puntura di una zanzara, la Stegomya Fasciata o Aedes Aegypti. Gli organi colpiti sono essenzialmente il fegato e i reni; l'incubazione è in media di 6 giorni, poi compaiono la febbre, l'ittero (colorito giallastro della cute), vomito, emorragie nasali, epigastriche e urinarie. La letalità è del 50-70%.

FEBBRE RICORRENTE
Malattia infettiva esotica, causata da una spirocheta, il Treponema di Obermeyer o Borrellia Ricorrentis, la quale viene inoculata dal pidocchio. L'incubazione è di otto giorni, la sintomatologia è caratterizzata da accessi febbrili, della durata di alcuni giorni, intervallati a periodi di sei giorni o più senza febbre e con relativo benessere.

FEBBRE TIFOIDE
Malattia infettiva acuta, causata dalla Eberthella tiphi. E' caratterizzata da un periodo di incubazione della durata media di due settimane. nella fase preliminare della malattia, i sintomi sono costituiti da malessere generale, dolore di testa, anoressia, dolore addominale, stitichezza, febbre che si eleva di giorno in giorno e modesto ingrossamento della milza. Seguono un periodo di stato, in cui l'ammalato rimane coricato sul dorso, immobile e prostrato, e un periodo di declino, con attenuazione della febbre fino all'ipotermia, regolarizzazione del polso, comparsa della sonnolenza, ripresa delle funzioni digestive. Molto pericolose sono le complicanze: emorragie, perforazioni intestinali e flebiti.

FERITA
Lacerazione di tessuti cutanei provocata generalmente da trauma; si parla di ferita profonda quando la lesione interessa anche i piani anatomici sottostanti la cute, di ferita penetrante quando la lesione giunge nella cavità dell'organismo. A seconda dell'agente traumatizzante, le ferite si distinguono in: ferite da taglio, da punta, contuse e lacero-contuse, e da arma da fuoco.

FILARIOSI
Parassitosi dovuta a diverse specie di Filarie, che colpisce alcune milioni di persone in Asia, Oceania e America Centrale. Si contrae in seguito a punture di zanzara. Si manifesta con sintomi cutanei (edema cui si associano congiuntivite e dolori articolari) o linfatici (strie linfatiche, seguite da stasi linfatica cronica che arriva alla elefantiasi). La diagnosi è possibile con la ricerca dei parassiti.

FILI PER SUTURA
Un tempo per la sutura delle ferite si usavano fili di cotone di lino o di seta, opportunamente trattati; in seguito entrò nell'uso un materiale costituito da intestino di gatto o di pecora (catgut) che, essendo composto di sostanze organiche, veniva disgregato e riassorbito nel corso di circa due settimane. Se si impiegava catgut impregnato con sali di cromo, il materiale veniva riassorbito in un tempo più lungo.

FISTOLA
Lesione costituita da un canale che si forma nella profondità dei tessuti e sbocca all'esterno o in una cavità interna; da essa fuoriesce una secrezione costituita da liquidi fisiologici (urina, bile, saliva) oppure da pus. Vi sono fistole congenite e acquisite. La fistola può essere originata da un trauma, ad esempio da una ferita, oppure da un processo infettivo svoltosi in profondità e che in seguito si apre all'esterno dando luogo a un tragitto fistoloso. La fistola non ha tendenza a chiudersi perché in profondità continua ad agire il processo morboso. Frequente è la fistola anale, cioè la comunicazione tra la cute e l'intestino retto.

FLEMMA
Nella medicina ippocratica era uno dei quattro umori dell'uomo, che si riteneva responsabile della debolezza e della pigrizia.

GONOCOCCO
Diplococco a forma di chicco di caffè del genere Nesseria Gonorreae, agente della blenorragia.

GOTTA
Tipica malattia del ricambio di alcune sostanze (le cosiddette purine, note anche come acidi urici) che si accumulano nel sangue. L'acido urico chimicamente appartiene al gruppo delle xantine, sostanze assai affini alla caffeina del caffè e alla teina del tè. L'acido urico deriva dalla degradazione delle proteine. Si manifesta con disturbi alle articolazioni: attacchi ripetuti di infiammazione dolorosa, localizzata soprattutto all'alluce, oppure con depositi di urati sullo stesso (tofì). La gotta è una malattia costituzionale, molto spesso ereditaria, che predilige la quarta età e il sesso maschile.

IDROPISIA
Presenza di liquido nelle cavità sierose nell'organismo (pleura, pericardio, colecisti, peritoneo) o nel tessuto connettivo (vedi Edema). La idrope è provocata dalla fuoriuscita di siero dai capillari del sangue e della linfa per alterazioni circolatorie (nefriti, scompenso cardiaco), per irritazione sierosa o per eccessiva ritenzione di cloruro di sodio.

IGIENE
Ramo della medicina che mira alla conservazione della salute fisica e psichica dell'individuo e della collettività, con misure atte a rendere
l'organismo più resistente alle aggressioni dell'ambiente, svolgendo anche un'azione di prevenzione delle cause esogene delle malattie. È l'insieme delle norme che mirano alla salvaguardia della salute, specie con riferimento alla pulizia personale e degli ambienti.

IMMUNOLOGIA
Disciplina che studia i fenomeni immunitari negli organismi animali e vegetali.

INDIGESTIONE
Turba digestiva generalmente causata da un pasto troppo abbondante o dall'assunzione di cibi difficilmente digeribili. È caratterizzata da senso di ripienezza e talvolta è accompagnata da nausea e vomito, che però arreca sollievo e spesso è addirittura necessario provocare.

INFRAZIONE VERTEBRALE
Frattura incompleta di una vertebra della colonna vertebrale, che non giunge a interessarne l'architettura a tutto spessore

IPNOTISMO
Particolare stato psicologico (ottenuto attraverso l'applicazione di una tecnica detta ipnotismo), nel quale l'ipnotizzato assume un certo comportamento, che accetta per suggestione e in modo privo di critica. L'ipnosi si basa su tre elementi: il carisma dell'ipnotista, la capacità d'immaginazione dell'ipnotizzando e la ripetizione costante di un'idea. Nell'ipnosi si hanno diversi stati di profondità del fenomeno (trance), che inizia con il rilasciamento muscolare e prosegue con la catalessi rigida. Nelle fasi più avanzate si può avere sonnambulismo (il soggetto in trance apre gli occhi, parla e cammina).

IPOCONDRIA
Termine psichiatrico e psicologico che descrive la tendenza a vivere con ansia e preoccupazione la propria salute fisica e lo stato del proprio corpo. In alcuni malati (nevrotici) l'ipocondria diventa un vissuto ossessivo (non dominabile con la volontà) capace di accompagnarsi a veri e propri disturbi che prima sono funzionali (neurovegetativi) e poi diventano organici (coliche intestinali, ulcere gastroduodenali, asma bronchiale). Il malato restringe il proprio campo di attenzione e lo concentra sul proprio organismo, dove spesso avverte situazioni di malessere diffuso.

ISTERIA
Sindrome di interesse psichiatrico che colpisce preferibilmente le donne e che si manifesta con modificazioni corporee o psicologiche dovute a una causa inconscia. Gli psicanalisti preferiscono parlare di 'conversione isterica', per indicare che una tendenza affettiva invece di essere proiettata verso le persone presenti nell'ambiente esterno si orienta sul corpo. L'isterismo ha dunque tre tipi di sintomi: il primo è la grande crisi isterica che consiste in un'improvvisa caduta a terra sempre in presenza di qualcuno e sempre senza riportarne ferite; il secondo gruppo di sintomi riguarda i fenomeni vasomotori e vegetativi — paralisi, anestesia, tremori, mutismo, incapacità di camminare e stare in piedi — senza lesioni neurologiche; il terzo gruppo di sintomi riguarda le alterazioni psicologiche: amnesie o ottundimento della coscienza, depressione, euforia. La terapia farmacologica si basa sui neurolettici.

ITTERO
Diffuso colorito giallo della cute e delle mucose, che consegue a un abnorme aumento della quantità di bilirubina o di altri prodotti di degradazione dell'emoglobina, presenti nel sangue o nei liquidi interstiziali. Se ne distinguono vari tipi: ittero pre-epatico o emolitico; ittero meccanico o da stasi o colostatico; ittero epatocellulare.

LEBBRA
Malattia infettiva denominata anche Morbo di Hansen. È causata dal bacillo di Hansen o micobatterio della lebbra; nella maggior parte dei casi la malattia inizia nell'infanzia e nella giovinezza. Si distinguono due forme cliniche: la lebbra tubercoloide, tipo T, con lesioni della pelle poco infiltrate, ma con frequenti lesioni nervose insensibilità di zone cutanee e cancrene secche; e la lebbra lepromatosa tipo L, con lesioni cutanee estese, ricche di bacilli infiltrati (noduli cutanei o leproni), che conferiscono al volto un aspetto caratteristico (la cosiddetta facies leonina) e inoltre localizzazioni ghiandolari nel fegato, nei reni, nell'intestino, nelle ossa e negli occhi. Nel Medioevo alle frontiere, specie durante le epidemie, le guardie sottoponevano i viaggiatori a controlli sanitari; uno di questi era rappresentato dall'infissione nel setto nasale di un ago: dal momento che la lebbra produceva anestesia specie in questo organo, se il soggetto non provava dolore la diagnosi era sicura.

SPINA DORSALE (lesione della)
Alterazione strutturale morfologico-funzionale, di origine traumatica o patologica.

MAGIA
Arte o scienza occulta che suppone di trarre dalle forze naturali effetti straordinari, mediante tecniche misteriose e segrete, atte anche a dominare forze sovrumane o demoniache. È anche considerata sapienza divinatoria e astrologica dei maghi persiani che apparvero al mondo occidentale come i possessori di misteriose tecniche volte a dominare l'attività delle forze sovraumane e a costringerle entro determinati schemi di comportamento. Può essere considerata un'attività che si avvale di potenze demoniache e di riti sacrileghi allo scopo di ottenere poteri soprannaturali per fini delittuosi.

MAL DI TESTA
Dolore localizzato al capo, di varia intensità e natura.

MALARIA
Malattia infettiva, detta anche paludismo, causata da parassiti trasmessi all'uomo dalla puntura di una zanzara. Il farmaco antimalarico per eccellenza è la china, che combatte gli accessi febbrili caratteristici di questa grave malattia.

MALATTIE AGLI OCCHI
Di origine infiammatoria, interessavano specialmente la congiuntiva e la cornea. Erano causate da stimoli allergici, ma anche da infezioni, tra cui primeggiava il tracoma.

MALATTIE URINARIE
Malattie infiammatorie che interessano specialmente l'apparato urinario: rene e vescica (cistiti), uretera e prostata (prostatiti).

MELENA
Termine generico riservato all'emissione di sangue dal retto, che può essere riconosciuto dallo stesso paziente (colore caratteristico), dal medico (feci di aspetto nerastro), dal laboratorio (esame microscopico delle feci). E dovuta a sangue digerito proveniente da emorragia del tubo digerente. La cura è in rapporto alle varie cause determinanti.

MICROBO
Microrganismo patogeno o non, capace di produrre, se patogeno, varie malattie nell'uomo.

MICROSCOPIO
Strumento ottico che, mediante un sistema di lenti, fornisce l'immagine ingrandita di oggetti, organismi, campioni di sostanze. ecc.. di dimensioni molto ridotte, generalmente invisibili a occhio nudo.

MILZA
Organo parenchimatoso riccamente vascolare, di forma ovoidale, la cui funzione è quella di distruggere i globuli rossi invecchiati o alte﷓
rati e di fornire i linfociti. Situata nella parte sinistra dell'addome, sotto il diaframma, la milza alcune volte può ingrandirsi probabilmente per un accumulo di eritrociti non più vitali.

MILZA INGRANDITA (SPLENOMEGALIA)
L'aumento di volume della milza era causato per lo più dalla malaria; l'indice splenico (segno di malaria cronica) stava a indicare il numero di pazienti che presentavano questo segno e il volume dell'organo, espresso in gradi, che poteva andare dal I al IV (debordante dall'arcata costale fino a occupare lo spazio che giunge al fianco sinistro).

MONOPLEGIA
Termine neurologico con cui si descrive la paralisi, cioè la perdita del movimento volontario, di un solo arto. Questa mancanza di forza, se riguarda un braccio, dipende quasi sempre da una trombosi della branca terminale dell'arteria cerebrale anteriore che irrora la porzione della capsula interna, nella quale passano le vie che conducono il comando del movimento della corteccia cerebrale al muscolo. Per la monoplegia a carico della gamba, la trombosi è solitamente dovuta a un ramo ricorrente dell'arteria cerebrale anteriore che irrora la porzione di corteccia cerebrale da cui partono i comandi per il movimento della gamba.

MORBILLO
Febbre esantematica, molto contagiosa, causata da un virus; l'eruzione cutanea, che dura soltanto 3-4 giorni, compare sul viso e poi si generalizza.

OCULISTICA
Settore della medicina che studia le patologie connesse all'organo della vista e che si occupa del relativo trattamento terapeutico.

OFTALMIA
Infiammazione dell'occhio, che può interessare tutte le sue parti; generalmente inizia con una blefarite (infiammazione delle palpebre) o una congiuntivite (infezione della congiuntive).

OFTALMOLOGIA Sinonimo di oculistica.

OSSURIASI
Malattia cosmopolita, caratterizzata da prurito prevalentemente notturno e congestione anale;. Qualche volta i bambini colpiti sono tristi, irritabili e disattenti a scuola. È un'affezione frequente nell'infanzia, ma possono esserne colpiti anche gli adulti, specie se di sesso femminile; spesso si hanno contagi nell'ambiente familiare. Complicazioni possibili sono le vulvovaginiti nei bambini oppure le infiammazioni appendicolari. L'ossiuro è un piccolo nematode, molto affilato, la cui lunghezza è di 1 cm nella femmina e di 0,5 cm nel maschio; è un ospite abituale nell'intestino cieco, con flessibili localizzazioni nelle regioni vicine.

OSTEOMIELITE
Infezione del midollo osseo, con formazione di pus, dovuta a stafilococchi e streptococchi, meno frequentemente ad altri microbi. L'infezione può giungere all'osso per via sanguigna, avendo come punto di partenza un foruncolo, una tonsillite o un'otite o un'infezione della pelle, oppure può derivare da un'azione purulenta vicina, o infine può penetrare dall'esterno, attraverso una ferita o una frattura esposta. La parte di osso necrotica rimane a poco a poco isolata dall'osso sano circostante e forma il cosiddetto 'sequestro osseo'. Il pus può anche farsi strada dall'osso alle parti molli circostanti, fino a perforare la pelle attraverso un canale detto 'fistola'.

OSTETRICIA
Branca della medicina che studia la gestazione, il parto e il puerperio e ne cura le patologie, in stretta connessione con la ginecologia.

OTITE (MEDIA)
Processo infiammatorio specifico acuto cronico dell'orecchio (medio); le forme acute possono essere catarrali o purulente. L'otite catarrale è di origine tubarica e può avere carattere trasudativo quando è provocata da ostruzione tubarica o carattere infiammatorio essudativo quando è conseguente a un processo infiammatorio della tuba stessa.

OTOPLASTICA
Intervento di chirurgia plastica che prevede la ricostruzione del padiglione auricolare leso in seguito a trauma o, un tempo, a scopo di sfregio o punizione.

PARALISI
Termine neuropsichiatrico con il quale si indica l'incapacità (dovuta a una lesione organica del sistema nervoso centrale o periferico, a una sofferenza dei muscoli o all'incapacità psicologica) di compiere un movimento. Per consuetudine il termine descrive impropriamente il blocco della motricità della muscolatura striata volontaria, ma si può avere paralisi anche della muscolatura liscia vegetativa (vasoparalisi, atonia intestinale). Si distingue clinicamente una paralisi flaccida, nella quale il muscolo è molle e privo di tono, e una paralisi spastica, nella quale il muscolo resta contratto in permanenza.

PARASSITOSI INTESTINALE
Presenza nell'intestino di vermi parassiti. I più diffusi in Europa sono i vermi cilindrici, gli ossiuri e gli ascaridi; tra i vermi piatti, le varie tenie, soprattutto la tenia del bue (Taenia saginata).

PESTE
Malattia endemico epidemica in alcune regioni, ma che può determinare, se non circoscritta da misure sanitarie, terribili epidemie in altre regioni (celebri quelle esplose a più riprese anche in Europa nell'antichità). Sono conosciute la forma bubbonica, quella polmonare e quella, più rara, setticemica. L'agente responsabile della peste è un coccobacillo, il bacillo di Yersin, che nell'ambiente è distrutto dal calore, dalla luce, dall'essiccamento e dagli antisettici. La malattia attacca i topi, colpendoli in forma acuta e cronica. La trasmissione avviene abitualmente dal topo all'uomo e gli agenti mediatori sono le pulci, che succhiano il sangue del topo e infettano l'uomo con le loro deiezioni o direttamente per puntura.

PINZE CHIRURGICHE
Per estrarre spine o altri corpi estranei fermatisi nella gola, si costruiva con del piombo uno strumento a forma di pinza, che si introduceva nella gola del paziente per estrarre il corpo estraneo.

PLEURITE
Infiammazione della pleura (sacco che avvolge bilateralmente il polmone), che può assumere aspetti diversi. Nella pleurite secca (in cui non si ha formazione di liquido) i sintomi sono spesso scarsi, rappresentati da dolore sordo nella sede della lesione o a distanza (alla spalla, alla colecisti, all'appendice in casi di pleurite diaframmatica), diminuzione delle escursioni respiratorie, rumori di sfregamento immodificabili con la tosse e percepibili all'ascoltazione; coesistono febbre modesta e tosse secca con scarso o assente espettorato. Nella pleurite con versamento di liquido pleurico i sintomi descritti sono molto più marcati.

POLLINOSI O FEBBRE DA FIENO
Allergia ai pollini, è detta anche comunemente Febbre da fieno, con denominazione però impropria, perché la febbre non esiste quasi mai, e perché si può essere allergici ai pollini di qualsiasi pianta. È caratterizzata da crisi di congestione nasale accompagnata da starnuti e da abbondanti emissioni di una secrezione pressoché acquosa; spesso anche gli occhi sono lacrimosi. Molte volte vi sono anche tosse oppure eccessi di asma, essendo interessati anche i bronchi. Caratteristica è la ricorrenza stagionale, corrispondente all'epoca della fioritura delle piante allergeniche. Ne sono colpiti prevalentemente soggetti in giovane età.

POLMONITE
Infiammazione di una zona di uno o di entrambi i polmoni: in quest'ultimo caso si parla di polmonite bilaterale. Molteplici sono le cause, molto variabile è quindi la sintomatologia. La polmonite da microbi, e precisamente da pneumococchi o pneumobacilli, da stafilococchi e da streptococchi, ha un inizio repentino con brividi di freddo, febbre molto elevata, senso di malessere generale, dolore trafiggente, puntorco, nella regione toracica corrispondente al focolaio, affanno di respiro, tosse con espettorato emorragico, arrossamento del viso, talora delirio. Attualmente sono venute in auge le polmoniti da virus (specie virus modificati).

POLSO RADIALE
Regione anatomica dell'arto superiore dell'uomo in cui le ossa della mano si congiungono con quelle dell'avambraccio. In generale è il battito ritmico prodotto dalla dilatazione dell'arteria per l'afflusso di sangue spinto dalle contrazioni cardiache particolarmente avvertibile nella parte interna dell'avambraccio vicino alla mano.

PRATICHE MAGICO-RELIGIOSE
Pratiche che erano in uso nella medicina greca-romana e del Medio Oriente, preparatorie agli interventi medici veri e propri. Nelle malattie psico-somatiche erano in grado di alleviare e alcune volte guarire le malattie.

PROCTOLOGIA
Settore della gastroenterologia che tratta delle malattie dell'intestino retto.

PROCTOLOGO
È il medico specialista in proctologia. Gli antichi Egizi gli davano il poetico nome di 'Pastore dell'ano'.

PROTOZOI
Organismi unicellulari costituiti da una cellula eucariotica dotata di nucleo e granuli, atta a specifiche funzioni. Sono parassiti dell'uomo e degli animali.

PROTOZOLOGIA
Branca della biologia che ha per oggetto lo studio dei protozoi, organismi unicellulari costituiti da una cellula eucariotica dotata di nucleo e granuli, atta a specifiche funzioni, parassita dell'uomo e degli animali.

PSICOLOGIA
Scienza che studia, descrive ed interpreta la fenomenologia dei processi mentali a livello sia conscio che inconscio e dei processi che ne derivano; è la capacità di penetrare l'animo umano e di comprendere le reazioni e il comportamento degli altri. Permette di comprendere l'insieme degli aspetti razionali e emotivi che caratterizza il modo di agire o di pensare di un individuo o di una collettività.

PURGANTE
Sostanza che accelera la progressione del contenuto intestinale e la sua evacuazione; in genere libera da impurità e da scorie ed elimina le parti indigeste degli alimenti.

RADIO
Elemento chimico metallico, fortemente radioattivo, presente nei minerali di uranio, usati in molti campi della ricerca scientifica e specie, in passato, nella terapia dei tumori.

RAFFREDDORE DA FIENO
Malattia su base allergica, che si verifica quando un soggetto costituzionalmente predisposto viene a contatto con il polline di piante di diverso tipo; i sintomi interessano l'apparato respiratorio (rinite allergica, asma bronchiale), con febbre e arrossamento degli occhi.

RESPIRAZIONE POLMONARE
Funzione fondamentale di tutti gli organismi viventi, mediante la quale essi assumono ossigeno dall'ambiente esterno. Le difficoltà respiratorie, o dispnea, possono essere conseguenza di un'infezione, di una congestione, di un edema, oppure di una sclerosi del tessuto polmonare.

REUMATISMO
È una malattia acuta o cronica, caratterizzata dalla presenza di infiammazione, di dolore e di segni di degenerazione, che possono irrigidire e deformare le più piccole articolazione dello scheletro e tutte provocano dolore, talvolta intenso al punto di causare insonnia e impedire ogni movimento. I reumatismi, se non curati opportunamente, si aggravano col tempo.

SANGUE DAL RETTO
Le cause anali (sfintere) sono dovute a emorroidi, a ragadi, a fistole, a corpi estranei e contundenti. Le cause rettali, per cui si rende spesso indispensabile la rettoscopia, sono dovute a un trauma, un'ulcerazione, un polipo, a una proctite infettiva, a un carcinoma.

SCABBIA
Affezione cutanea, molto contagiosa, accompagnata da intenso prurito e causata da un aracnide, l'acaro della scabbia (Sarcoptes Scabiei). Gli agenti del contagio sono le femmine dell'acaro fecondato, portatrici delle uova dentro la cute dell'uomo; i parassiti per nutrirsi pungono la pelle e vi penetrano, scavando piccoli cunicoli. Il contagio avviene quasi sempre direttamente da uomo a uomo attraverso la coabitazione, specie dormendo nello stesso letto e talora, anche indirettamente, attraverso indumenti.

SCARLATTINA
Malattia dell'infanzia, molto frequente, in cui al periodo dell'incubazione asintomatica (2-5 giorni), segue l'esordio, generalmente brutale, con temperatura elevata, malessere e vomito, tonsillite molto intensa e dolorosa accompagnata a volte da secrezioni poltacee, della consistenza di una polenta molle, arrossamento collaterale della faringe e della laringe, lingua arrossata, ingrossamenti ghiandolari ai lati del collo, polso accelerato. Associati a questi sintomi compare un esantema.

SCHISTOSOMIASI
Infestazione da vermi Trematodi del genere Bilarzia, il cui ospite intermedio è un mollusco di acqua dolce che si localizza nell'intestino o nella vescica. Nella forma intestinale, l'infestazione da parte delle larve dello Schistosoma Mansoni (cercarie) avviene attraverso la cute, e colpisce soprattutto i pescatori e i contadini che stanno a lungo con i piedi in acqua; trasportate dal sangue, le cercarie diventano adulte e, dopo la fecondazione, le femmine vanno a depositare le uova nel retto o in tutto il colon. Alcune di esse infiltrano le pareti intestinali producendo uno stato infiammatorio (ulcera della mucosa, polipo), altre, raggiunto il fegato, sono responsabili di cirrosi epatica. Lo Schistosoma intestinale è diffuso in Egitto e alquanto comune nell'Africa tropicale e nei Caraibi.

SCROFOLA
Tubercolosi della pelle, di aspetto gommoso, con tendenza al rammollimento dei tessuti; la localizzazione quasi costante è nella regione sottomascellare; seguono quelle al viso, allo sterno, alle ascelle, zone dove la pelle ricopre le linfoghiandole o le superfici ossee. La causa dell'infezione è il bacillo di Kock. La guarigione lascia cicatrici irregolari, spesso esuberanti.

SEDATIVO
Sostanza o farmaco che riduce il dolore o diminuisce l'eccitabilità, agendo sul sistema nervoso centrale.

SIFILIDE
Grave infezione a trasmissione sessuale, causata da un microrganismo denominato Treponema pallido, e un tempo Spirocheta. L'origine storica della sifilide non è chiara. A seconda del modo in cui viene contratta la malattia, si hanno la sifilide acquisita, dopo un rapporto sessuale infettante, e la sifilide congenita, che si contrae nella vita intrauterina.

SINGHIOZZO
Contrazione spasmodica del diaframma.

SORDITÀ
Perdita, completa o quasi, dell'udito; si parla di anacusia quando la perdita è completa e unilaterale, di dicofosi quando è completa o bilaterale. Quando la perdita uditiva non è completa si parla di ipoacusia.

SPERMA
Liquido seminale contenente gli spermatozoi, che viene prodotto dalla ghiandola dell'apparato sessuale maschile ed eiaculato a seguito di stimolazione.

SPIROCHETOSI
Malattia determinata da diverse specie di spirochete; la spirochetosi non conferisce un'immunità, ma può determinare una reazione di Wasserman positiva. Le spirochetosi interessano con diversi sintomi l'apparato cardiovascolare, quello renale e le meningi.

SPONDILITE TUBERCOLARE (O MORBO DI POTT)
Localizzazione del bacillo tubercolare nella colonna vertebrale. Questa forma patologica venne descritta per la prima volta nel 1779 da Pott, che ne tracciò il quadro clinico, rilevando anche le complicazioni neurologiche.

STERILITÀ
Incapacità di individui in età feconda di riprodursi. Può avere cause molto diverse, alcune delle quali, organiche o psichiche, quando siano state individuate con certezza possono essere curate.

STREGONERIA
Arte magica di streghe e stregoni derivanti loro, secondo la superstizione popolare, da rapporti con le forze demoniache. Indica anche l'opera di magia attuata da una strega o da uno stregone. Infatti presso i popoli primitivi il potere soprannaturale che viene attribuito allo stregone era di natura demoniaca.

TUBERCOLOSI
Infezione batterica ad azione necrotizzante sui tessuti, dovuta a un bacillo alcol e acido resistente, che può colpire vari organi, di uomini o di animali. È una malattia infettiva contagiosa acuta o cronica, universalmente diffusa, che può localizzarsi in vari organi, specie nei polmoni, con aspetti clinici poliformi. I sintomi sono riportabili a quelli delle infiammazioni croniche. In altri casi localizzazioni, sintomi e decorso possono essere generalizzati o a localizzazioni pluriviscerali, o comunque possono interessare le zone più diverse. Agente responsabile è un bacillo scoperto da Kock nel 1882.

TUBERCOLOSI POLMONARE
Infezione polmonare o dei linfonodi mediastinici provocata da microbatteri tubercolari.

TECNICHE INFERMIERISTICHE
Nella medicina antica l'infermiere attuava tecniche che erano codificate già da allora; non poteva eseguire manipolazioni o interventi cruenti, che erano riservati ai medici.

TETANO
Malattia cosmopolita a carattere infettivo acuto, che appare con diseguale frequenza nelle varie regioni, e non determina immunità. Dopo un periodo di incubazione variabile da 2 a 10 giorni, appare come primo sintomo il trisma, ossia l'impossibilità di aprire totalmente o parzialmente la bocca, per contrattura spasmodica di muscoli masseteri; seguono la contrattura dei muscoli nucali e di quelli facciali (riso sardonico), miosi, restringimento della pupilla, riduzione della rima palpebrale. Quindi compare rigidità dei muscoli toracici, addominali e del dorso, che si presenta arcuato in avanti ('opistotono'). La rigidità si estende infine agli arti e su questo quadro si innescano altri sintomi come tremori, spasmi della glottide e della faringe. Un aumento brutale e improvviso della temperatura precede e annuncia la prossima morte.

TIFO PETECCHIALE
Malattia infettiva acuta caratterizzata da un periodo di incubazione variabile da 7 a 20 giorni; un periodo di invasione della durata di 7 giorni, in cui compaiono febbre elevata, malessere generale, violente cefalee, insonnia, dolori al rachide, agli arti, infezioni congiuntivali (sintomi specifici per cui, essendo negativi i dati del laboratorio e assente il criterio epidemico, riesce difficile la diagnosi); un periodo di stato, la cui durata si aggira intorno alle due settimane, in cui compaiono febbre elevata, lingua secca e fuligginosa con bordi arrossati; un periodo terminale, in cui si ha attenuazione e caduta della febbre, poi ipotermia, sordità (di solito temporanea), dimagrimento e astenia. Sono possibili complicazioni renali e dell'apparato circolatorio. La Richettsia Provazecki è responsabile del tifo esantematico o epidemico e la Richettsia Mooseri che è responsabile del tifo endemico o murino.

TRAPANAZIONE DEL CRANIO
Il praticare un foro nella testa di un malato era spesso la conseguenza della convinzione, viva presso alcuni popoli primitivi, che la malattia potesse di lì uscire dal suo corpo. Questo intervento chirurgico prevedeva la perforazione o la parziale apertura della calotta cranica. Era usata o per la cura di alcune malattie o di traumi cranici acuti.

TRAUMA CRANICO
Trauma che può determinare la frattura della volta o della base del cranio, sovente con i sintomi della commozione cerebrale (incoscienza, pallore o abbassamento della temperatura corporea, lentezza del respiro, indebolimento del polso). Tipica della frattura cranica è poi la perdita di sangue dal naso e dall'orecchio.

TRICHINOSI
Malattia preceduta da un periodo di incubazione che va da 1 a 10 giorni, caratterizzata da nausea, malessere, debolezza, vomito e diarrea, febbre, dolori muscolari; successivamente compaiono febbre elevata, rigidità muscolari, edema del viso, eruzione cutanea, insonnia, sintomi meningei. Responsabile della malattia è la Trichina Spiralis, verme che vive nell'intestino del porco e che viene assunto dall'uomo in seguito a ingestione di carne cotta male. Gli embrioni di tale parassita, attraverso la parete dell'intestino, si arrestano nei vari muscoli con danni molto gravi, specie se si fissano sul diaframma, sui muscoli intercostali e su quelli dell'occhio.

URINA
Prodotto dall'attività funzionale del rene, che viene periodicamente eliminato (escrezione urinaria) e costituisce la principale via di eliminazione dei rifiuti provenienti dal metabolismo endogeno. Si presenta normalmente come un liquido di colore giallognolo a reazione acida, che contiene elementi inorganici, come sodio, potassio, calcio, fosforo e, in particolari condizioni o patologie, come nel diabete, anche zucchero. Prima dell'avvento dei mezzi di laboratorio, il medico, tramite assaggio, constatava l'eventuale presenza di zucchero nelle urine.

VAIOLO
Malattia infettiva molto contagiosa, ormai dichiarata estinta, i cui sintomi temibili sono preceduti da un'incubazione variabile da 8 a 14 giorni. Segue il periodo di invasione, nel quale compaiono brividi, temperatura elevata, dolori dorso-lombari, dispnea, tachicardia, angoscia, sudori profusi, congestione delle mucose. Nel successivo periodo eruttivo compaiono macule che in brevissimo tempo si trasformano in papule, vescicole ordinariamente ombellicate che danno l'impressione di un pallino di piombo incastonato nella pelle. Circa all'ottavo giorno dall'esplosione sintomatica le vescicole, generalizzate al punto di partenza della regione frontale, si trasformano in pustole, con contemporaneo aggravarsi dei sintomi generali. Il contenuto purulento delle pustole va diminuendo e compaiono croste che cadono fino al trentesimo giorno; residuano cicatrici indelebili, biancastre e infossate, con pelle butterata. Il vaiolo confluente, caratterizzato da maggiore gravità dei sintomi, porta inesorabilmente alla morte.

VERMI (VEDI OSSURIASI)

VITAMINE
Sostanze organiche indispensabili come regolatori dei processi vitali che l'organismo non è in grado di sintetizzare se non in minima parte e, pertanto, devono essere assunte principalmente attraverso gli alimenti; possono essere classificate in base alla loro solubilità nelle sostanze grasse (liposolubili) o nell'acqua (idrosolubili).

VOMITO DI SANGUE (VEDI EMOFTOE)

VOMITO
Disturbo aspecifico, caratterizzato dall'emissione del cibo ingerito, dopo che questo ha già raggiunto lo stomaco o l'intestino tenue. Il vomito è spesso sintomo di un malessere passeggero e non grave; lo stomaco, dopo lo svuotamento, non duole più. Tuttavia, il vomito può essere anche indice di una malattia grave: intossicazione, meningite, infarto del miocardio, appendicite, ecc.


 

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