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CAMPOMAGGIORE "VECCHIO"

Il primo centro abitato nel territorio dell'attuale Campomaggiore risale al periodo romano (Campus Major). Incerte rimangono però le sue origini, nonostante i ritrovamenti archeologici alle località Montecrispo, Chiapparo e Macchia a circa 1 Km dal paese. Nel Medio Evo, Campus Major fa parte della Diocesi di Tricarico. Nella seconda metà del X° secolo, intorno al convento dei monaci Basiliani della Theotokos si forma un Korion, ovvero una unità economica ed insediativa. L'importanza della Theotokos (Madre di Dio) è confermata dal ritrovamento presso la Biblioteca Vaticana di due pergamene (1001 e 1203). I due documenti si riferiscono ai nuovi confini dopo la venuta dei saraceni nella vicina Pietrapertosa con la relativa disputa dei territori tra il castron di Tricarico e quello di Acerenza.

Campomaggiore raggiunge il suo massimo sviluppo, fino alla distruzione angioina e la strage dei suoi abitanti a causa della sua appartenenza alla fazione ghibellina. Il feudo viene quindi affidato a Pietro di Beaumont e successivamente a Federico e Roberto di Tournespèe. Il centro abitato in seguito non compare più nelle cronache e nei documenti fino a quando i conti di Rendina, originari di Benevento e nobili della Corte di Napoli lo acquistarono, nel 1675, ripopolando successivamente nel 1741 con 17 famiglie di coloni. A partire da quest'epoca la storia del paese è interamente legata a quella della casa Rendina. Il conte Teodoro Rendina ricostruisce nel primo decennio dell'ottocento il paese intorno alla casa baronale, contenente le tensioni derivanti dal brigantaggio e dalla questione demaniale, con l'affitto della vicina foresta del Cognato ed altri appezzamenti di terreno, restituendo in tal modo agli abitanti un periodo di lavoro e di serenità. Nel 1848 la popolazione partecipa insieme ad altri Municipi, ai moti risorgimentali. Nel 1885 la frana costringe i 1525 abitanti a trasferirsi presso l'attuale centro. Di recente edificazione (1887) il tessuto abitato si caratterizza per la sua struttura a scacchiera con le strade che si intersecano ortogonalmente. L'originaria tipologia "a scacchiera" del nuovo abitato è osservabile nelle vie che dipartiscono dalla centrale Piazza Zanardelli.

Campomaggiore Vecchio

Proseguendo verso la Valle del Basento ci sono i resti di Campomaggiore Vecchio. Esso è ubicato sul terrazzo sinistro del corso del Basento nel punto in cui dallo Scarrone del Salice ci si dirige con un'ampia ansa verso nord-est sino allo Scarrone del Dottore, lungo i confini con i territori comunali di Pietrapertosa e Accettura. Campomaggiore sembra essere suddiviso in otto raggruppamenti di unità edilizie differenti. Questa suddivisione è necessaria per considerare la possibilità che all'interno del sito vi siano strutture abitative di diverse epoche o periodi. Iniziando da nord-est, il primo nucleo è composto da cinque isolati delimitati dalle strade via Cavour, via Ferruccio e via Pisanelli. Quest'ultima si unisce direttamente alla strada del Calvario che porta al Casino della Contessa che si congiunge a sud-est con quella che veniva chiamata strada provinciale Tricarico-Corleto: ciò dimostra che questo tratto è da considerarsi piuttosto importante. Il secondo nucleo è composto da sette isolati nettamente distinti da una via principale, ora in completo disuso, il Corso Vittorio Emanuele che verso sud trova uno slargo nella Piazza Garibaldi. Il terzo e più interessante gruppo di abitazioni è quello che si sviluppa a nord e ad ovest della Chiesa, ed è composto da diciassette isolati cui si aggiungono altri tre, disposti su un fianco franoso e difficilmente rintracciabili sul terreno, il quarto gruppo comprende il Castello e le strutture connesse, delimitati dalla Piazza dei Voti e da Piazza Rendina. Il quinto raggruppa circa quattro caseggiati posti ad est del Castello. Il sesto e più consistente invece è formato da dodici isolati quasi perfettamente paralleli e racchiusi nella via Mario Pagano e dal limite Urbano. Restano infine il cimitero posto su una delle balze a guardia del Basento e il gruppo di costruzioni sul poggio del Casino della Contessa, ovvero la Masseria ed il laboratorio per la conservazione del vino.

 

testo tratto dal cartello esposto a Campomaggiore Vecchio
 


 

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