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Frammenti - 02 - In silenzio con le mani legate

Ho il buon gusto di perdere sempre e la fortuna di avere sempre l’asso giusto. Diecimila dollari, meno di altrettanti euro, la lira ha fatto bancarotta. Tre re sono meglio di tre cavalli. Peccato aver perso tutto, è stato comunque un piacere giocare a ramino, di solito gioco al solitario.

Mal di testa forte, stasera la testa va a pezzi.
Prenderò il fucile da caccia, ho la pistola scarica e il cuore in esilio. Rubato, arrestato e in prigione in un luogo, in un posto e in una città di questo mondo.
Bere fa male, anche fumare. Fanno male un sacco di cose, tutte quelle che piacciono a me. Più di tutto fa male amare, innamorarsi, voler bene a qualcuno.
E’ una mia rogna, qualcosa che non ti riguarda.

A crederci in parola ho un alibi di ferro. Musica e un cavallo di ferro a cinque marce e uno stomaco che può bere petrolio che oggi costa più del chianti.

Un colpo alla testa, meglio solo al cappello, è stato un fucile di certo, di quelli precisi che vomitano fuoco in fretta.
Indiani d’America e indiani d’India col fumo che copre e a me dà consigli. Sbagliati, di solito più belli che onesti, qualche volta giusti, quelli che preferisco.
Un canneto con tanta acqua, con le rane che gracidano e i girini in vista. Nascondersi e aspettare, non posso fare altro, per il momento è tutto e chi s’è visto s’è visto.
Mi segue da un’ora e non si è ancora stancato, quasi quasi mi fermo, l’aspetto e gli parlo se insiste. Un colpo al cuore o al fegato, in ogni caso al posto giusto e poi gli spiego che mi ha costretto. Non dava la caccia a me ma alla mia taglia, sono stato famoso una volta e qualcuno ancora mi ricorda, spero non per molto.

Signor giornalista, servo, falso e bugiardo. Testa di cazzo col cuore in Danimarca. Mai fidarsi dell’apparenza. Scala reale, mai vista prima nemmeno per finta.

Un filo, un cucchiaio o una forchetta e il gioco è fatto, evadere è la mia specialità e mi diverte.
Musica, una sigaretta e delle speranze è tutto ciò che mi resta, domani azzecco quella giusta. Testa o croce? Ti sei fregato da solo un’altra volta ma ho un asso nella manica, sempre lo stesso, e provo ad andarmene da un’altra parte.

Stasera voglio mangiare in silenzio con le mani legate. I pensieri sono i soliti, gli stessi e l’anima, come sempre, da un’altra parte.
Con le mani sono sempre stato abile, peccato averne solo due ne vorrei almeno il doppio. E’ della testa che ne farei a meno, sono un dannato e penso troppo.

Prendo solo il caffè la mattina e quasi mai a letto. Sono un impulsivo e porto la pistola con un colpo in meno così ho il tempo di pensarci. Bluffare non è per me, barare ancora meno, non amo e non so giocare a carte.





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