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CARMEN DI GIULIO


           
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10 - GENTE DELLA MIA TERRA

Gente della mia terra
semplice e generosa,
cuori del mio paese,
voci della mia strada,
vita senza pretese
a voi tornar mi aggrada
ognora col pensiero.

Tra voi trova riposo
questo spirito inquieto
fatto d’ombra e di luce
prostrato a volte o lieto;
tra voi mi riconduce
la voce del passato
che chiama, sempre chiama!...

…Livida e fredda è l’alba
il gallo ha già cantato,
sotto la luce scialba
risuona sul selciato
del contadino il passo,
che spegne poi la zolla.
Occhio selvaggio e viso

scavato, impenetrabile,
ei va senza un sorriso,
fibra sana, instancabile.
Umili e forti figli
alleva il mio paese,
antica è la saggezza
che lor vien tramandata.

Da limpida schiettezza
filosofia è nata,
serena, inconfutabile,
di probità baluardo.
Sotto abiti dimessi
un cuor grande s’asconde,
indole mite in essi

a ingenuità risponde.
Se poca è la dottrina,
molto san perdonare!
Di terra e d’aria odora
la mia povera gente
che lavora, lavora…
s’accontenta di niente.

Il sacrificio è legge
e spesso la rinuncia,
ma nell’abnegazione
si trovano fratelli
e senza la finzione.
Gli uomini sono quelli
di mia terra natia.

Non intessono sogni
e misurano il tempo
sol dall’ombra che avanza
sui loro arnesi a sghembo,
e vedono a distanza
la neve e il temporale.
Parlano con le cose,

ch’è più facile ognora
intendersi con esse
semplici come loro,
e guardano la messe,
frutto di lor fatica,
con occhio affascinato.

Saldi cuori, cortesi,
temprati al gelo, al sole,
sempre in me compresi
di pazienza la mole
che pian piano vi curva
e vi aggrinza la pelle.

Voi precettor mi siete
d’onestà e tenacia
e il lievito porgete
d’avveduta sagacia.

Tra voi calmo s’adagia
il mio spirito anelo
che l’artificio schiva,
la boria e l’ambizione;

vostra virtù ravviva
fiamma di religione,
che all’uom rende la strada
smarrita nel vagare.



10 - GENTE DELLA MIA TERRA
Carmen visse la gran parte della sua vita lontano dalla terra che l’aveva generata, e dalla gente che in essa aveva vissuto, quasi per intero, tutta l’esistenza. Ma ciò nonostante il legame con persone e luoghi di quel piccolo mondo rimase, con ogni evidenza, fortemente radicato in lei, pronto ad esprimersi nei versi forse più belli che abbia prodotto. Traspare in essi tutto l’amore per la sua gente, per i luoghi, gli stili di vita, per i volti e gli oggetti del vivere quotidiano. E’ il pensiero che la riporta in quella dimensione in maniera ancor più vivida della reale presenza in quelle stradine, nella sua casa, a contatto diretto con voci e volti.


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