Roberto Zito
Una canzone per Edith |
Invano si rincorrono
abulici lasciamo scorrere il tempo/ senza forze/adagiati come pietre sul letto di un torbido fiume.
ripagante più di ogni tormento.
un volto/
mia cara amica ti paragonerei disegnandolo nell’aria fino ad oscurare il sole e le nubi.
“cavallo che fugge nel vento...” “cavallo che fugge.../... nel vento”
Non appartengo al popolo dei Pawnee/ non sono un Papago, uno Yaqui, un Navaho, un Homaha - Sioux o un Nootka - Matak.
non ho terra né patria e lungo il mio peregrinare non riconosco i volti di chi mi resta intorno.
sperando d’approdare alla mia isola con la vita che muove dietro altri cancelli e che mi appare come un fiore stupendo
nato |
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