DESCRIZIONE
La Chiesa di San Rocco era inserita nel complesso del Convento costruito di
sana pianta, tra il 1590 e il 1595, con le offerte del buon popolo e dell'
Università di VIGNOLA per dare un degno ricovero ai Padri Cappuccini che per
gravissime ragioni furono costretti a lasciare il Convento di San Michele ai
Francescani Osservanti che lo abitarono fino al 1809. Il Convento aveva la
caratteristica forma quadrata con un piccolo chiostro, i cui lati erano
costituiti, uno dalla CHIESA, e gli altri tre, al piano terra, dalle stanze
comunitarie (tre per le riunioni , una per la libreria, una per la cucina,
una per la dispensa) e, al primo piano, da 15 cellette. Al centro del
chiostro la solita cisterna.(Così da un inventario del 17Agosto del 1808,
conservato nell' Archivio Provinciale di Potenza). I corridoi, (donde il
nome dialettale "u, Currutur" dato dagli antenati) erano stretti e le
cellette anguste, ma tutte in una bella armonia di sobria architettura e di
bei dipinti dei frati stessi, artisti dilettanti. Le spesse mura perimetrali
erano costruite in pietra, mentre i divisori interni in canne con intonaco,
i tetti a lamia. Attiguo al Convento si estendeva un vasto orto, con alcune
casette adibite a stalle e fienili, che l'operosità dei Frati aveva reso
molto fertile ed irrigue con l'acqua di una grande vasca. Tutta la zona di
pertinenza dei Cappuccini era cinta di muri a fabbrica. In una perfetta
quieta i Religiosi trascorrevano gli anni alternando il lavoro alla
preghiera, gli studi alla predicazione e alla amministrazione dei
Sacramenti, tutto a vantaggio del popolo che contribuiva generosamente al
loro sostentamento; ma ecco, in un giorno infausto, tutta la gloria e la
grandezza del Convento di VIGNOLA, si dileguarono: il Monastero fu chiuso, i
Religiosi scacciati. Il Convento venne soppresso con decreto del 25 gennaio
1865 e lo sgombero dello stesso da parte dei religiosi avvenne il 19 marzo
dello stesso anno. L'infame legge della soppressione fu inesorabile. I
tristi settari sorrisero a quel triste sacrilegio, i buoni piansero. Il
Monastero rimase nella più triste desolazione. Fu adibito a scuola, a
lazzaretto a colonia, a deposito ma sempre con grande incuria, fino a
quando, nel 1948, nel nome del popolo, fu demolito per dare posto a delle
bruttissime palazzine comunali. Spariva così una delle opere più belle e
caratteristiche dell' Antica VIGNOLA. La CHIESA, detta impropriamente di SAN
ROCCO, dal culto particolare dedicato al SANTO e dalla pietà dei fedeli, è
dedicata all'ASSUNZIONE DELLA MADONNA un grande quadro in tela (del quale
non si ha traccia) rappresentante, infatti, l'Assunta, sovrastava l'Altare
Maggiore. Il quadro fu sostituito dalla colossale Statua in legno donata dal
barone LOMBARDI. Da citare l'Altare Maggiore in legno finemente intarsiato,
restaurato dopo il sisma del 1980 dalla Soprintendenza ai Beni Artistici di
Matera dove attualmente trovasi, in attesa di risistemarlo nella Chiesa
appena i lavori saranno ultimati.
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