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Il  prefetto gr. uff. Reale visita A. Campagna in Catelmezzano

da: "la Basilicata nel Mondo" (1924 - 1927)

 

 

 

Ecco come il nostro corrispondente da Castelmezzano c’informò a suo tempo della visita del prefetto di Potenza ad Antonio Campagna nel suo paese natio.

 

Castelmezzano ha avuto l’alto onore della visita del Prefetto della Provincia Grande uff. Ernesto Reale.

Mai, nessuno dei tanti Prefetti passati per il palazzo della Prefettura di Potenza si era degnato di venire fino a noi, per visitare questo piccolo paese nascosto tra le rocce, che lo rendono però uno dei Comuni più interessanti della Basilicata.

Da ciò si può comprendere quanto grande fosse l’attesa di questa popolazione, e quanto vivo il desiderio in tutti di rendere omaggio all’Uomo insigne che regge con infinito amore le sorti della nostra povera provincia.

Quando la notizia si propagò in paese, non vi nascondo che il compiacimento generale per simile straordinario avvenimento si trasformò in un sentimento di sincera riconoscenza verso la persona dell’ avv. grande uff. Antonio Campagna, nostro illustre concittadino, che, reduce dalle lontane Americhe, si trovava da qualche giorno in Castelmezzano per un breve periodo di riposo.

E la riconoscenza di questa generosa popolazione si spiega col fatto che la visita della maggiore autorità politica della nostra provincia era determinata proprio dalla presenza in Castelmezzano di Antonio Campagna, uno degli italiani più benemeriti della Patria all’Estero, verso il quale Benito Mussolini ha avuto recentemente parole di alto e meritato elogio.

L’attesa della popolazione non fu delusa, perché giusto l’annunzio, in due vetture-automobili, arrivarono il Grande uff. dott. Ernesto Reale e due suoi congiunti, il cav. uff. Francesco Errichelli, vice-segretario federale, venuto in sostituzione dell’avv. Siniscalchi che non aveva potuto per lieve indisposizione lasciare Napoli, l’avv. Alfonso Andretta dell’Ufficio Stampa e propaganda, il cav. Francesco Telesca dell’ufficio di segreteria particolare del Prefetto ed ex compagno di scuola di Antonio Campagna. All’ingresso del paese, e propriamente sotto il palazzo Paternò, il Prefetto col seguito sono stati ricevuti dal Podestà, signor Saverio Paternò, dal Grande uff. avv. Antonio Campagna, dal segretario politico del Fascio locale colonnello Maglietta, dall’avv. Giovanni Riviello, direttore della “Basilicata nel Mondo,,, venuto espressamente da Napoli, dal dott. Paternò, ufficiale sanitario dlel Comune, dalle altre autorità. All’arrivo si trovavano schierati, in perfetto ordine, i balilla e le piccole italiane con un reparto della milizia, ed oltre mille cittadini.

Appena il Prefetto scese dell’automobile avvennero le solite presentazioni, e, poi, il Capo della Provincia si prestò assai volentieri a posare per un film cinematografico che l’avv. Campagna ha portato con sé in America a ricordo dalla data solenne. Chi girava la macchina fotografica per raccogliere il film era il più piccolo dei figli dell’avv. Campagna, il simpatico ed intelligentissimo Gianni, il quale, insieme all’altro fratello, Giuseppe, amano assai le bellezze di questo nostro piccolo e tanto glorioso paese.

Dopo le presentazioni si formò un imponente corteo che si diresse alla Casa municipale.

Qui il Podestà, cav. Saverio Paternò, porse il saluto al capo della Provincia con le seguenti parole:

Al Capo della Provincia, che con alto e squisito tatto politico regge i destini della nostra terra, al Vice Segretario federale che degnamente coadiuva il Segretario avv. Siniscalchi, il quale per lieve indisposizione non ha potuto essere oggi qui tra noi, all’avvocato Giovanni Riviello, che così abilmente diffonde con la sua Rivista le virtù e le opere dei lucani, che in terra straniera mantengono alto ed onorato il nome d’Italia, mi è grato porgere, in questo momento, il mio devoto, deferente saluto e quello della intera cittadinanza di cui mi rendo interprete sincero.

Questo paesello nascosto tra rocce dolomitiche, non abituato a ricevere così illustri ospiti, freme oggi di un palpito di gioia e sente vivo il bisogno di ossequiarvi, di manifestarvi semplicemente e schiettamente il sentimento di devozione dei cittadini, così come semplice e schietta è la loro vita.

La vostra visita ha un alto significato e mostra l’interessamento delle autorità per il progresso civile e per il risollevamento morale ed economico anche dei più piccoli paesi sempre dimenticati dai passati governi.

Voi ben sapete che questo comunello vive ancora isolato dal consorzio civile: non ha strade, non ha acqua, non ha nulla che possa renderlo degno di una regione civile, e voi, illustre Prefetto Reale ed illustre vice Segretario Federale, siamo sicuri vi interesserete dei bisogni veri, sentiti, indispensabili di questa cittadinanza, bisogni che ci permetteremo delineare con un breve promemoria che vi farò tenere fra qualche giorno.

Sono orgoglioso poter dire che questo paese vanta uomini che fanno risplendere con le loro opere il faro luminoso della grandezza d’Italia anche nelle lontane metropoli e con cuore generoso sono sempre fra i primi a rispondere all’appello della Patria, e la Patria non potrebbe meglio manifestare riconoscenza per la loro generosità che ricordandosi del loro paese natio.

“Esprimendovi di nuovo la nostra profonda gratitudine per l’alto onore datoci con la vostra visita che rimarrà ricordo indimenticabile, invito a gridare con me: viva il Re! viva il Duce! ,,.

Il prefetto, grande uff. dott. Ernesto Reale, ringraziò la cittadinanza per l’accoglienza assai cordiale fattagli e ringraziò il Podestà per le parole rivoltegli. Egli disse di conoscere tutta l’opera d’italianità che i fratelli Paternò e l'avv. Campagna svolgono negli Stati Uniti, ed era certo di interpretare il sentimento del Duce dell’Italia nuova promettendo ogni interessamento del Governo per quanto riguarda Castelmezzano.

Portò il saluto dei fascisti il colonnello cav. Maglietta, segretario della Sezione locale.

La cerimonia ebbe termine con la rituale distribuzione di rinfreschi, dopo di che gli ospiti passarono al Palazzo deIl’avv. Campagna, dove ebbe luogo un pranzo intimo offerto dallo stesso avvocato Campagna. Siedevano a mensa, oltre al Prefetto con i due cognati, l’avv. Campagna con la sua Signora, l’avv. Giovanni Riviello e Signora, il Podestà di Castelmezzano cav. Saverio Paternò e Signora, il cav. uff. Francesco Errichelli vice segretario federale, l’avv. Alfonso Andretta, il colonnello cav. Maglietta, il cav. F. Telesca, il dott. Paterno, l’avv. F. Brindisi, la madre ed i due figli dell’avv. Campagna, nonché la sorella di questi signora Maria ed il fratello Alfredo con la moglie, il cognato sig. Vincenzo Lombardi, le signorine Paternò figliuole del Podestà ed altri congiunti intimi di casa Campagna.

Il pranzo fu servito con grande signorilità dal ristorante del Moderno Hotel di Potenza, mentre il servizio di gelateria venne fatto dalla nota pasticceria Viggiani, pure di Potenza. In una parola non si poteva offrire ospitalità più chic e più signorile, degna naturalmente di Antonino Campagna.

Allo champagne iniziò la serie dei discorsi il cav. Francesco Errichelli che portò il saluto deIl’avv. Siniscalchi e della Federazione fascista di Basilicata al camerata illustre che tanto onore dà all’Italia all’Estero.

Il dott. Paternò volle tratteggiare i punti più salienti della vita avventurosa di Antonio Campagna da studente prima, in Italia, al volo audace spiccato per le lontane Americhe.

L’avv. Giovanni Riviello, direttore de “ La Basilicata nel Mondo ,,, con simpatica frase e vivacità di parola, rivelò la vita intima di Antonio Campagna, che egli ebbe occasione di conoscere ed apprezzare l’anno scorso in America durante la sua missione giornalistica, e disse che alla soglia della propria casa Antonio Campagna muta la sua anima di uomo di affari e nel tempio della sua tranquillità famigliare, nell’orto concluso delle sue gioie di figlio, di sposo, di padre, egli ritrova la sua anima semplice di Lucano rimasto fedele alle tradizioni e al culto della famiglia, così come sono sacri in questa sua terra di origine, e da essi trae le più profonde, le più vere gioie del suo spirito.

Il Prefetto Grande uff. dottor Reale salutò in Antonio Campagna l’italiano nuovo, che segue i grandi progressi che ogni giorno la Patria compie, e fa di tutto per rendersi di questa degno, contrapponendo la figura luminosa di questo eminente figlio della Basilicata, che sa compiere intero il proprio dovere di italiano, ai tanti rinnegati che all’Estero bestemmiano ogni giorno il nome d’Italia. In una felice e commossa improvvisazione, l'illustre Capo della Provincia inneggiò alle virtù della gente di Basilicata sparsa per il mondo ed alla felicità e prosperità di Antonio Campagna e della di lui famiglia, in ultimo l’avv. Antonio Campagna, salutato da grandi applausi, dopo aver ringraziato, con nobiltà di parola, gli oratori precedenti ed in special modo il prefetto Grande uff. E. Reale, per l’onore accordato a lui ed alla cittadinanza di Castelmezzano con questa visita, che rimarrà incancellabile nel cuore di tutti, pronunziò un breve discorso improntato ad elevatezza di concetti ed a una mirabile espressione di sentimento patrio, suscitando negli ascoltatori consensi ed ammirazione.

Verso sera il prefetto, con il seguito venuto da Potenza, lasciò Castelmezzano, non senza avere prima espresso a questo Podestà, Saverio Paternò, tutto il suo compiacimento per le eccellenti condizioni in cui ha trovato il paese, specialmente per quanto si riferisce alle strade interne dell’abitato. Ripetè la promessa di volersi interessare per la pronta soluzione dei problemi più urgenti che interessano la cittadinanza.

Castelmezzano ricorderà perennemente la magnifica giornata di festa e di promessa trascorsa intorno all’ illustre Capo della Provincia e al suo eletto figlio Antonio Campagna.


da: "la Basilicata nel Mondo" (1924 - 1927)

 

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